SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 3 min

Aura - Capitolo 3

Aura - Capitolo 3

CAPITOLO 3: Lo sviluppo dell'Aura

"In questo capitolo descriverò come si sviluppano l’aura e i suoi elementi strutturali. In particolare tratterò del canale centrale dei chakra, della colonna vitale dell’aura, dell’accrescimento dei diversi segmenti eterici e di altri elementi del corpo fluidico non discussi in precedenza.

Tutti i dati che presento in questo capitolo sono il risultato di ricerche condotte con i sistemi per l’osservazione dell’aura che abbiamo esaminato nei capitoli precedenti. La prima importante fonte di informazioni sull’aura è stata naturalmente la radioestesia. In seguito ci siamo dedicati alla ricerca pratica con il supporto di altri sistemi, quali il metodo HDA e l’osservazione visiva dell’aura.

Nella fase iniziale del nostro studio, e più avanti ogni volta che ne abbiamo avuto l’opportunità, per l’esame dell’aura abbiamo cercato di basarci sulla rilevazione extrasensoriale eseguita da due operatori. In tutti questi casi gli esiti delle osservazioni sono risultati identici o con discrepanze trascurabili, per lo più attribuibili a differenze di sensibilità del campo bioenergetico individuale. Le indagini sono state effettuate quotidianamente, talvolta più volte al giorno, e i dati ottenuti sono stati registrati regolarmente nel diario dal quale proviene la maggior parte del materiale di questo libro.

La maggior parte dei risultati della mia ricerca è riportata in questo capitolo.

 

 

PRIMO CERCHIO ENERGETICO

Informazioni preliminari sull’espansione dell’aura ricavate con la radioestesia

Nei mesi in cui abbiamo utilizzato le varie tecniche mirate a sviluppare l’aura, abbiamo anche monitorato – con il supporto della percezione extrasensoriale – in che modo le tecniche stesse influenzavano la crescita del campo eterico. Al di là delle interessanti osservazioni ottenute, specificamente mirate al processo di sviluppo dell’aura, non è stato registrato alcun accrescimento del campo eterico.

Il punto di svolta nel monitoraggio dell’aura con il metodo HDA ha avuto luogo quando non è stato più possibile misurare l’ulteriore accrescimento del campo aurico con la percezione extrasensoriale. Nel tempo, la forza del campo era tanto aumentata che sul palmo delle mani utilizzate per l’analisi non veniva rilevato altro che una dolorosa pressione.

In questa situazione di stallo, l’unico sistema di monitoraggio dell’aura che avevamo a disposizione era la radioestesia. Naturalmente i risultati ricavati in questo modo lasciano un margine di incertezza, quindi sono stati registrati con un’annotazione relativa all’impossibilità di utilizzare per lo studio qualunque altro metodo “tangibile” di misurazione. Questi dati si sono comunque dimostrati molto interessanti in seguito, anche perché confermano che la radioestesia è un metodo che non elude la ricerca. Una riflessione intuitiva di questo tipo è piuttosto rilevante ai fini dell’analisi delle dimensioni dell’aura, perché con la radioestesia è stato possibile raccogliere informazioni sulle dimensioni dell’aura fino a 360 m in una direzione. Questo fatto, di per sé abbastanza sorprendente, è stato seguito da una verifica basata su percezione extrasensoriale e metodo HDA.

Anche se la percezione extrasensoriale era in grado di individuare il campo bioenergetico solo nell’area immediatamente più vicina al corpo, abbiamo continuato a registrare quotidianamente e con grande cura i risultati ottenuti con l’analisi radioestesica, dai quali è stata evidenziata una crescita continua dell’aura.

Il processo di crescita di un’aura di enormi dimensioni, inizialmente non registrabili con la percezione ESP, è stato chiamato “espansione primaria dell’aura” e in seguito “primo cerchio energetico”."

 

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Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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