Giulio Cogni
Ahamannam: Io Sono Cibo
Essere universale di tutte le cose
Biografia di Giulio Cogni
Giulio Cogni scrittore, filosofo, indologo, musicologo, è autore della interprelazione in versi italiani secondo i ritmi originali della Bhagavadgita, opera unica nel suo genere, pubblicata in questa stessa collana, la quale, riproducendo il mantra dell'originale, suscita in chi la legge e medita il medesimo effetto di liberazione intenore che l'indiano riceve da millenni dalla lettura dell'originale. Cogni è anche autore di diecine di volumi e saggi di filosofia, indologia e musicologia, fra cui emergono le interpretazioni liriche dei sette principali drammi musicali wagneriani, oltre che di Novalis e Nietzsche. Ha pubblicato, tra l'altro, «lo sono Te» (Sesso e Oblazione) (Ceschina, Milano 1970) e una interpretazione dal sanscrito dell'avadàna buddhista Manicudàvadàna (Vidya, Roma 1979): storia di un re — precedente incarnazione del Bude!ha — che diede per compassione se stesso in cibo ad una ràkshasa affamato (il saggio è incluso in questo volume). Il senso primordiale della scoperta di cui si parla in questo libro, fu già espresso dall'autore nel volume Saggio su l'Amore (come nuovo principio di immortalità) (Bocca, Torino 1933), opera che sollevò un certo scandalo, e che fu benevolmente accolta da Giovanni Gentile, a cui è dedicata.