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Descrizione
Come applicare le regole dello zen al computer, per rapportarsi positivamente al cambiamento costante introdotto dall'informatica.
Philip Toshio Sudo, scrittore e musicista nippo-americano, parte dal presupposto che, a causa dell'informatica, il nostro modo di lavorare, giocare, studiare e pensare cambia costantemente. Con lo zen è possibile praticare uno stile di vita pacato che faccia da antidoto all'ansia che, questo cambiamento, provoca.
Lo zen parte dal presupposto che tutto è in costante trasformazione, per questo è la disciplina mentale più adatta per rapportarsi in maniera positiva al cambiamento costante, imparare a gestirlo e a fronteggiare i timori che ne possono scaturire.
Gli esseri umani si differenziano dalle altre specie per il fatto di:
- avere delle capacità comunicative;
- essere abili a usare strumenti e attrezzi;
- essere consapevoli di se stessi.
"Computer zen" cerca di coltivare questi tre talenti, migliorando la nostra comunicazione per favorire una comprensione più profonda, trasformando l'uso degli strumenti in un'arte, e aumentando la consapevolezza di noi stessi. In sintesi, concepisce il computer come un mezzo finalizzato all'elevazione, e non alla repressione, della nostra umanità.
Questo interessante e gradevole libro ha inoltre la caratteristica di essere strutturato come un manuale d'installazione e d'uso.
- Le sette regole di Computer zen
- Un modo attento e riconoscente di rapportarsi al proprio computer
- Suggerimenti per far fronte serenamente agli errori di programma e ai collassi del sistema
- Come relazionarsi alle persone incontrate su Internet e nel mondo in generale.
Dettagli Libro
Editore | Xenia Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2000 |
Formato | Libro - Pagine: 186 - 14x19cm |
EAN13 | 9788872733776 |
Lo trovi in: | Percorsi di consapevolezza |
Autore
Philip Toshio Sudo, musicista nippo-americana, è autore di Computer Zen e Chitarra Zen. La sua conoscenza Zen è maturata in seguito allo studio approfondito della filosofia orientale, ai 12 anni trascorsi in Giappone, non che allo studio delle arti marziali.
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