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Scritto per donne e uomini che non hanno il bisogno disperato di credere, ma che sono spinti dal desiderio profondo di conoscere; che pensano che il dubbio sia garanzia di libertà di pensiero e...
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Scritto per donne e uomini che non hanno il bisogno disperato di credere, ma che sono spinti dal desiderio profondo di conoscere; che pensano che il dubbio sia garanzia di libertà di pensiero e che l'oro promesso dalla pietra filosofale non sia il risultato della ricerca ma la ricchezza insita nella ricerca stessa.
L'autore, studioso di storia delle religioni, traduttore di lingue antiche - ebraico, latino e greco - pone domande e fornisce risposte sorprendenti che scaturiscono dall'accesso ai codici più antichi:
Gli Ebrei dell'Antico Testamento credevano nella resurrezione?
Quando è nata l'idea della resurrezione della carne?
Lazzaro è veramente risorto?
I vangeli scritti in greco corrispondono ai vangeli scritti in ebraico?
Buddha predicava la dottrina della reincarnazione o l'attribuiva a "chi non conosce la verità"?
Che cosa dice il Dalai Lama della sua personale rinascita?
E molto altro...
Poche e mirate indicazioni bibliografiche danno infine al lettore la possibilità di verificare e proseguire autonomamente nel cammino.
Mauro Biglino è studioso di storia delle religioni, traduttore di ebraico biblico per conto delle Edizioni San Paolo. Si occupa da circa 30 anni dei cosiddetti testi sacri. Gli studi classici (latino, greco ed ebraico biblico in seguito) e la successiva collaborazione con le Edizioni San Paolo, gli hanno consentito di effettuare la traduzione letterale dei libri dell’Antico Testamento a partire dalle edizioni più antiche della Bibbia in lingua ebraica. Mauro Biglino ha incentrato la sua opera su un metodo di traduzione letterale, volto a spiegare i concetti espressi nella...
Continua a leggere la Biografia di Mauro Biglino
Dopo aver subito il lavaggio del cervello dalla chiesa cattolica in merito a una nostra fantomatica "Resurrezione", negli ultimi anni molte filosofie orientali ci hanno spinto a credere che il nostro destino - dopo la morte - sia la reincarnazione. Quale sarà il nostro vero destino?
Questo libro analizza entrambe le questioni e ci offre diversi punti di vista oltre, naturalmente, altre alternative.
Nessuna certezza ma molte possibilità di pensare liberamente e di ricercare la propria verità.
Un punto di vista interessante con la modalità critica tipica dell'autore. Al di à dell'opinione rispetto ai "fenomeni dell'anima" risultano interessanti i parallelismi tra i vari testi
Ho impiegato un po' di tempo a digerirlo, dato che finora mi è sempre stato detto esattamente il contrario. Ora mi metto ad indagare con un corso di ebraico biblico e con mente aperta, come dice lui, e vedo se ciò è vero.
Molto interessante come tutti i libri del Maestro Mauro Biglino! Consigliato a chi non si lascia imbrigliare da concetti già accettati per veri, ma si pone continuamente in discussione accogliendo ide nuove e a volte opposte alle proprie credenze precedenti.
Dal punto di vista cristiano forse non è molto illuminante, ma ho scoperto tramite questo libro molte cose sul buddismo che non sapevo e su come molte cose che crediamo vere sul buddismo in realtà non rispecchino i principi del buddismo originale.
Il libro è molto interessante, offre anche una visione più pura del buddismo delle origini in quella che sarebbe la sua vera natura. Mi aspettavo un finale più completo sul pensiero personale dell'autore.
