SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 10 min

Altri Amori - Anteprima del libro di Anne Givaudan

Storie di persone che hanno la dolorosa sensazione di avere un’anima in disaccordo con il loro corpo

Inizio

Eccomi qui, in uno spazio luminoso senza che vi sia una fonte precisa di luce, la quale pare emanare da ogni cosa. È inimmaginabile, quanto ci si senta bene, sereni, su questi piani. Sparisce la paura di sbagliarsi, sparisce il giudizio su di sé o su ciò che si vede, sparisce persino l’ansia di non riuscire a fare le cose. Tutto questo si è appena cancellato per la semplice ragione che ho lasciato il corpo fisico, penetrando in una zona di luce intensa che, invece di abbagliarmi, mi nutre e mi acquieta.

Esperienza dopo esperienza, mi sono fatta l’idea che non ci sia neanche bisogno di uscire dal corpo fisico per raggiungere questo stato di “quasi” beatitudine, questo risveglio in cui tutto sembra facile, dove la comprensione diventa palpabile; il problema non si pone nemmeno in termini di bene o male, perché tutto, qui, sembra adeguato, perfettamente al posto giusto, tanto che persino le imperfezioni, gli errori del mondo e dei suoi abitanti paiono, invece di essere qualcosa di fuori luogo, far parte integrante della storia dell’umanità.

Vuol forse dire che non dovremmo cambiare nulla, e “lasciare tutto così com’è”? No, certamente. Vuol dire, invece, che è importante vivere intensamente per ciò in cui crediamo, per ciò che vorremmo veder accadere più spesso sulla Terra. Ed è per questo che è importante riprenderci il potere che da tanto tempo abbiamo delegato alla mente concettuale e al nostro ego, ai desideri e alle pulsioni.

Star bene, essere felici, agire consapevolmente e senza paura

Questo stato in cui ogni cosa sembra essere “necessaria e sufficiente”, possiamo viverlo quotidianamente ed è probabilmente questo, l’obbiettivo da raggiungere nel mondo nuovo di cui percepiamo i primi sussulti: star bene, essere felici, agire consapevolmente e senza paura, per aver risvegliato dentro di noi l’energia possente che per tanto tempo ha dormito, e che può rendere ogni cosa possibile.

In questo universo mi muovo sospinta da una forza che mi trascina non so dove; ma, all’improvviso, ecco tratteggiarsi una roccia, e poi una spiaggia di sabbia fine, circondata da una vegetazione lussureggiante, tropicale, viva, di quelle che non ho mai visto sulla Terra.

C’è qualcuno qui. Qualcuno che sembra posato su una di queste grandi rocce piatte di fronte al mare color smeraldo. Mi gira le spalle, eppure so che mi sta aspettando.

Più che camminare, scivolo fino ad essere di fronte alla figura che volge le spalle. Ne emana un’armonia tale che sono commossa.

Un presentimento di “Paradiso”

La bellezza del luogo, legata a ciò che si sprigiona dall’essere di cui ancora non percepisco il volto, conferisce all’insieme di questa scena qualcosa di speciale, come un... presentimento di “Paradiso”.

Forse, è proprio così che se lo immaginano le persone che considerano il Paradiso come la via di fuga ai loro problemi quotidiani.

Non ho nulla da chiedere, potrei rimanere qui all’infinito. .. ma, all’improvviso, lo strano personaggio si gira e mi guarda. Ha un volto finissimo, grandi occhi di colore indefinibile e cangiante, un sorriso che cancella da solo tutti gli interrogativi che ancora potrebbero ristagnare in un angolo della mente concettuale. Non sono né paralizzata né in estasi; sono, e basta. E questo senso dell’essere, così raro, mi dischiude uno stato di benessere ineguagliabile.

Guardo allora con maggiore attenzione il volto, le mani, il sorriso, gli occhi... li penso maschili, ma forse sono femminili... un’androginia che mi lascia interdetta.

«Benvenuta, ti stavamo aspettando», dice, con una voce che è un canto melodioso e dolce, l’essere che mi sta guardando.

Ora si è alzato e mi si avvicina. Dentro di lui è cambiato qualcosa di impercettibile, qualcosa che all’improvviso mi fa venir voglia di dire “lei” invece di “lui”.

La voce ha note cangianti, ma sempre cristalline:

«Quando dico che “noi” ti stavamo aspettando, è perché parlo in nome di tutte le persone con cui hai accettato di entrare in contatto per poter raccontare la loro storia.

Due aspetti complementari

Ciò che ti stupisce di percepire in me, non è un’energia androgina bensì un’energia che in certi momenti è femminile e in certi altri è maschile. Ma sai bene che ognuno di noi possiede questi due aspetti complementari, anche se sulla tua attuale Terra diventano spesso rivali.

La cosa è dovuta al fatto che il dualismo è tutt’ora una fase non ancora superata sulla Terra. Non c’è stata ancora l’interazione, la riunificazione delle due polarità presenti in ogni essere umano.

Ti guiderò per la durata di questo viaggio; e sarò a volte uomo, a volte donna, a volte entrambe le cose».

Questo lui/lei ora tace, e so di essere ormai uscita da quella zona confortevole in cui ero prima; ma questo va benissimo, perché, se si ha paura di venire scossi, come si può comprendere qualcosa che non si conosce, o che si conosce male? Che rischio si corre, se non quello di spezzare schemi arcaici e ripetitivi?

La figura della guida è longilinea e piena di grazia, ma anche solida e inamovibile; è fine e densa. Ora mi posa sul cuore una mano dalle dita delicate, e improvvisamente qualcosa si apre dentro di me, qualcosa capace di comprendere e riunire il dualismo immaginario.

