SALUTE E BENESSERE

Anima Quantica - Anteprima del libro di Carmen Di Muro

Alla ricerca del senso

Alla ricerca del senso

"I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché."
M. Twain

Cosa ci muove? Cosa ci spinge a dirigerci verso il benessere o verso l’esperienza della sofferenza? Domande che nel corso del tempo si sono rivelate sorprendentemente difficili da soddisfare per i molti che si sono tuffati nell’impresa di trovarne risposte appropriate. Eppure se ancora la verità su questi interrogativi di fondo ci sfugge, abituati a guardare al reale attraverso il filtro dei nostri pensieri, la strada maestra è lì, disponibile a tutti, a chi vuole sapere di più, a chi per bisogno intende mettere in discussione tutta la conoscenza che attraverso gli stereotipi sociali e culturali si è strutturata, per scendere nei meandri della complessità dell’esistere, laddove il senso va ricercato non nel visibile, ma nell’invisibile, in quel mondo animato da energie sottilissime di cui noi siamo composti e di cui è composto tutto ciò che ci circonda e che esperiamo sotto forma di realtà.

Realtà fenomenica, in quanto tutto ciò che abbiamo modo di toccare, di vedere e di assaporare altro non è che il riflesso e la concretizzazione dei nostri pensieri, nonché delle nostre caratteristiche profonde: uniche ed irripetibili, che ci rendono esseri straordinari e che nella loro reciproca mescolanza, fluttuano, e in un movimento armonico danno senso al nostro personale modo di rapportarci nei confronti degli eventi, delle situazioni, delle persone attraverso la nostra singolarità, la nostra tonalità.

Come le note di una melodia, della più bella canzonetta suonata, noi ci accordiamo alla realtà che ci circonda, al concetto di spazio e di tempo, ci situiamo in virtù della presenza di specifiche tonalità emotive che distinguono il “come” fondamentale del nostro essere da quello degli altri e con gli altri, e sulla base delle scale, del ritmo, delle inclinazioni, dei timbri musicali risuoniamo all’unisono con il reale. Diceva Heidegger “È una maniera d’essere nel senso della melodia: non qualcosa che fluttua al di sopra (...) dell’uomo, ma ciò che gli dà il tono, cioè che accorda, dispone e determina il modo del suo essere”( 1929).

Filosofi e scienziati, oggi come allora, si sono interrogati circa le dinamiche che intercorrono tra la comprensione di ciò che ci anima dall’interno e dell’impatto che il mondo esterno esercita su di noi. L’ostacolo più grande che ne offusca la reale comprensione deriva, per lo più, dalla secolare visione (kantiana) dell’uomo come soggetto chiuso, come ente a sé che interagisce con l’ambiente esterno in virtù di categorie apriori e delle capacità sensoriali che gli permettono lo scambio di informazioni con il contesto in cui si trova inserito.

Questo è vero sì, in quanto noi come esseri dotati di corpo materiale, abbiamo la barriera della nostra carne che ci separa dalla realtà, creando una linea netta di divisione apparente. Ma quest’amica credenza viene ad annullarsi nel momento in cui comprendiamo, o ancor meglio ci addentriamo nelle dinamiche complesse del ciclo energetico e del bizzarro mondo quantistico.

Chi ha avuto modo di leggere il lavoro precedente (Essere è Amore. Dal Pensiero alla Materia, C. Di Muro 2013), saprà bene ciò di cui si parla in questa sede. Al contrario per chi si muove ancora nel mondo, ignaro delle dinamiche che sottilmente lo animano, tale testo potrà sembrare a prima vista complesso e sconosciuto. Per questo, affinché il lettore possa approcciarsi in modo semplice alla comprensione, pur non avendo ancora una visione unitaria degli argomenti precedenti, verrà fornita una spiegazione semplificata, così da consentire sia al “profano”, ovvero la persona che non sa, sia al “sacro”, la persona che già conosce, un quadro lineare e coerente per affrontare la spiegazione di ciò che questo saggio si propone di dare e di far arrivare:

Il Dove e il Come e il Perché.

