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Descrizione
Quando il bambino comincia a giocare, raccoglie indifferentemente bacche, foglie, semi, così come colleziona sassolini, conchiglie o piume; tutto ha per lui il medesimo grande valore. Rivolge però l'interesse più vivo al mondo animale, specialmente al cane o al gatto di casa. Essi mangiano con lui, giocano con lui, se nessuno lo vieta dormono con lui; l'animale ubbidisce e disubbidisce.
Ben diverso è il suo rapporto con le piante; se in strada o in giardino cade un albero è un avvenimento, se ne muore uno deve essere abbattuto e il fatto può interessare per tutto il lavoro che ne deriva.
Poi ci sono le rose della nonna da innaffiare per farle un piacere, ci si arrampica su di un ramo e quel ramo può essere altalena, nave, casa secondo la fantasia del momento; ma il bambino vive soprattutto nell'elemento "volontà" e per sua natura non è un contemplatore. Non si pone quindi troppe domande sull'intima essenza del mondo vegetale e per questo interessarlo alla botanica è molto più difficile che interessarlo alla zoologia.
Se per richiamare la sua attenzione ci atteniamo a concetti "scientifici", ecco che per prima cosa uccidiamo la natura. Oggi le radici in tutte le loro varietà, domani i vari tipi di tronchi, poi i fiori ben sezionati e spezzettati. Come può il bambino amare questi elementi morti? Come dobbiamo comportarci se vogliamo creare in lui un giusto rapporto con le piante e risvegliare in lui un'interesse duraturo e fecondo?
Dettagli Libro
Editore | Filadelfia Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2010 |
Formato | Libro - Pagine: 174 - 17x24cm |
EAN13 | 9788888673370 |
Lo trovi in: | Agricoltura Biodinamica |
Autore
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