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Descrizione
Pubblicato per la prima volta nel 1903 dalla prestigiosa rivista "Country Life", questo volume, arricchito da fotografie e illustrazioni, racconta la creazione di un giardino in puro stile inglese - con tanto di frutteto e di una mucca per il latte fresco - nel luogo più improbabile che si possa immaginare: la Giudecca di Venezia.
L'autore, un nobiluomo inglese ritiratosi in Italia per problemi di salute, acquista un lotto di terreno alla Giudecca e inizia a coltivarlo, a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, rendendolo un vero e proprio paradiso terrestre attraverso numerose varietà di piante e fiori, native o importate. Il luogo acquisterà fama negli anni successivi e le sue meraviglie attireranno l'attenzione di viaggiatori del calibro di Proust, Rilke e Henry James.
Oggi quel giardino attira l'attenzione per la fitta vegetazione inselvatichita, che sembra aver preso il sopravvento su cancelli, mura, tetti, pergole: è il giardino a tutti noto con il nome di chi lo ha creato: Eden. Il nome eden associato a giardino evoca il mito, la Genesi, la storia delle storie... e questa è davvero una storia, il racconto di come si sia eclissato un luogo magico, diventato da anni ormai inaccessibile: un corpo estraneo per Venezia, che sembra accettare una così grave perdita con rassegnazione.
Oggi il giardino giace in completo abbandono, e sono numerose le voci di protesta che vogliono scuotere l'attuale proprietà (una Fondazione viennese) perché riporti questo angolo di Venezia all'antico splendore.
Dettagli Libro
Editore | Pendragon |
Anno Pubblicazione | 2008 |
Formato | Libro - Pagine: 143 - 14x21cm |
EAN13 | 9788883425646 |
Lo trovi in: | Orto, frutteto e giardinaggio |
Autore
Di Frederic Eden (1828-1916) si hanno poche notizie biografiche. Marito di Caroline Jekyll, sorella maggiore della celebre scrittrice e creatrice di giardini Gertrude, acquistò un terreno veneziano all’inizio degli anni Ottanta dell’Ottocento. Il suo "capolavoro botanico" raccolse l'attenzione, tra gli altri, di Marcel Proust, Jean Cocteau, François Mauriac, Thomas Hardy e Henry James, che sicuramente lo visitò e che in parte ad esso s'ispirò per l'invenzione dell'ombroso giardino protagonista del Carteggio Aspern.
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