Il Dove e il Come e il Perché

Il Dove io sono, il come io esperisco secondo una data modalità e il perché mi trovo in una determinata condizione. Sono luce oppure buio, sono vita o sopravvivenza, sono gioia oppure sofferenza? Sono un Tutto nel profondo fluire dell’esistenza a cui io do senso, di volta in volta, e a cui sono chiamato a rispondere in modo singolare?

Goethe, dopo aver elencato le forze che operano nel mondo e che secondo lui sarebbero “saggezza, apparenza e potere”, conclude che esiste una quarta forza che è la più potente ed è rappresentata dall’amore. E forse è proprio in virtù di questa forza che l’amore ha impiegato secoli e secoli per affermarsi come elemento fondamentale del rapporto tra persone e mondo: consapevole del potenziale in esso racchiuso, la cultura ha sempre tentato di imbrigliarlo e regolarlo in qualche modo, fino addirittura a soffocarlo. Adesso quasi tutti sono finalmente liberi di amare chi e come vogliono, e sono consapevoli che una vita senza amore ha poco significato, ma non tutti riescono ad affrontare adeguatamente questo sentimento, nel senso di gioire fino in fondo o di arginare il dolore che può provocare.

Il viaggio è proprio questo, l’orizzonte da raggiungere è il seguente: la comprensione che nulla è dato e che tutto può cambiare in virtù delle nostre eccezionali capacità che ci conducono verso il cammino della vita, che origina e termina contemporaneamente, nell’Amore che ci muove e compenetra la nostra esistenza, la quale viene modellata ad immagine e somiglianza di noi stessi e di ciò che in ogni attimo noi scegliamo di essere.

Avvicinarsi all’amore con un’ottica scientifica, comprendere la sua essenzialità, le sue dinamiche patologiche, imparare a riconoscere i processi vibrazionali e biologici che lo sottendono, non attenuerà l’intensità con cui lo viviamo, non spegnerà la sua meraviglia, ma, anzi, potrà aiutarci a lenire la sofferenza che spesso si lega a questa condizione e che può sfociare in vera e propria patologia a tutti i livelli.

Riconoscere che l’amore è una forza vibrante insita nel profondo dell’Anima, generata dal nostro essere vivi, è riconoscere in pieno la sua grandezza e la sua natura divina. Grandezza che diviene ancora maggiore quando, vivendo pienamente nell’amore, l’uomo diventa capace di superare se stesso.

La scienza non degrada i sentimenti, ma ci rende coscienti del fatto che la loro origine è dentro di noi, che sono prodotti del nostro cervello, aiutandoci a riscrivere la più bella storia di un amore che origina dall’incontro autentico con “Dio”, il nostro Divino io, il dove io sono, opero ed amo.

Dove

Dove andiamo? Dove dirigiamo la nostra energia? Verso la salute e la gioia o verso strade colme di rovi?

Risulta ancora difficoltoso entrare nella consapevolezza che la sofferenza rappresenta la naturale conseguenza di un modo errato di vivere, il chiaro segnale che bisogna cambiare qualcosa nella propria vita, ma soprattutto l’urlo sottile della propria anima, che ci segnala che energie di bassa frequenza stanno ostacolando la sua massima espressione. Molti malesseri e tantissime patologie, oltre alle cause imputabili all’ambiente e alla genetica, si nutrono dell’incapacità della gente di rendere la propria esistenza straordinaria.

L’uomo è diventato capace di utilizzare le potenti energie del mondo esterno: l’energia del vento, del sole, dei derivati del petrolio e perfino dell’atomo, diventando apparentemente molto potente, ma in realtà fragilissimo e, nello stesso tempo, incapace di riconoscere ed utilizzare le straordinarie energie del suo mondo interno, di quella scintilla divina presente sin dalla nascita, capace di creare e dare manifestazione a tutta la realtà che lo circonda. Basta un lutto, una malattia importante, una separazione, un tracollo economico e, a volte, anche delle banali avversità della vita per mostrare tutta la sua debolezza. La conseguenza è che invece di essere padrone di queste energie, ne diventa succube e schiavo dimenticandosi di se stesso, ma soprattutto - come ci ricorda il dott. Claudio Pagliara, oncologo, esperto in medicina distica - che dentro di sé c’è un’energia molto più forte di quella scoperta dai fisici all’interno dell’atomo. Solo dentro di sé c’è la soluzione a tutti i mali del mondo moderno.

