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La Terza Alternativa

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La Terza Alternativa

Come risolvere i problemi più difficili della vita

Stephen Covey

( 3 Recensioni Clienti )

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Un approccio rivoluzionario per risolvere i conflitti e i problemi in modo creativo. Stephen Covey mette a frutto le sue formidabili intuizioni e conoscenze creando un nuovo modo di risolvere le... continua

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Descrizione

Un approccio rivoluzionario per risolvere i conflitti e i problemi in modo creativo.

Stephen Covey mette a frutto le sue formidabili intuizioni e conoscenze creando un nuovo modo di risolvere le difficoltà personali e professionali, e per trovare la soluzione ai problemi che affliggono le aziende e la società.

In ogni situazione conflittuale, la Prima Alternativa è il mio modo e la Seconda è il tuo. Lo scontro tra le parti solitamente si riduce al tentativo di stabilire quale sia il modo migliore tra i due. Ci sono molti metodi per la risoluzione di un conflitto, ma di solito richiedono un compromesso che interrompa lo scontro senza dare però grandi risultati.

La Terza Alternativa è qualcosa di più di un semplice armistizio: si tratta di creare una realtà nuova e migliore, è un modo diverso di pensare. La Terza Alternativa trascende gli approcci tradizionali alla risoluzione dei conflitti e apre la strada a una terza opzione che va al di là del tuo modo, o del mio modo, verso un modo più elevato e migliore che permetta a entrambe le parti di non rinunciare a nulla e di vincere.

Un best seller tradotto in oltre 25 lingue presente nelle principali librerie di tutto il mondo

“Il libro più importante di Stephen Covey.” - Seth Godin

Allegati

Indice

  1. Il punto di transizione
  2. La Terza Alternativa
  3. La Terza Alternativa al lavoro
  4. La Terza Alternativa a casa
  5. La Terza Alternativa a scuola
  6. La Terza Alternativa e la legge
  7. La Terza Alternativa nella società
  8. La Terza Alternativa nel mondo
  9. La Terza Alternativa nella vita
  10. Da dentro a fuori

Dettagli Libro

Editore My Life Edizioni
Anno Pubblicazione 2013
Formato Libro - Pagine: 444 - 16,5x24cm
EAN13 9788863861945
Lo trovi in: Crescita Personale

Approfondimenti

Il punto di transizione (estratto dal libro)

La vita è piena di problemi. Problemi che sembrano impossibili da risolvere. Problemi personali. Problemi familiari. Problemi sul lavoro, con i vicini, con il mondo intero.

È probabile che il tuo matrimonio sia partito alla grande, eppure ora tu e tua moglie/tuo marito non riuscite quasi più a sopportarvi. È possibile che tu abbia pessimi rapporti con i genitori, i fratelli o i figli. Può darsi che al lavoro ti senta sotto pressione e senza equilibrio, e cerchi costantemente di fare di più impiegando meno risorse. O forse, come tante altre persone, sei stanco di questa società litigiosa dove le persone intentano cause con una tale facilità che non osi quasi più muoverti. La criminalità e le sue ripercussioni in ambito sociale ci preoccupano. Assistiamo agli inutili tentativi dei politici di affrontare i problemi. Ogni volta che guardiamo il telegiornale la sera, muore in noi la speranza che gli eterni conflitti tra i popoli e le nazioni prima o poi si possano risolvere.

In questo modo perdiamo la fiducia, rinunciamo, o ci accontentiamo di un compromesso che in definitiva non riesce a soddisfarci.

Ecco perché ho ​​voluto scrivere questo libro.

Parlerò di un principio talmente fondamentale che credo possa trasformare la tua vita e il mondo intero. Si tratta dell’intuizione più elevata e importante che abbia mai avuto studiando le persone che hanno avuto successo nella vita.
In pratica, tale principio rappresenta la chiave per risolvere i problemi più difficili dell’esistenza.

Tutti affrontano delle avversità, per lo più in silenzio. La maggior parte delle persone tiene duro con coraggio di fronte ai problemi, auspicandosi un futuro migliore e lavorando per realizzarlo. Per molti, il terrore è appena sotto la superficie. Alcune paure sono di natura fisica, altre psicologiche, ma sono tutte molto reali.

Se riuscirai a comprendere il principio espresso in questo libro e a vivere in base a esso, non solo risolverai i tuoi problemi, ma potrai spingerti oltre e costruire un futuro migliore di quanto tu abbia mai immaginato. Questo principio è eterno; non è mio il merito di averlo scoperto. E non è un eufemismo dire che chi lo applica nell’affrontare le difficoltà compie probabilmente la più grande scoperta della sua vita.