Tutto è giusto, tutto è perfettamente al suo posto, non vi è nulla che sia incompatibile. Non si tratta più di due energie complementari, ma di una sola energia, con molti volti.

«Sulla Terra tutto diventa complicato perché sono gli umani a renderlo tale. Gli uomini si sentono attratti dalle donne e viceversa perché sono sempre in cerca della parte dimenticata di sé, quella che un giorno hanno rifiutato di prendere in considerazione.

Quando ogni uomo e donna del pianeta, avendo accettato di trovare in sé la parte mancante, avrà ritrovato l’Unità dimenticata, allora la guerra dei sessi terminerà, e insieme a questa finiranno molte altre guerre».

L’essere tace, e quest’istante di silenzio mi permette di assimilare quello che mi ha appena detto.

Una constatazione piena di amore e compassione

Poi la voce si fa nuovamente sentire, e noto l’assenza, in essa, di dispiacere, delusione, tristezza o rimprovero; c’è solo quello che dice, qualcosa che non viene detto in modo neutro ma è come una constatazione piena di amore e compassione.

«Da secoli, sulla Terra, si sono alternati periodi in cui predominavano gli uomini o le donne, e ogni volta gli uni riducevano le altre in schiavitù o viceversa, o comunque li/le disprezzavano. Quest’alternanza dura da così tanto tempo che voi stessi non sareste in grado di datare l’epoca in cui ha avuto inizio, talmente è lontana. Il periodo di svolta in cui ci troviamo oggi vuole che l’equilibrio venga ritrovato, ma questo non potrà avvenire soltanto perché gli umani lo desiderano. Alle parole devono seguire i fatti, ed è per questo che ci siamo incontrati, perché gli esseri umani possano progredire sul sentiero della riunificazione di ciò che essi sono realmente, che si tratti di uomini, donne o androgini».

Dominatore-dominato... Queste parole mi galoppano in testa. Perché il mondo funziona sempre secondo queste modalità preistoriche? La risposta arriva immediatamente. La mia guida mi ha letto nella mente come in un libro aperto, e ha trovato che in quella pagina manca un elemento essenziale:

«Le due energie continueranno ad opporsi fintanto che non ritroveranno l’unità in se stesse. Ciascuna di esse è maschile/femminile, e se fisicamente i due sessi sono diversi, anche questa è una questione di unità e di creazione.

E così per tutto ciò che si fa la guerra: quando un essere umano non riesce a trovare qualcosa in se stesso, va a cercarlo fuori, e per paura di non ottenerlo, lo prende in modo violento.

Il mondo della Terra è ancora in uno stadio confuso, che gli impedisce di emergere dalla matrice in cui è impantanato; ma la nebbia a poco a poco si dissiperà, lasciando fin d’ora intravedere un’altra visione dell’amore e della vita.

Ti mostrerò scene che ti faranno comprendere molti aspetti, fin qui nascosti, di quella che viene considerata una “sessualità deviante” o “diversa”. Seguimi!»

Di nuovo l’essere mi appoggia una mano sul cuore, e comprendo che, per lui, tutto è qui. Dentro di me c’è come uno scatto, e ancora non so cosa significhi. Forse ha aperto una porta che non si richiuderà più.

Ora lo sto seguendo; scivoliamo entrambi attraverso un paesaggio verdeggiante, fino ad un’impressionante cupola traslucida, dai colori cangianti.

Ho già visto edifici del genere su diversi pianeti: essi spesso custodiscono le memorie delle vite individuali, collettive o planetarie.

Eccoci qui, entrambi, in un vasto spazio luminoso in cui mi sento galleggiare, mentre la voce della guida penetra dentro di me... E qualcosa a cui ho fatto l’abitudine, sui piani non fisici: si comunica attraverso la telepatia e si sentono le parole risuonare dentro, più precisamente nel centro del cranio, in modo molto distinto.

«Guarda!»

Quello che vedo sono solo i suoi occhi, due oceani grigio-azzurri in cui mi sento affogare. Ho le vertigini, anche se il mio corpo fisico è molto lontano, laggiù in basso. Vengo assorbita da una spirale grigio perla che mi risucchia chissà dove. Attraverso i mondi e il tempo, senza poter controllare nulla; la mente concettuale smette di funzionare. Sono contemporaneamente colei che osserva e colei che è osservata, non ho né interrogativi né giudizi...

A poco a poco distinguo, attraverso una nebbia che si dissolve, diversi luoghi della Terra contemporaneamente, come se mi trovassi davanti a tanti schermi diversi.

Questa è l’Europa, la Francia... riconosco gli edifici parigini; e questa è Roma, probabilmente; e su quell’altro schermo, vedo degli chalet di legno che mi fanno pensare al Canada, mentre mi sfila davanti una città mediorientale con cupole e minareti.

Cerco di concentrarmi per capire il perché di tutti questi luoghi. Che cosa mi vogliono mostrare?

Qui, la voce cristallina di nuovo penetra in me:

«In ciascuna di queste città, si sta disegnando la storia di una vita».

Sento intorno come dei fruscii, dei mormorii, degli sfioramenti che mi fanno pensare di non essere sola.

E infatti mi parla ora una voce diversa dalla prima:

«Ti siamo vicini, e vogliamo mostrarti la nostra storia perché finalmente, sulla Terra, si possa sollevare un velo.

Avremmo voluto avere vite più serene, che invece sono state piene di dolore ed emarginate. Perché altri possano vivere la loro vita, tenevamo che tu vedessi le nostre».

La voce non ha neanche una sfumatura di tristezza, è solo posata e chiara.

Intuisco che intorno a me ci sono delle figure, mentre di nuovo vengo attirata da ciò che avviene sullo schermo, il quale, ora, si ingrandisce tanto da avvolgermi completamente.

Questo testo è estratto dal libro "Altri Amori".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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