SELF-HELP E PSICOLOGIA

Dimmi Sempre Sì - Anteprima del libro di Gilles Azzopardi

Come avere ascendente sugli altri

Come avere ascendente sugli altri

Per definizione, un gruppo di persone, di amici, una famiglia o un’équipe di lavoro si compongono di varie persone. Poiché ognuno dei suoi membri è unico, e più o meno concentrato sui propri interessi, tendiamo a pensare che il funzionamento di un gruppo dipenda dalla buona o cattiva intenzione dei singoli individui.

Inoltre, in un gruppo siamo soliti sovrastimare il nostro contributo, cioè crediamo di fare più degli altri. Lo pensiamo in buona fede, se non altro perché non disponiamo mai di tutte le informazioni necessarie per sapere esattamente ciò che gli altri hanno fatto o stanno facendo.

Ma la realtà è ben diversa: un gruppo, di qualunque genere sia, funziona sulla base di regole interne che vanno al di là della qualità o delle buone intenzioni dei singoli. Anche in quelli composti da due sole persone, si instaurano sempre rapporti di forza, con uno o più elementi dominanti. Ad alcuni soggetti viene accreditata un’autorità «naturale»: è senz’altro vero che gli adulti appaiono più sicuri rispetto ai più giovani, e lo stesso vale per un fratello maggiore con il minore o per gli uomini con le donne, tuttavia l’aspetto fisico o lo status non sono sufficienti. La capacità di imporsi dipende da diversi fattori, come autostima, esperienza, autorevolezza nell’espressione eccetera.

Sbarazzarsi dei complessi

La prima cosa da fare per avere ascendente sugli altri è smettere di avere paura.

Ognuno di noi ha i propri punti deboli, si sente vulnerabile perché troppo piccolo, troppo grande, troppo povero, troppo ingenuo, troppo timido e così via. Da questo derivano tutte le difficoltà del confronto con il prossimo, del fare gruppo, di parlare di fronte a un pubblico, di rivolgersi agli sconosciuti. Spesso abbiamo soltanto voglia di farci minuscoli e di rimanere nel nostro angolino.

Quando siamo complessati viviamo nella paura del ridicolo, temiamo di fare passi falsi e anche di essere in qualche modo puniti: ci spaventa l’idea di sbagliare, e dopo avere agito dubitiamo di noi stessi, ci rimproveriamo e ci sentiamo in colpa, più o meno consapevolmente. Questo ci impedisce di affermarci, oppure ci espone a ogni forma di manipolazione. In pratica, siamo alla mercé degli altri.

Come fare per non avere più paura, o almeno per averne il meno possibile?

  • Innanzitutto parlandone. Il semplice fatto di confidare le nostre paure a qualcuno di cui abbiamo fiducia, non solo i famigliari o gli amici intimi, ci libera del carico emotivo e drammatico, e lentamente tale liberazione restituisce alle cose le giuste proporzioni: un dettaglio che aveva assunto dimensioni intollerabili torna a essere quello che è, cioè un semplice dettaglio; l’ansia che sperimentiamo quando dobbiamo parlare in pubblico diventa comune e comprensibile ansia, non terrore che ci paralizza. La maggior parte delle nostre paure diventa più sostenibile se ne parliamo liberamente.
  • Quando la paura è più profonda, come nei casi di timidezza patologica, il metodo migliore è fare una lista il più possibile completa di tutte le situazioni in cui ci sentiamo vulnerabili. Per esempio, accettare un appuntamento con una persona che ci piace, rispondere alle critiche del nostro capo, prendere la parola in una riunione, andare a una serata con il nostro abito migliore, rispondere agli amici che ci prendono in giro eccetera. Poi dobbiamo classificarle, dalla meno fastidiosa alla più penosa. Infine occorre confrontarsi volontariamente con ciascuna, a cominciare da quella più sostenibile e anche a costo di provocarla, finché riusciamo ad affrontarla con la dovuta calma. Bisogna dedicare a ogni situazione il tempo necessario (potranno volerci settimane), passando a quella successiva solo quando ci sentiamo perfettamente a nostro agio.

Dieci espedienti indispensabili per rinforzare l'autostima

Quando avete fiducia in voi stessi e siete in grado di trasmettere un’immagine positiva di voi stessi, riuscite anche a essere più fermi di fronte agli altri e a imporvi più facilmente.

Di conseguenza, anziché confrontarvi pensando che la maggior parte degli altri è più dotata di voi, prendete in mano la situazione.