Il concetto è introdotto già nel mio libro Le sette regole per avere successo. Di tutti i principi di cui parlo nel testo, questo più di ogni altro è in grado di “catalizzare, potenziare, unificare ed entusiasmare”. In quel libro sono riuscito a trattare l’argomento solo per sommi capi, mentre questa volta ti invito a esplorarlo insieme a me in maniera più ampia e approfondita. Se sarai disposto a comprenderlo, il tuo modo di pensare non sarà più lo stesso. Ti ritroverai ad affrontare i problemi più difficili della tua vita in modo completamente nuovo ed esponenzialmente più efficace.

Sono molto eccitato all’idea di condividere con te le storie di alcune persone straordinarie che hanno afferrato questo principio. Questi individui non hanno soltanto risolto i loro problemi, ma sono diventati anche creatori del nuovo futuro che tutti sogniamo. Tra i tanti, potrai leggere di:

  • un padre che una sera ha salvato sorprendentemente la figlia, tormentata da anni dalla disperazione, dal tentato suicidio;
  • un giovane che in India si sta occupando di risolvere il problema dell’energia elettrica per milioni di poveri, praticamente a costo zero;
  • un comandante della polizia che ha ridotto della metà il tasso di delinquenza giovanile in una delle principali città canadesi;
  • una donna che sta riportando in vita il porto inquinato di New York, anche in questo caso quasi a costo zero;
  • un marito e una moglie che in passato si rivolgevano a stento la parola, mentre ora ridono insieme ripensando a quei giorni difficili;
  • un giudice che ha messo fine al più grande processo ambientalista della storia americana in maniera rapida e pacifica, senza neanche entrare in aula;
  • un preside di una scuola superiore frequentata da figli di lavoratori immigrati che ha fatto aumentare la percentuale di diplomati, portandola da un misero 30per cento al 90 per cento, e che ha fatto crescere del triplo il livello delle competenze di base dei suoi studenti, senza incidere sulle spese;
  • una madre single e il figlio adolescente che sono passati da una situazione di aspro conflitto a un rapporto d’affetto e di rinnovata comprensione;
  • un medico che cura quasi tutti i suoi pazienti affetti da una malattia mortale a un costo nettamente inferiore rispetto alla tariffa degli altri medici;
  • un team che ha trasformato Times Square, un letamaio di violenza e sporcizia, nell’attrazione più turistica nel Nord America.

Vorrei fare una precisazione: nessuna di queste persone è una celebrità che dispone di ingenti somme o di influenza. Si tratta, perlopiù, di persone comuni che applicano con successo questo principio supremo nell’affrontare i problemi più seri. E questa è una cosa che puoi fare anche tu. 

Riesco a immaginare cosa stai pensando: “Be’, io sono diverso da queste persone, dal momento che non sto cercando di fare nulla di eroico. Ho i miei problemi, e per me sono grandi. Sono stanco, e voglio solo trovare una soluzione che funzioni.”
Credimi, non c’è niente in questo libro che non sia allo stesso tempo universale e personale. Il principio vale sia per una madre single che fa del suo meglio per crescere un figlio adolescente e inquieto sia per un capo di Stato che cerca di porre fine a una guerra.

È possibile applicare questo principio a:

  • una grave situazione conflittuale al lavoro con il capo o i colleghi;
  • un matrimonio caratterizzato da “differenze inconciliabili”;
  • una controversia con la scuola frequentata da tuo figlio;
  • una situazione che ti ha messo in difficoltà finanziarie;
  • una decisione cruciale che devi prendere in ambito lavorativo;
  • un contrasto su una questione riguardante il quartiere o la comunità in cui vivi;
  • familiari che litigano continuamente o non si parlano affatto;
  • un problema di peso;
  • un lavoro che non ti soddisfa;
  • un bambino che non vuole “lanciarsi”;
  • un problema complesso che devi risolvere per conto di un cliente;
  • una questione che potrebbe trascinarti in tribunale.

Ho insegnato il principio di base di cui si parla in questo libro a centinaia di migliaia di persone per più di quarant’anni. L’ho fatto conoscere a giovani studenti, l’ho portato in aule piene di amministratori delegati, l’ho condiviso con i laureandi, con i capi di Stato in una trentina di Paesi e con tutti quelli che si trovano nel mezzo. Mi sono sempre avvicinato alle persone con la stessa modalità. Ho scritto questo libro in maniera tale che i suoi contenuti possano essere applicati tanto a un parco giochi, quanto a un campo di battaglia, a una sala riunioni, a una camera legislativa o alla cucina di una famiglia.