"Il vero maestro t' indicherà una strada da percorrere, mai una porta da varcare" In questo famoso detto orientale sembra essere racchiuso il punto cardine ove ruota non solo questo libro, ma l' intero metodo-pensiero di Mauro Biglino (ammesso e non concesso di considerare Biglino un "vero maestro", ovviamente). Da parte di un credente è facilmente comprensibile lo spiazzamento e lo sforzo necessario ad "accettare acriticamente", anche solo per ipotesi, altre versioni da quella "ufficiale" (soprattutto per un tema consolatorio per eccellenza come la vita oltre la morte: resurrezione, reincarnazione, rinascita...): avendo già varcato la soglia della certezza, non ha mai messo in dubbio la propria porta, ritenendola l' unica. Da parte di un libero pensatore non è calcolabile la quantità di dubbi che l' autore pone al suo temerario lettore, essendo direttamente proporzionale alla conoscenza e alla voglia di approfondire di quest' ultimo: rimanendo fedeli ai testi non ci sono tesi precostituite da sostenere, ma solo affermazioni di presunte verità da verificare. Se infatti "il fedele ha il diritto-dovere di credere, il libero pensatore ha il diritto-dovere di riflettere": consapevole del fatto che per lui non ci sono porte da varcare, ma soltanto sentieri più o meno battuti da intraprendere, i dubbi aumentano ad ogni bivio che gli si presenta, obbligandolo a scegliere la propria direzione. "La conoscenza non è mai fine a se stessa, determina delle scelte": ed è qui che casca l' asino (si fa per dire, abbiamo tutti da imparare, il sottoscritto per primo), rivelando l' amore o l' odio per Biglino che mette a nudo l' incapacità di molti a saper scegliere (a proprio rischio e pericolo) la sua strada, anziché affidarsi ciecamente agli insegnamenti altrui. "Se la cultura occidentale, per definizione e scelta precisa, si sottopone a una continua verifica, la cultura orientale (come d' altra parte quella religiosa occidentale) presuppone un rapporto maestro/discepolo assolutamente acritico: in Occidente Cristo e la Chiesa sono i depositari della verità; in Oriente al discepolo non viene chiesto di pensare autonomamente ma di ascoltare, ubbidire e servire il maestro, partendo dal presupposto indiscutibile che quest' ultimo possiede la verità o lo aiuterà a scoprirla." C'è chi verifica e chi crede, chi scava buche e chi le riempie. Biglino ha scelto di non dare nulla per scontato: vagliando ipotesi altrui e verificando ciò che spesso viene dato per assoluto, assodato, vero, traccia una nuova mappa del territorio, consapevole che i suoi confini saranno occasioni e stimoli di nuovi e lunghi viaggi per i futuri pionieri della conoscenza. "Un uomo libero è colui che con forza e coraggio inizia un sentiero Iniziatico, libero dal gioco delle apparenze, libero dal conosciuto... lavorare per il bene dell' umanità vuol dire "semplicemente" liberarsi dai concetti obsoleti di Nazione e di Religione, per sostituirli con l' Umanità e Religiosità."
Ogni cultura religiosa di ogni tempo ha cercato di far conoscere apsetti e misteri legati alla resurrezione e alla reincarnazione come due momenti distinti ma indispensabili per l'evoluzione dell'Anima.
Mauro Biglino è uno studioso molto coraggioso e per questo gli dedico tutta la mia stima. resto sempre sconcertata dai suoi scritti in quanto mi risveglia sempre il desiderio di pensare e conoscere
questo libro è veramente stravolgente!!! segue molto la scia di Sitchin anzi forse in maniera più dettagliata. Leggendolo mi ha dato dato molte risposte...
Meraviglioso capolavoro di Mauro Biglino. Libro molto bello e interessantissimo, anche se a tratti è di difficile comprensione. Per questo è dovuta, secondo il mio modesto parere, una dose maggiore di attenzione e concentrazione, e, perché no, rileggere determinati passaggi, per poter comprendere fino in fondo i concetti riportati. Grazie a quest'ulteriore contributo scoprirete una realtà ben diversa da come è dipinta da millenni. "Per coloro che non hanno bisogno disperato di credere, ma che sono spinti dal desiderio profondo di conoscere e che pensano che il dubbio sia il sale della vita e garanzia di libertà di pensiero". Buona lettura!!
trovo questo libro , come gli altri di Biglino; chiaro e scorrevole . dimostrando ancora una volta la sua capacità di toccare argomenti delicati ed ostici per tutte quelle menti, intrappolate nei dogmi e non disposte a lasciarsi condurre verso il sano e sacro sentiero del discernimento edella lucida e costruttiva critica intellettuale...lo consiglio vivamente!
Questo libro, differentemente dagli altri non mi ha convinto del tutto, pur avendo aggiunto altre nozioni a quelle che già avevo. Pretendere di dimostrare l'estraneità della reincarnazione nella filosofia buddista, mi è sembrato un tentativo forzato e mal riuscito. Non me ne voglia l'autore che per altro stimo moltissimo.
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