SALUTE E BENESSERE

Antinfiammatori Naturali - Anteprima del libro di Christopher Vasey

Prevenire e curare in modo efficace, senza effetti collaterali

Le difese organiche e l'infiammazione

Gli sforzi che il corpo compie per proteggersi da un agente irritante o aggressivo (microbo, veleno ecc.) sono spesso accompagnati da una fastidiosa e dolorosa infiammazione. Parecchi malati preferirebbero non doverne soffrire. Tuttavia, le infiammazioni non si limitano ad accompagnare le reazioni di difesa dell’organismo, ma ne costituiscono anche una parte. Ecco perché a riguardo si parla di “reazione infiammatoria”, rivelando così il ruolo utile e attivo che svolgono nella difesa delForganismo. Non possiamo pertanto farne a meno.

Per capire fino in fondo che cosa sono le infiammazioni, dobbiamo affrontare tre grandi domande:

  1. Perché il corpo deve difendersi?
  2. Chi sono gli aggressori?
  3. Come si difende?

Perché il corpo deve difendersi?

Il corpo utilizza vari meccanismi per difendersi, i quali puntano a proteggere le cellule ma anche il loro ambiente: il terreno.

Le cellule del corpo umano

Il corpo umano è qualcosa di estremamente complesso. E costituito da cinquantamila miliardi di cellule. Queste sono di varietà diverse, a seconda dell’organo o della parte di organo cui appartengono. Ciascuna ha il suo lavoro da svolgere, ma lo esegue seguendo la logica che dirige il corpo intero. Si adegua al tutto o addirittura vi si sottomette. E un fatto indispensabile, ne va del buon funzionamento dell’insieme e della sua sopravvivenza.

Questo insieme di cellule dato dal nostro corpo non può tollerare al suo interno cellule estranee, in contrasto con l’armonia generale.

Di tutte le cellule estranee che penetrano nel corpo, la maggior parte viene “uccisa”. Questo accade con le cellule che appartengono agli alimenti che consumiamo. Vengono scisse in particelle più piccole, le quali saranno integrate nei nostri tessuti.

Per esempio, le cellule che costituiscono una verdura o della carne non sopravvivono così come sono. La cottura e i vari stadi della digestione le dividono in elementi semplici (aminoacidi, vitamine ecc.), che verranno poi integrati nella struttura del corpo o utilizzati come carburante.

Una parte delle cellule che penetra in noi non viene uccisa (o non subito). Si tratta dei microbi, cioè batteri, alghe, lieviti e parassiti. Alcuni di loro si integrano perfettamente nell’economia generale del corpo, come accade per quelli che rinnovano la flora intestinale. Altri però, a causa delle loro caratteristiche, non sono in grado di integrarsi armoniosamente nell’organismo. Non contribuiscono al benessere generale bensì vivono, secondo i loro bisogni, a spese e a scapito dell’insieme. Costituiscono una minaccia per il buon funzionamento del corpo e talvolta per la sua sopravvivenza. L’organismo pertanto deve reagire a questi aggressori per proteggersi.

Il terreno

Parlare soltanto di cellule rischia di dare una falsa immagine del corpo o una visione troppo frammentaria. Dobbiamo parlare anche dell’ambiente in cui si trovano le cellule, in altre parole del terreno. Questo ambiente è liquido e rappresenta il 70% del peso del corpo. È costituito da quattro diversi tipi di fluidi:

