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Descrizione
Roma solare e cosmopolita, eterna, ma anche luogo sinistro e pieno enigmi, popolato di demoni e fantasmi, di maghi e occultisti.
Ricca di luoghi guardati e nominati infinite volte ma mai realmente visitati, attraverso i quali ci conduce questo libro, in un itinerario verso ciò che la ragione rifiuta e che solo la nostra anima notturna ha brama di scoprire.
Dal Palatino al Foro Romano, attraverso grotte e cavità che danno accesso agli inferi; da Ponte Vittorio al Campo Marzio, teatro di sacrifici notturni alle divinità della terra; da Monte Mario a San Paolo fuori le mura sulle orme di Dante, adepto dei templari all'epoca del primo giubileo; da Campo de' Fiori al quartiere egizio, con le improvvise apparizioni magiche della Roma barocca.
E poi i Rosacroce nella villa del mistero e degli enigmi, l'esoterismo massonico di Francesco Borromini, l'iniziazione di Giacomo Casanova, il neotemplarismo di Giovan Battista Piranesi, la terribile vicenda di Cagliostro. Per concludere, i luoghi deputati dell'occultismo di fine Ottocento.
Insomma un viaggio magnetico attraverso i luoghi dell'esoterismo nella città eterna.
Dettagli Libro
Editore | Mediterranee Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2014 |
Formato | Libro - Pagine: 233 - 13x21,5cm |
EAN13 | 9788827223451 |
Lo trovi in: | Pratiche Esoteriche |
Approfondimenti
Dalla premessa:
"Il lettore è invitato a seguire itinerari spirituali organizzati secondo un arco temporale che dalla città romulea arriva alla Roma dannunziana e futurista; unico però è il filo rosso che permette di orientarsi all'interno delle varie epoche: le scienze esoteriche che hanno segnato il destino dell'umanità ab immemorabili.
Improvvise apparizioni, conseguenza di antiche leggende, di suggestioni, forse di realtà dimensionali inspiegabili, fanno da sfondo al pellegrinaggio sapienziale attraverso piazza Navona, Campo de' Fiori, il Pantheon, dove più evidente è l'incontro-scontro fra visibile e invisibile, luce e ombra, morte e vita.
Le paludi infere della città arcaica alle quali si accedeva dal misterioso Tarentum nei pressi della "smagliante" via Giulia potrebbero farci perdere la speranza di "riveder le stelle", se non confidassimo nelle virtù salvifiche del femminino: la grande madre Iside, regina del quartiere della Sapienza, illumina il nostro cammino assumendo le sembianze di Minerva o della Vergine cristiana.
Il percorso tuttavia resta impervio, all'insegna dell'erranza, perché la maggior parte dei fantasmi non si nasconde tra i vicoli della città vecchia o nelle numerose case infestate, ma è annidata dentro di noi: di qui la necessità dell'iniziazione magico-alchemica, fulcro della ricerca metafisica dei Templari, di Giordano Bruno e di altri personaggi di cui parleremo.
Fra i numerosi pellegrini che arrivarono esausti sulla cima di Monte Mario per visitare la nuova Gerusalemme ne abbiamo scelto uno in particolare, protagonista del primo giubileo del 1300. E' un Fedele d'amore di nome Dante Alighieri, al quale abbiamo affidato la difficile missione di far comprendere al lettore il volto oggi irriconoscibile di un Medioevo dove il sacro non era in competizione con il profano. È lui a prenderci per mano attraverso le meraviglie ormai scomparse di San Pietro, del Patriarchìo lateranense, di San Paolo. In Dante il vedere, l'ascoltare e l'immaginare costituiscono l'inizio di un itinerarium ad Deum che rimarrà scolpito nella sua memoria e sarà trasfuso nelle tre cantiche della Commedia. Non a caso l'Alighieri dovrebbe essere il modello di riferimento per il nostro "pellegrinaggio" attraverso il labirinto di Roma come di altre città, che i ritmi moderni ci obbligano a guardare ma non a vedere. Egli faceva parte dei Fedeli d'amore, un'antica confraternita erede dei segreti della sapienza orientale mediata dai Templari: il nostro pellegrino non andava alla ricerca del business graalico ma del contenuto della coppa.
Il filo rosso della ricerca, inizialmente prossimo a disfarsi, si è fatto ora molto più resistente, tanto da connettere insieme l'Aventino dei Templari, il quartiere degli Angeli, il massonico Ghetto degli Inglesi, corrispondente all'attuale piazza di Spagna.
La Grande Opera alchemica può compiersi: Roma si va configurando progressivamente come un gigantesco atanòr; le ombre diradano perché ci approssimiamo alla trasmutazione alchemica: la Porta Alchemica di piazza Vittorio e la Spirale sacra di Sant'Ivo alla Sapienza, due metaforici stargate, ci attendono. Il vero viaggio è iniziato."
Autore
Roberto Quarta, insegnante di Storia e Filosofia, si interessa di esoterismo, in particolar modo di cultura ermetica rinascimentale. Ha pubblicato saggi e articoli inerenti la tradizione esoterica romana fra Medioevo ed Età moderna. Vive a Roma dove lavora presso la Biblioteca Nazionale Centrale.
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