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Descrizione
C'è una nuova guerra in Europa. Una guerra che si combatte senza fucili, senza cannoni, senza bombe, ma con le sofisticate armi di distruzione di massa della grande finanza internazionale.
Una guerra che viene da lontano e che dilaga e contagia anche i paesi europei, grazie a truppe di occupazione con il colletto bianco, che sparano i loro colpi cliccando sulle tastiere e trasferendo in un attimo cifre virtuali da capogiro.
Ma nella crisi che sta violentando la Grecia non c'è nulla di virtuale. È una sofferenza reale, cruda, drammatica, in ogni aspetto della vita quotidiana. Una situazione mai vissuta dal popolo ellenico, neppure sotto l'occupazione straniera.
Il libro documenta dunque una nuova forma di guerra che ha protagonisti, strategie, tattiche e vittime ben definite. Dai colpi delle agenzie di rating allo schieramento della troika, dai provvedimenti del Fondo Monetario Internazionale alle misure della Banca Centrale e della Commissione Europea.
Per chi vuole sapere cosa è successo realmente in Grecia e non si accontenta delle "veline" ufficiali.
Dettagli Libro
Editore | Nexus Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 141 - 12x16cm |
EAN13 | 9788889983232 |
Lo trovi in: | Attualità |
Autore
Monia Benini, laurea in Lingue e Letterature Europee, percorso formativo nell'ambito delle relazioni e delle funzioni internazionali, con studi e specializzazioni all'Università di Padova, all'Istituto per gli Studi di Politica Internazionle di Milano, all'Istituto di Sociologia Don L. Sturzo di Caltagirone e all'Università di Perpignan in Francia.
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Recensioni Clienti
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Mauro
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Voto:
Libro interessantissimo, dà una immagine reale di ciò che è avvenuto negli anni scorsi e sta ancora accadendo in questa Europa che sembra unita ma non lo è per niente!! E per l'ennesima volta FMI, BCE e un insieme di politici hanno contribuito a distruggere un Paese con storia millenaria. Dovrebbero consigliarlo ncome libro di lettura nei corsi di storia anche nelle scuole suteriori, sempre che ci sia l'interesse a che i giovani conoscano la "reale" storia.