  1. Il sangue, liquido rosso che circola nella rete vascolare, cioè nelle arterie, nelle vene e nei capillari sanguigni, è assai noto. Rappresenta il 5% del peso del corpo.
  2. Il siero extracellulare avvolge e bagna esternamente le cellule. Riempie i piccoli spazi o interstizi che le separano le une dalle altre, da cui l’altro nome di liquido interstiziale. Costituisce l’ambiente esterno delle cellule, il grande oceano in cui sono immerse. Il siero extracellulare è di colore biancastro. È costituito da plasma sanguigno, cioè la parte liquida da cui è formato il sangue. Il colore chiaro o bianco gli deriva dal fatto di essere privo di globuli rossi.
  3. La linfa circola nei vasi linfatici. Ha fondamentalmente la stessa composizione del siero extracellulare. Il suo colore è anch’esso biancastro. La linfa rimuove dal siero extracellulare una parte delle tossine prodotte dalle cellule, per portarla al sangue. I vasi linfatici infatti si riversano nella rete sanguigna, a livello delle vene succlavie. La linfa e il siero extracellulare rappresentano il 15% del peso del corpo.
  4. Il siero intracellulare è il liquido che si trova all’interno delle cellule. Considerato che le cellule sono invisibili a occhio nudo, questo spazio interno è estremamente ridotto. Se tuttavia li sommiamo, tali spazi arrivano anch’essi a costituire un volume di grosse dimensioni. Il siero intracellulare infatti rappresenta il 50% del peso del corpo. Questo liquido è di colore biancastro e presenta ugualmente una composizione simile a quella del siero extracellulare.

L’insieme di questi liquidi costituisce il terreno e rappresenta il 70% del peso del corpo. Le cellule dipendono interamente dai suddetti liquidi, i quali portano loro le sostanze nutritive (ossigeno, minerali, aminoacidi ecc.) di cui hanno bisogno per funzionare. Gli stessi liquidi trasportano le scorie o tossine espulse dalle cellule fino agli emuntori (fegato, intestino, reni, pelle e polmoni), perché vengano eliminate dall’organismo. La sopravvivenza delle cellule dipende quindi da questi liquidi. Se essi non portano loro tutte le sostanze nutritive necessarie, le cellule si indeboliscono e non riescono più a svolgere corretta-mente il loro lavoro. Se sono sature di scorie, soffocano e vengono aggredite dai veleni che contengono.

Chi sono gli aggressori del corpo?

Esistono numerosi aggressori in grado di provocare una reazione di difesa nel corpo. Possiamo classificarli in quattro gruppi, secondo la loro origine.

Aggressori microbici

I microbi, cioè batteri, virus e lieviti, sono esseri viventi che possiedono una loro logica di funzionamento. Non trovano spazio nell’organismo umano, in quanto ospiti estranei che ne alterano il funzionamento (a parte i batteri che costituiscono la flora intestinale). Penetrando e moltiplicandosi nel corpo, lo aggrediscono in vari modi.

Se una parte dei microbi sopravvive negli organi cavi, come intestino e vescica, un’altra parte trova condizioni favorevoli di vita solo dentro le cellule. Per penetrarvi, secerne enzimi che attaccano la membrana cellulare. La distruzione di una superficie, anche minuscola come questa, permette a tali microbi di penetrarvi. Una volta all’interno, secernono altri enzimi che scinderanno le grosse molecole circostanti in particelle sufficientemente piccole da essere assimilate. Pertanto, il nucleo, gli organelli e il citoplasma della cellula verranno distrutti per diventare cibo.

Durante un’infezione, tuttavia, ad agire non è un unico microbo, bensì migliaia di microbi dello stesso genere, che aggrediscono interi tessuti. Ne possono conseguire lesioni più o meno estese, che altereranno il funzionamento dell’organo cui appartengono le cellule e, di conseguenza, il corpo intero.

I microbi aggrediscono l’organismo anche mediante le tossine che producono. In quanto esseri viventi, i microbi (tranne i virus) producono scorie e residui metabolici, normale conseguenza del loro funzionamento. Espellono queste scorie nel loro ambiente diretto, cioè nei tessuti.

Alcune di queste sostanze sono tossiche per l’essere umano, anche nelle quantità per forza di cose minime in cui sono prodotte. Quando vengono trasportate dal flusso sanguigno in altre parti del corpo, causano danni nell’ambiente circostante, ma anche in quello più remoto. Il livello di tossicità di queste tossine non è uniforme. Alcune esercitano effetti lievi, altre devastanti.

