Breathwork

  Acquisto verificato

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Se le funzionalità primarie del corpo fossero sotto il nostro controllo difficilmente avremo una macchina così perfetta. Pochi attimi di "respiro corretto" e..et voilà..nuove emozioni.

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Credevo di acquistare un volume sul Breath Work, volevo capire cosa si intendesse con l'espressione 'lavoro con il respiro' e come poter attuare autonomamente una simile disciplina. Credevo di leggere l'esplicazione di un metodo, con le sue regole e la sua procedura di applicazione; una statistica approfondita dei risultati conseguiti; una panoramica di esperienze dirette che potesse fornirmi ulteriori dettagli dei benefici e delle motivazioni che spingono ad intraprendere questo percorso di scoperta interiore.
Comincio a leggere, pagina dopo pagina, augurandomi che l'Autrice non si dilungasse troppo in prefazioni e introduzioni varie, ma procedesse subito spedita verso la trattazione specifica di questa disciplina. E invece mi accorgo che le prime 90 pagine sono proprio destinate ad una esposizione di argomenti collaterali attinenti il respiro e le sue implicazioni nella visione scientifica, spirituale e di come le tradizioni orientali ne hanno esplicato il significato e la portata. Ma allora perché non intitolare il volume come 'Il Respiro' e precisare al lettore che avrebbe trovato in esso un'analisi ed una ricerca storico-culturale di questa tematica? A me pare fuorviante per chi, come me, fa una scelta tra varie pubblicazioni per selezionare alla fine quella che sembra più rispondente alle proprie aspettative e questo libro non risponde affatto all'esigenza di conoscere regole e procedure del Breath Work.
Quasi a voler giustificare questa linea editoriale l'Autrice, verso la fine di questa prima parte, informa il lettore che avrebbe dedicato poche pagine per sviluppare tecnicamente questa metodologia, in quanto l'apprendimento ed il corretto utilizzo di questa materia richiede la presenza di un insegnante, avente il compito di guidare il 'cliente' in un approccio consapevole verso questa tecnica, tanto che imparerà a personalizzare questa conoscenza adattandola al proprio vissuto, ossia a quei conflitti che possono emergere e che devono essere compresi e superati.
Mi chiedo però per quale motivo si deve partire dal presupposto che il lettore sia del tutto incapace di procedere da solo a sperimentare e provare in completa autonomia, magari sbagliando, ma con la consapevolezza di verificare in prima persona quanto appreso dalla lettura del libro. Se poi non ci si dovesse riuscire, allora si può sempre considerare la possibilità di rivolgersi presso un centro qualificato, ma rimane comunque una scelta personale insindacabile che, a mio avviso, dovrebbe seguire e non precedere un tentativo individuale di testare e verificare una simile materia.
Non c'è nemmeno un'immagine o disegno che possa dare un'idea di come procedere, ma l'Autrice si limita ad accennare alla nozione di 'respiro circolare e consapevole', senza però approfondire o semplicemente descrivere i tempi di una seduta, le corrette posture da assumere per praticare una respirazione efficace, le pause da rispettare e tutto quanto possa interessare una spiegazione compiuta di questa pratica.
Ci si limita unicamente a dire che occorre frequentare un corso specialistico per un certo numero di sedute e solo dopo si sarà capaci di esercitarsi personalmente.
Mi chiedo allora qual'è la ragione di pubblicare un libro sul Breath Work, che per sua natura deve avere uno scopo divulgativo, se poi non si offre al lettore una chiara visione di come è strutturata una lezione e di quello che dovrebbe fare.
Mi sembra quasi che si voglia tutelare ad ogni costo un sapere iniziatico da custodire gelosamente e che solo dopo il pagamento di una parcella si può essere ammessi alla pratica di questa disciplina.
In sintesi, un libro per del tutto insoddisfacente sul piano della pratica! Per chi volesse corrispondere con me, ecco la mia mail: alfocentauri chiocciola tiscali punto it