Cosi come esistono delle leggi che governano le energie del mondo esteriore, così anche, esistono delle precise leggi che governano le potenti energie del mondo interiore, della malattia e della guarigione. Solo la conoscenza di queste leggi potrà agevolare la capacità di gestione e di utilizzo in senso positivo e proficuo di queste straordinarie energie interne di origine divina (C. Pagliara, 2010).

Rivoluzionarie frontiere della concezione Olistica e della Psico-quantistica

Compiendo un percorso integrato tra le rivoluzionarie frontiere della concezione Olistica e della Psico-quantistica, si possono comprendere i meccanismi e le dinamiche energetiche che pervadono la nostra esistenza, scendendo nei meandri più reconditi del nostro intimo, laddove la materia lascia il posto aU’invisibile moto vibrazionale dell’ anima, che attira e genera la realtà quotidiana in una danza armoniosa e concreta. Quando la nostra energia di base non è più in grado di fluire liberamente, ha luogo sia uno scompenso a livello del nostro campo elettromagnetico personale, che crea, a lungo andare, patologia e malessere, sia sull’ambiente in cui siamo inseriti che si avvelena divenendo patologico.

Gli agenti esterni sono sì responsabili delle patologie, ma al contempo, ciascuno di noi ha un ruolo attivo nell’essere artefice del proprio stato di salute o di malattia. Possediamo potenzialità enormi e misteriose che aspettano solo di essere conosciute e mobilizzate per rendere manifesta quella luce con cui nasciamo, ma che dimentichiamo. È questa la forza propulsiva che ci permette di rimodellare e rimaneggiare la nostra vita e che parte dal cuore, un’energia che risente della scelta vibrazionale che noi compiamo di volta in volta, decidendo di aprirci al polo positivo dell’esistenza o scegliendo di continuare a percepire gli eventi e il mondo come un territorio minato. Il più delle volte permettiamo alla forza delle nostre paure di renderci schiavi, di chiuderci in una gabbia sottile ed incolore che ci porta inevitabilmente verso il malessere. Esistono credenze mentali limitanti e meccanismi di autosabotaggio che si radicano e modellano profondamente i nostri centri cerebrali bloccandoli in schemi d’agire e di sentire sbagliati che possono causare disagi a tutti i livelli.

L’attenzione della scienza nei confronti degli aspetti emozionali dell’uomo è sempre stata limitata, ma negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante in questo ambito, che promette di rivelarsi come uno dei più affascinanti della ricerca neuroscientifica. Essenziale, quindi, diventa la nostra componente emotiva, il nostro sentire, il cui ascolto rispettoso può condurci ad una trasformazione alchemica capace di investire la nostra vita totalmente. Le emozioni si disvelano come gli aspetti più elevati del nostro essere uomini, divenendo mezzi di conoscenza energetica e concreta.

«Si conosce anche col cuore» scriveva Oscar Wilde, ed è importante sottolineare come questo concetto oggi non appartenga più solo ai poeti: moltissimi neuroscienziati hanno riconosciuto che le aree del cervello razionale ed intuitive sono strettamente collegate, e che le une hanno bisogno delle altre per funzionare.

La base rimane sempre e comunque l’amore su cui origina e cresce ogni cosa, ogni vera comprensione. L’amore è ciò che sana, cura le ferite rendendoci liberi, e seppure non è possibile ridurre l’amore alla scienza, vedremo che ogni cosa esistente è intrisa da questa vibrazione. E quando si decide di fare il salto e di trasformare i segni del passato in energia nuova, trovarsi sulla via luminosa della guarigione diventa inevitabile.

Questo testo è estratto dal libro "Anima Quantica".

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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