Faccio parte di un gruppo con riconosciuta leadership mondiale che sta cercando di creare un rapporto migliore tra l’occidente e la comunità islamica. Tra i suoi membri vi sono un ex segretario di Stato americano, eminenti rabbini e imam, dirigenti di aziende multinazionali ed esperti in materia di risoluzione dei conflitti. Durante il nostro primo incontro, fu subito evidente che ognuno di noi aveva un ordine del giorno da rispettare. Il clima era piuttosto formale e freddo, e la tensione era palpabile. Il meeting si tenne di domenica.

Chiesi al gruppo il permesso di insegnare loro un principio prima di procedere, e tutti accettarono con gentilezza. Così, condivisi anche con loro il messaggio di questo libro.

Entro il martedì notte successivo l’atmosfera cambiò completamente. Gli scopi personali erano stati accantonati. Eravamo arrivati ​​a una conclusione entusiasmante che non avevamo assolutamente previsto. Le persone nella sala iniziarono a provare grande rispetto e amore l’una per l’altra: potevi sentirlo e vederlo. L’ex segretario di Stato mi sussurrò: “Non ho mai visto niente di così potente. Quello che hai fatto qui potrebbe rivoluzionare la diplomazia internazionale.” Torneremo su questo punto in seguito. 

Come ho già sottolineato, non è necessario essere un rappresentante della diplomazia mondiale per applicare questo principio ai problemi da risolvere. Recentemente, abbiamo intervistato alcune persone in tutto il mondo per scoprire quali fossero le principali difficoltà personali, in ambito lavorativo e nel mondo in generale. Non si è trattato di un campione rappresentativo; ci interessava solo sapere cosa avessero da dire persone diverse. I 7.834 individui intervistati provenivano da tutti i continenti e svolgevano qualsiasi tipologia di mansione in aziende diverse.

  • Nella vita privata. Il problema personale che affligge maggiormente le persone è la pressione da sovraccarico di lavoro, unitamente all’insoddisfazione per l’attività svolta. Molti individui hanno problemi di coppia. È tipico di un manager europeo di medio livello scrivere: “Sono stressato, esausto, e non ho più né il tempo né la forza di fare delle cose per me.” Un altro dice: “La mia famiglia sta andando a rotoli, e ciò influisce negativamente su tutto il resto.”
  • Sul lavoro. Ovviamente, la principale preoccupazione che affligge le persone in merito al lavoro è la scarsità del reddito e dei guadagni. Inoltre, molti sono preoccupati di perdere terreno nella competizione globale: “Siamo bloccati dalla tradizione centenaria... Ogni giorno, perdiamo sempre più rilevanza... Facciamo scarso uso della creatività e dell’imprenditorialità.” Un top manager africano ha scritto: “Lavoravo per un’azienda internazionale, ma ho dato le dimissioni l’anno scorso. Me ne sono andato perché non riuscivo più a trovare un senso in quello che facevo.”
  • Nel mondo. Secondo gli intervistati, le prime tre problematiche che dobbiamo affrontare in qualità di membri della grande famiglia umana sono la guerra e il terrorismo, la povertà e la progressiva distruzione dell’ambiente. Un manager asiatico di medio livello ha protestato con tono supplichevole: “Il nostro Paese è uno dei più poveri dell’Asia. Questo è il nostro grido di battaglia, dal momento che la maggior parte della popolazione vive in povertà. Il lavoro scarseggia, il livello di istruzione è basso, mancano le infrastrutture, abbiamo un enorme debito pubblico, siamo malgovernati e la corruzione è dilagante.”

Questa è una fotografia istantanea di come si sentono i nostri amici e i nostri vicini. Domani, l’elenco delle difficoltà potrebbe essere diverso, ma ho comunque il sospetto che si tratterebbe solo di varianti delle stesse questioni. 
Sotto il carico di queste crescenti pressioni, ci mettiamo ancora di più l’uno contro l’altro. Se il XX secolo è stato un periodo di guerra impersonale, il XXI secolo appare come un’epoca di personale malvagità. Il termometro che misura la rabbia segna un valore molto alto. Le famiglie litigano, i colleghi competono tra loro, i cyber-bulli terrorizzano, le aule di tribunale sono sovraffollate e i fanatici uccidono gli innocenti. Sprezzanti “commentatori” prendono possesso dei media: quanto più i loro attacchi suscitano scandalo, tanto più denaro guadagnano.