Aggressori chimici

Le sostanze che penetrano nel nostro organismo sono di due tipi.

Alcune sono adatte ai suoi bisogni. Il corpo riesce a integrarle e sono pertanto fisiologiche. Altre non fanno parte di ciò che deve ricevere e non possono essere utilizzate. L’organismo non riesce a integrarle nei normali cicli biologici. Penetrando, ne alterano e ne mettono in pericolo il funzionamento. Non si tratta quindi di microbi, che sono esseri viventi, bensì di sostanze o di molecole varie che, a causa delle loro caratteristiche, aggrediscono il corpo.

Tra questi aggressori chimici si annoverano le molecole del regno vegetale e animale dette “veleni” o “sostanze tossiche” per il corpo a causa dei loro effetti. Vi troviamo il veleno d’ape, di vespa, di serpente e di insetti vari, i funghi velenosi, le piante tossiche ecc. Ne fanno altresì parte le sostanze chimiche di diverse origini: metalli pesanti dall’inquinamento dell’aria, del terreno e dell’acqua, farmaci, vaccini e prodotti di trattamento dei vegetali (insetticidi, pesticidi).

Per chi è allergico gli allergeni (polline, polvere, molecole di certi alimenti) rientrano anch’essi tra i potenziali aggressori, in grado di scatenare una reazione infiammatoria di difesa.

Aggressori fisici

Vari corpi estranei possono penetrare nel nostro organismo. Essendo estranei, il corpo dovrà difendersene. Una parte di essi penetra in noi dall’esterno. Sono le schegge che si piantano nella nostra carne, piccoli frammenti di legno, spine di ricci di mare o di rosa e anche particelle metalliche (schegge di granata nei conflitti armati). Un’altra parte proviene dall’interno del corpo, per esempio nel caso di gravi affezioni articolari. Con la degradazione dei tessuti, frammenti di cartilagine o di osso si staccano. Con la loro presenza tra le superfìci di contatto di due ossa dell’articolazione, generano lesioni e una reazione infiammatoria.

Anche le cellule morte del corpo possono rappresentare una minaccia per l’organismo, se presenti all’improvviso in numero troppo elevato nei tessuti. Le cellule muoiono in continuazione e il corpo se ne sbarazza. A volte però ne viene ucciso o distrutto un numero eccessivo. La massa di cadaveri che ne risulta va oltre le capacità di evacuazione dell’organismo e diventa una minaccia. Un tale eccesso di cellule morte può derivare da un trauma. Uno shock violento su una parte dell’organi-smo schiaccia e distrugge un numero più o meno elevato di cellule.

Una situazione analoga si presenta in caso di distruzione dei tessuti causata da una grave ustione, sia essa dovuta a una fiamma, un oggetto estremamente caldo, radiazioni ionizzanti (radioterapia o esplosione atomica) ma anche semplicemente una forte insolazione.

Aggressori tossinici

Le tossine sono scorie derivanti dal normale funzionamento del corpo. Fintanto che sono presenti in piccole quantità, vengono ben tollerate. In caso contrario, rappresentano un’aggressione per l’organismo. Le tossine provengono principalmente dagli alimenti che consumiamo. L’impiego di proteine alimentari produce per esempio acido urico, urea e creatinina, mentre quello di grassi fornisce acidi grassi saturi e colesterolo.

Numerosi alimenti producono tossine acide: l’acido piruvi-co dello zucchero bianco, l’acido fìtico del pane, l’acido aceta-cetico dei grassi ecc.

In caso di sovralimentazione, il corpo riceve più sostanze nutritive di quante gliene servano e una parte di esse rimane inutilizzata. Queste sostanze ostruiscono dunque il terreno e, benché nutritive, possono essere considerate delle tossine. Inoltre, fermentando o putrefacendosi nell’intestino, gli alimenti producono numerosi veleni (scatoli, indoli, fenoli, ptomaine), tutte tossine che avvelenano l’organismo. Le sostanze eccitanti come il caffè, il tè, il cacao, l’alcol e il tabacco contribuiscono anch’esse all’apporto di tossine.

