Forme funzionali del sistema familiare
Capitolo 3
Forme funzionali del sistema familiare
Dopo aver chiarito quali sono i dati da rilevare nell’analisi psicogenealogica di una persona, prima di passare alla fase successiva – all’esemplificazione concreta, cioè, della lettura psicobio- genealogica dell’albero di una persona – è necessario dare uno sguardo d’insieme alle leggi e alle modalità relazionali di fondo che regolano il sistema della famiglia.
Se è vero che i dati servono a esplicitare il modello psicogenealogico che si è instaurato nel corso delle generazioni, è altrettanto vero che tale modello si codifica in base ai due assi fondamentali che abbiamo individuato in precedenza: il primo è costituito dall’equilibrio/squilibrio tra maschile e femminile ed è determinato dal secondo asse rilevante – ovviamente non in ordine d’importanza – che corrisponde agli eventi traumatici collegati all’eros e/o al thanatos, eventi che non è stato possibile elaborare sul piano psichico e che sono stati quindi necessariamente incorporati e veicolati da una generazione all’altra tramite la risposta omeostatica del sistema a questi stessi eventi (feedback negativo).
Le modalità tramite le quali il fantasma si trasmette di generazione in generazione, ma soprattutto tramite cui si struttura il codice di legge familiare e il relativo modello psicogenealogico, costituiscono le forme funzionali del sistema.
Queste forme valgono per qualsiasi famiglia, vale a dire che sono indipendenti dalla storia particolare degli individui che la compongono e si danno come leggi generali di funzionamento sistemico. È in base a queste leggi di fondo che il modello psicogenealogico si struttura, si codifica e si trasmette di generazione in generazione, da individuo a individuo.
Le forme funzionali del sistema familiare sono rapportabili sostanzialmente a ciò che Ivan Boszormenyi-Nagy ha chiamato contabilità familiare, ovvero il registro dei debiti e dei crediti che si accumulano all’interno delle relazioni familiari nel corso del tempo. L’esito di questa contabilità pesa sull’ultima generazione, per cui i figli sono costretti a pagare se c’è un credito da saldare oppure a riscuotere se il bilancio familiare è in attivo. Un figlio il cui padre è deceduto precocemente è in credito di un padre, ad esempio, e il suo futuro figlio dovrà saldare questo credito diventando psichicamente il sostituto del nonno, ovvero pagando in termini di sacrificio della propria personalità e spesso con l’impossibilità di generare altri figli, perché in pratica ne ha già uno al mondo (il genitore orfano di padre).
La contabilità familiare genera contratti relazionali individuali per ciascun figlio, ovvero obblighi e divieti a cui attenersi stipulati ancor prima del concepimento e del parto, nell’“originario” dei genitori: il modo, cioè, in cui questi hanno pensato e proiettato inconsciamente la stessa idea del figlio o della figlia che genereranno.
Questi “contratti firmati col sangue” sono obbligatori e vincolanti perché rappresentano la contropartita necessaria della soddisfazione dei bisogni primari di ciascun figlio. Abbiamo abbondantemente parlato dei motivi per cui i figli accettano le proiezioni dei genitori, sia nel primo volume che all’interno di questo stesso libro: in sostanza, tutti i figli hanno un debito primario nei confronti dei genitori, debito costituito dal fatto che questi hanno dato loro la vita e li portano in qualche modo all’autonomia.
Continua a leggere il capitolo 3 del Libro Come ci Condiziona il Modello Familiare
Data di Pubblicazione: 29 settembre 2017