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Descrizione
Tornata a casa dopo il funerale del padre, Lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall’età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita.
Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell’io narrante che ci accompagna nel mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l’odore dell’amata tata Violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e mosto d’uva.
Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata per Parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno.
Con la curiosità e la tenerezza del suo sguardo attento, con l’amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, Pennac trova qui le parole giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane.
Dettagli Libro
Editore | Feltrinelli Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2014 |
Formato | Libro - Pagine: 341 - 13x20cm |
EAN13 | 9788807884306 |
Lo trovi in: | Top Italia Romanzi |
Autore
Daniel Pennac è nato nel 1944 durante uno scalo a Casablanca. Da bambino ha viaggiato moltissimo, in Africa, Asia, Europa, ed è rimasto sempre interessato al destino di tutti gli immigrati, animali o uomini di colore che siano. Insegna anche da più di vent'anni a ragazzi difficili, meno un'interruzione di due anni in Brasile, dove si è innamorato delle amache, «letto fra cielo e terra, in cui si possono concepire le idee più geniali» e da dove probabilmente hanno origine le sue migliori fantasticherie.
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Recensioni Clienti
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Tiziana
Voto:
Spiacente, ma nonostante io ammiri moltissimo Pennac per la sua inventiva inesauribile, la sua arguzia, la sua cultura, non sono riuscita ad andare oltre le prime 70-80 pagine di questo libro: è pesante, ossessivo, sincopato e noioso. Forse finendolo se ne capisce la morale e lo scopo, ma io mi sono arresa prima e senza rimpianti.