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Descrizione
Nel narrare la costruzione di un giardino, chiamato "verziere", l'autrice ritorna alle proprie origini, seppur legate a un altro luogo e ad altri orizzonti.
Con continui rimandi alla letteratura, al cinema, alla scienza botanica, all'architettura, il libro traccia il passaggio, - quasi un'iniziazione - dalla cultura alla coltura, dalla conoscenza teorica alla pratica, ossia a quell'attività dello "sporcarsi le mani" che è vissuta come essenziale ricerca del senso della vita.
Perché un parco appartiene a tutti; è un pezzo di natura che sopravvivrà solo se ci sarà chi continuerà a renderlo fruibile alle giovani menti che dovranno progettare l'ambiente in cui vivere e, con ciò, la vita stessa.
Dettagli Libro
Editore | Pendragon |
Anno Pubblicazione | 2013 |
Formato | Libro - Pagine: 190 - 14x21cm |
EAN13 | 9788865982921 |
Lo trovi in: | Orto, frutteto e giardinaggio |
Autore
Maria Adriana Giusti Burbatti, architetto, è nata in Toscana e si è trasferita in Piemonte per insegnare restauro al Politecnico di Torino. I giardini storici sono da molti anni il campo privilegiato delle sue ricerche e della sua attività professionale: è stata membro del "Comitato Nazionale sulla cultura e conservazione dei parchi e giardini storici" (MiBAC), direttore e presidente del "Centro di Studi Giardini storici e contemporanei di Pietrasanta", presidente dell'"Opera delle Mura di Lucca" e tra i promotori di Murabilia.
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