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Descrizione
L'automobile è da tempo la principale fonte del malessere urbano. Aumenta le distanze, sospingendoci verso l'hinterland per allontanarci dalla congestione; divora il nostro tempo negli spostamenti e negli ingorghi; rende l'aria irrespirabile; ci assorda con il rumore; contribuisce più di qualsiasi altra fonte all'emissione di gas di serra; grava in misura insostenibile sui nostri redditi e sui bilanci comunali; è un fattore di isolamento per tutti - distanze, ingorghi, aggressività e competizione - e di discriminazione per le persone senza auto o senza patente; distrugge la socialità, consegnando al traffico e alla sosta vie, strade, piazze e persino marciapiedi, cioè lo spazio pubblico dell'incontro.
Con il trasporto flessibile (servizi a domanda e car-sharing) tutto ciò può essere evitato. Informatica e telecomunicazioni consentono già oggi di garantire spostamenti porta-a-porta, senza traffico e ricerca del parcheggio, a costi economici, sociali e ambientali molto inferiori a quelli che si pagano con un'auto a testa.
Progettare il trasporto flessibile in una società complessa richiede la partecipazione consapevole e negoziata di molti soggetti: utenti, maestranze, amministrazioni, imprese, enti, associazioni, tecnici, educatori. Si tratta di un modello organizzativo replicabile in moltri altri servizi pubblici, per il quale oltre alle tecnologie occorre costruire un know-how di gestione che potrà costituire un fattore di competitività decisivo per un'economia come la nostra, altrimenti condannata al declino.
Dettagli Libro
| Editore | Bollati Boringhieri Edizioni |
| Anno Pubblicazione | 2010 |
| Formato | Libro - Pagine: 176 - 11,5x19,5cm |
| EAN13 | 9788833917573 |
| Lo trovi in: | Ecologia |
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