La presenza di un certo numero di tossine nel corpo è normale. L’organismo è attrezzato per eliminarle. Non costituiscono per lui un’aggressione, fìntanto che presenti in piccole quantità. Purtroppo, nella nostra epoca di sovralimentazione, la produzione di tossine è superiore alle capacità eliminatorie degli emuntori (fegato, intestino, reni, pelle, polmoni).

Certe tossine non hanno alcun carattere aggressivo o irritante. La loro presenza in massa si limita a ostruire, disturbare e congestionare gli organi. Altre invece sono aggressive e irritanti. A una concentrazione normale nel terreno, non feriscono le cellule. Ma quando il loro numero aumenta, il carattere corrosivo e irritante si fa pienamente sentire. Possono allora aggredire e infiammare i tessuti.

La gotta per esempio è un’infiammazione dell’alluce causata da un eccesso di acido urico, una tossina alimentare. Numerosi eczemi sono provocati da un eccesso di acidi che provengono dagli alimenti, eliminati poi attraverso il sudore. Il sovraccarico di residui di amido nei bronchi può generare infiammazione, senza che sia presente nessun microbo.

Come si difende il corpo?

Il problema fondamentale cui un corpo che si difende deve far fronte è la presenza di elementi nocivi al suo interno (tossine, veleni, microbi, allergeni). Il suo principale obiettivo sarà dunque quello di eliminarli per preservarsene.

Ben si sa che l’organismo si sforza in continuazione di sbarazzarsi di ciò che nuoce al suo funzionamento e alla sua sopravvivenza. I cinque emuntori del corpo (fegato, intestino, reni, pelle e polmoni) filtrano costantemente le scorie e i veleni dal sangue. Li espellono poi rispettivamente nella bile, nelle feci, nelfurina, nel sudore e nell’aria espirata.

Questo lavoro di eliminazione, che costituisce un metodo di difesa, si manifesta in maniera intensa quando il sovraccarico degli elementi nocivi aumenta. Adotta forme ben visibili o addirittura spettacolari, la cui natura eliminatoria però in genere non viene riconosciuta.

Si tratta di tutte le malattie classificate: foruncoli, bronchite, orticaria, tosse ecc. In allopatia sono considerate patologie con cause e caratteristiche diverse. In medicina naturale invece si ritiene abbiano la stessa causa, un accumulo di tossine, e manifestino lo stesso sforzo, quello compiuto dal corpo per eliminare le scorie e i veleni che lo minacciano. Le loro diverse caratteristiche nascono unicamente dalla diversa ubicazione in cui ha luogo la reazione.

A causa della loro natura prevalentemente eliminatoria, le malattie in medicina naturale sono considerate in primo luogo crisi di pulizia o di disintossicazione.

La natura fondamentalmente eliminatoria di queste malattie è facile da osservare. A livello delle vie respiratorie, per esempio, l’eliminazione delle tossine (cui talvolta si aggiunge un’infezione) si chiama sinusite se avviene a livello dei seni nasali, raffreddore se a livello del naso, faringite se nella faringe, bronchite se nei bronchi ecc. L’impressione generale è che si tratti di malattie senza alcun elemento in comune, giacché ciascuna ha un suo nome. Tutte però sono la manifestazione degli sforzi compiuti dal corpo per liberarsi da un accumulo di scorie e veleni, la cui presenza è per lui un pericolo.

Poiché l’organismo si difende in continuazione cercando di sbarazzarsi degli elementi nocivi che lo minacciano, le manifestazioni visibili della sua attività differiscono nel corso del tempo. Variano in funzione del rapporto di forza tra l’invasore (tossine, microbi, veleni) e chi viene invaso (il corpo).

Distinguiamo pertanto quattro grandi tappe attraverso le quali passano i processi di difesa.

Questo testo è estratto dal libro "Antinfiammatori Naturali".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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