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Descrizione
Avere due genitori divorziati comporta necessariamente dei traumi e uno sviluppo affettivo e relazionale negativo? Subire abusi e violenze nell'infanzia significa divenire un adulto violento e abusante? Vivere in una condizione di disabilità rende impossibile una completa integrazione nella società? La risposta a queste domande non è necessariamente affermativa, poiché sappiamo che ci sono persone che nonostante le avversità riescono a resistere e a riorganizzare positivamente la loro vita: questa loro capacità di rimanere in piedi è definita nella letteratura scientifica come «resilienza». Testimonianze che dimostrano che tutti possono riuscire a gestire e superare anche le situazioni più difficili.
Il volume, grazie a un'attenta analisi teorica del fenomeno, alla presentazione di alcune testimonianze di persone «resilienti» e all'elaborazione di possibili strategie di intervento, è un valido strumento per quanti (genitori di bambini in difficoltà, genitori adottivi, psicologi, operatori dei servizi socio-sanitari, persone che si trovano a dover gestire situazioni di crisi, ecc.) vogliano imparare a far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici e ad aiutare a superare anche le situazioni più dolorose e difficili.
Contenuti:
- Prefazione (di Boris Cyrulnik)
- Introduzione
- Calimero non è più nero!
- La resilienza
- Incontrare i traumi
- Scoprire la resilienza nella vita quotidiana: la parola alle persone resilienti
- Costruire e promuovere la resilienza
- Postfazione (di Andrea Canevaro)
- Educazione alla resilienza come educazione alla legalità, ovvero: la dimensione etica dell'educazione alla resilienza
Dettagli Libro
Editore | Erickson Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2005 |
Formato | Libro - Pagine: 240 - 14x22cm |
EAN13 | 9788879468121 |
Lo trovi in: | Resilienza |
Recensioni Clienti
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Michele
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Voto:
La resilienza affrontata e studiata in modo tecnico e professionale, vengono citate teorie e ricerche di studiosi, con alcuni dei quali l'autrice ha lavorato. Diventa interessante dal capitolo 3, descrivendo casi di resilienza realmente vissuti e l'approccio della pedagogia/educazione, l'autrice è una pedagogista, con bambini e adolescenti resilienti. L'aspetto "oscuro" è quando si studia la resilienza e le persone ( in particolare psicologi e psichiatri ) con statistiche, percentuali, diagrammi, tecniche, metodi e non accorgersi che gli esseri umani non sono macchine. Curioso che raramente si cita la coscienza umana e la consapevolezza che può risvegliare la resilienza. Grazie