Questa crescente febbre della discordia può farci molto male. “Sono profondamente turbata dal modo in cui le nostre culture demonizzano l’“altro”... Le peggiori epoche della storia umana sono iniziate così, alienando e disumanizzando l’altro, per poi trasformarsi in estremismo violento”, dice l’esperta di benessere Elizabeth Lesser. Sappiamo fin troppo bene dove porta questo genere di cose.
Come possiamo porre fine ai conflitti che generano divisioni e risolvere i problemi più gravi?

  • Ci mettiamo sul sentiero di guerra, decisi a non tollerare più la situazione, e a prendercela con i nostri “nemici”?
  • Ci comportiamo da vittime e attendiamo impotenti che qualcuno venga a salvarci?
  • Estremizziamo il pensiero positivo e ci rifugiamo all’interno di una piacevole condizione di rifiuto?
  • Ci arrendiamo stoicamente, senza più coltivare la speranza che le cose possano migliorare? Siamo convinti, nel nostro intimo, che qualsiasi ricetta sia soltanto un placebo?
  • Continuiamo a rimboccarci le maniche, così come fa la maggior parte delle persone di buona volontà, a fare quello che abbiamo sempre fatto, coltivando la flebile speranza che in qualche modo le cose miglioreranno?

Indipendentemente dal tipo di approccio che utilizzeremo nell’affrontare i problemi, vi saranno delle conseguenze. La guerra genera guerra, le vittime diventano dipendenti, la realtà schiaccia le persone spingendole al rifiuto, i cinici non danno nessun contributo utile. E se continuiamo a fare le stesse cose che abbiamo sempre fatto, sperando che questa volta i risultati siano diversi, significa che non stiamo affrontando la realtà. Stando a quel che si dice, Albert Einstein avrebbe fatto la seguente affermazione: “Non possiamo risolvere i nostri problemi più gravi mantenendo lo stesso assetto mentale che ci ha portato a generarli.” 

Per risolvere le questioni più difficili, dobbiamo cambiare radicalmente modo di pensare; questo è il tema che affronteremo nel libro.

Leggendo, ti troverai sospeso in un punto di transizione tra il passato, di qualunque natura sia stato, e un futuro che finora non hai mai immaginato. Scoprirai di avere una predisposizione naturale al cambiamento. E penserai ai tuoi problemi in maniera del tutto rivoluzionaria. Svilupperai nuovi riflessi mentali che ti spingeranno a superare ostacoli che agli altri sembrano insormontabili.

A partire da quel punto di transizione, riuscirai a vedere un futuro nuovo e gli anni a venire potrebbero essere molto diversi da come te li aspettavi. Invece di bloccarti immaginando un futuro inevitabile costellato di problemi e caratterizzato da un calo delle tue facoltà, potrai iniziare a saziare la tua sete di vita “in un crescendo” sempre nuovo, ricco di significato e di eventi straordinari, fino alla fine.

Incentrando la tua vita sul principio di questo libro, troverai una strada che ti condurrà a quel futuro in maniera sorprendente.

Autore

Stephen Covey - Foto autore

Stephen Covey è stato un'autorità stimata sulla leadership a livello internazionale, un esperto della famiglia, un insegnante, un consulente aziendale, fondatore dell'ex Covey Leadership Center e co-presidente della Franklin Covey Company. Ha conseguito un master in gestione aziendale a Harvard e un dottorato conseguito alla B.Y.U., dove è stato professore di comportamento organizzativo e gestione degli affari e ha anche prestato servizio come direttore delle relazioni universitarie e assistente al rettore.

Recensioni Clienti

4,67 su 5,00 su un totale di 3 recensioni

  • 5 Stelle

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  • 4 Stelle

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  • 3 Stelle

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Piero

  Acquisto verificato

Voto:

La terza alternativa ti apre la mente verso un nuovo modo di pensare, una nuova prospettiva che ti permette di vedere le cose in modo diverso e trovare tutte le possibili soluzioni che si possono immaginare. Buona lettura.

Marilena

  Acquisto verificato

Voto:

Eccezionale per aprire la mente quando si è convinti di non avere alternative. Una buona via per uscire dalle limitate abitudini di ragionamento condizionato che impediscono di contemplare nuove soluzioni.

Roberto

Voto:

La terza alterntiva è un altro fantastico libro che mi sta accompagnando nel percorso di crescita. Scritto in maniera semplice, offre ottimi spunti per prendere in mano la propria vita. Assolutamente consigliato ;)

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