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Descrizione
Nell'ultimo capitolo della sua più grande opera, MacDonald continua a indagare e sviluppare una serie di temi connaturati alle storie gotiche e alle fiabe: il continuum tra umanità e disumanità, il rapporto tra le madri e i loro figli e - punto cruciale della storia di Lilith e Vane - la resa alla morte.
La trama di quest'ultimo capitolo, in particolare, sembra ripercorrere il cammino di Dante attraverso le spire oscure dell'Inferno e allo stesso tempo dà corpo e forma a suggestioni letterarie che diverranno poi parte delle invenzioni di C.S. Lewis. Il racconto spinge con forza verso la redenzione, sembra raggiungerla ma, all'ultimo momento, devia verso un finale inaspettato.
Se Dante avesse scritto solo un altro capitolo della sua Divina Commedia, probabilmente questo di MacDonald sarebbe stato il degno epilogo...
“La luna era molto bassa e il sole non era ancora sorto, quando vidi avanti a me sul sentiero, che in quel punto era ristretto dalle rocce, una figura coperta dalla testa ai piedi come da un velo di nebbia illuminata dalla luna. Continuai per la mia strada come se non l’avessi vista e l’essere scostò il velo”...
Dettagli Libro
Editore | Auralia Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2014 |
Formato | Libro - Pagine: 137 - 13x20cm |
EAN13 | 9788897008347 |
Lo trovi in: | Racconti a sfondo esoterico |
Autore
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Recensioni Clienti
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Silvia
Voto:
Penso che George Macdonald sia uno degli scrittori più sottostimati del nostro secolo, eppure ha un'immaginazione realmente senza confini che trova la sua vetta in questo romanzo declinato in tre parti. Narrato da un uomo "qualunque", il romanzo segue le sue avventure in un mondo scoperto casualmente, che si cela in un antico specchio conservato nella casa ereditata dal padre. Il terzo capitolo è allegorico, magnifico, onirico. Mi è piaciuto molto, il finale è straordinario. Anche qui mi ritrovo a dire è un testo adulto per adulti che desiderano essere "affascinati".