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Descrizione
Per la prima volta in un testo italiano si affronta il tema della follia nell’antichità.
Per i Greci la follia non era solo una malattia ma anche un mezzo per dilatare la personalità: era lo strumento con cui la Pizia rendeva oracoli a Delfi, ispirava poeti e cantori, stava alla base di culti estatici come quello di Dioniso, attraverso cui molte persone avevano la possibilità di sperimentare esperienze visionarie. Perciò in Grecia i folli non venivano reclusi ma la società si attrezzava per fare della follia un “buon uso”.
La società era capace di modellare la follia al proprio interno, sfruttandola in modo creativo. Questo libro mostra quanto la stessa civiltà dell'Occidente debba alla non-ragione.
Dettagli Libro
Editore | Raffaello Cortina Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2010 |
Formato | Libro - Pagine: 226 - 14x22cm |
EAN13 | 9788860303134 |
Lo trovi in: | Storia |
Autore
Giulio Guidorizzi, studioso di mitologia classica e di antropologia del mondo antico, ha insegnato Letteratura greca all'Università degli Studi di Milano e di Torino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Ai confini dell'anima (2010), Il compagno dell'anima (2013), I colori dell'anima (2017), riuniti nel cofanetto I Greci e l'anima (2023) e, con Silvia Romani, In viaggio con gli dei (2019), Il mare degli dei (2021 ) e La Sicilia degli dei (2022).
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