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Descrizione
La cucina italiana si è trasformata da cucina etnica «della mamma» a haute cuisine, diventando elemento di distinzione.
Ma è il nutrirsi in sé che si è fatto negli ultimi anni fenomeno di culto, una pratica più discorsiva che gustativa, una perenne ed esasperante narrazione etica, politica, economica, ambientale, estetica, artistica. E la pasta ha finito per aggiungersi a quella lista di food indistinto e globalizzato che, astraendo i cibi dai loro contesti, li ha resi celebri, ma profondamente artificiosi.
Una Babele che va dalla carne argentina a Singapore al sushi in Austria, dal Big Mac a Mosca al cappuccino sorbito a fine pasto.
Dettagli Libro
Editore | Il Mulino |
Anno Pubblicazione | 2016 |
Formato | Libro - Pagine: 129 - 12,5x19,5cm |
EAN13 | 9788815260406 |
Lo trovi in: | Consumo critico |
Autore
Franco La Cecla ha insegnato Antropologia presso la NABA di Milano e le Università di Parigi, Berkeley, Bologna. Tra i suoi libri: «Contro l’architettura» (Bollati Boringhieri, 2008), «Il malinteso. Antropologia dell’incontro» (Laterza, 2009), «Lasciarsi. I rituali dell’abbandono nell’era dei social network» (Elèuthera, 2014), «Contro l’urbanistica. La cultura e la città» (Einaudi, 2015). Con il Mulino ha pubblicato «La pasta e la pizza» (20022) e «Andare per la Sicilia dei Greci» (2015).
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