  1. Curate il vostro aspetto: abbigliamento, pettinatura, trucco. Si è molto più a proprio agio con se stessi, e quindi più sicuri di sé, quando l’immagine che ci restituisce lo specchio è soddisfacente. Non esitate a investire nel bello e nel lussuoso.
  2. Camminate con passo vivace. Se trascinate i piedi, andate a ritroso o di sghimbescio, date un’impressione di trascuratezza e scarsa rilevanza. Accelerate il passo del 25 per cento e sembrerete subito più tonici e importanti.
  3. Anche la postura ha il suo ruolo. Se incurvate la schiena, abbassate il capo e sfuggite gli sguardi, provocate negli altri ciò che temete di più: un giudizio negativo. Quindi fate l’esatto contrario, mantenete una postura corretta (spalle e testa dritte), guardate gli altri e sorridete: vi sentirete più fiduciosi. Tutti gli studi in proposito dimostrano che la postura fisica ha un effetto immediato sui contenuti mentali. Il semplice fatto di stare dritti come un fuso sulla sedia aumenta l’autostima e induce negli altri un giudizio favorevole.
  4. Sbarazzatevi delle vostre manie. Toccarsi i capelli o i baffi, mangiarsi le unghie, torcersi le dita: lungi dall’essere innocenti, tutte queste piccole manie minano inconsciamente la fiducia in voi stessi. Inoltre, dimostrano agli altri che non siete a vostro agio. Adottando una gestualità più sobria acquisirete maggiore autorità.
  5. Mettetevi in prima fila. Avete paura di essere giudicati e allora fate come molti a scuola, in ufficio o nelle riunioni pubbliche, cioè rasentate i muri o vi nascondete in un angolo? Sbagliato! Numerose ricerche hanno dimostrato che occupare una posizione centrale in un gruppo aumenta nettamente l’attenzione degli altri nei nostri confronti. Più si mantiene la «pole position», più si viene giudicati favorevolmente in termini sia di socialità sia di attrazione fisica.
  6. Prendete l’iniziativa. Se aspettate che qualcuno venga verso di voi o vi rivolga la parola, siete concentrati sulle vostre paure, sulle vostre manchevolezze vere o presunte. Prendendo l’iniziativa rivolgendovi a qualcuno, superate ogni timore. Ecco un piccolo trucco: non dimenticate che quando si tratta di incontrare uno sconosciuto - o di doversi esprimere o di rispondere alle domande - spesso gli altri sono altrettanto ansiosi di voi, se non di più.
  7. Preparate un discorsetto. Temete di essere paralizzati dall’ansia, di restare senza parole, di farfugliare o di dire qualche stupidaggine? Costruitevi una mini sceneggiatura. Scrivete qualche riga per avvicinare il prossimo, presentarvi e catturare l’attenzione. Provate a ripeterla ad alta voce davanti allo specchio, oppure mentalmente, se preferite.
  8. Esprimete subito i vostri timori. Quando cercate di nasconderli, finite preda dello stress, e gli altri se ne accorgono. Quindi ammettete subito le vostre debolezze più evidenti. Per esempio, potreste confessare: «All’inizio di una conversazione sono sempre un po’ nervoso, ma mi passa subito». In questo modo disarmate il vostro interlocutore, anzi lo rendete più benevolo, e allo stesso tempo siete liberi di rilassarvi.
  9. Lasciate perdere i pregiudizi. Quando manchiamo di autostima siamo molto vulnerabili, e di conseguenza interpretiamo male i segnali. Per esempio, il minimo segno di perplessità viene inteso come una critica o un rimprovero, se non addirittura come un rifiuto. Concentratevi piuttosto sul vostro atteggiamento, vi permetterà di liberarvi dei riflessi emotivi negativi e di agire in modo più consono.
  10. Curate la vostra forma fisica. Proprio come il nostro aspetto, la forma fisica influisce parecchio sull’autostima. Quando si è stanchi, stressati o depressi, si è ancora più vulnerabili e meno sicuri di sé. Fare un po’ di esercizio fisico tutti i giorni è sufficiente per migliorare la propria immagine.

Imporsi anche quando non si è il capo

Affermarsi e imporsi in società non è così difficile come sembra. Esistono alcuni espedienti che si sono dimostrati molto validi. Tutti i soggetti dominanti li adottano sistematicamente, quindi perché farne a meno?

  • Indossate qualcosa di rosso. Numerosi studi hanno dimostrato che il rosso influisce sul giudizio altrui. Gli atleti che portano divise rosse si distinguono meglio nelle competizioni e vincono più spesso degli altri (quattro volte tanto). Inoltre, il rosso è particolarmente attraente quando si tratta di seduzione: gli uomini che vestono di rosso sembrano più «dominanti», e le donne più «disponibili».
  • Createvi un vostro look specifico. Indossate qualcosa che vi contraddistingua (come Marchionne e i suoi maglioncini a girocollo). Tutte le ricerche condotte in ambito pubblicitario evidenziano che per influenzare il comportamento di un consumatore ci vogliono almeno dieci messaggi al giorno. E tali messaggi hanno un effetto ancora maggiore, se sono associati a un elemento visivo ricorrente.
  • Rispettate i rituali sociali. «Come va?» «Tutto bene?» eccetera. Daniel}. Howard, uno psicologo americano, ha dimostrato che queste piccole domande rituali, a cui rispondiamo meccanicamente, non sono innocue, anzi hanno un loro peso. Infatti si traducono in un impegno: chi risponde di stare bene si sente poi obbligato a mostrarsi tale, e accetta più volentieri di accogliere una nostra richiesta (vedi capitolo successivo).
  • Non gesticolate. Avvicinate la sedia, sbottonate la giacca, annuite cortesemente, ma muovetevi il meno possibile. I veri dominanti sono lenti, quasi statici. Pensate a Stalin alla conferenza di Yalta: era impassibile, mentre Churchill e Roosevelt scoppiavano a ridere e intanto si facevano spennare. Un leader è un pivot, un perno attorno al quale gli altri non possono che ruotare.
  • Sfoggiate un bel sorriso. È risaputo che un sorriso rende le relazioni più piacevoli. Numerose ricerche hanno infatti confermato che una persona con un ampio sorriso, labbra estese e denti superiori e inferiori in bella vista, esercita un’attrazione fisica due volte maggiore e viene percepita come più competente.
  • Fate ridere. È un ottimo metodo per rimorchiare! Secondo un sondaggio IFOP, l’Istituto francese dell’opinione pubblica, il 44 per cento delle donne sceglierebbe un amante «super divertente» piuttosto che uno semplicemente sexy o intelligente. Altro vantaggio: gli uomini dotati di senso dell’umorismo sono percepiti come più sicuri di sé. Le donne, invece, farebbero meglio ad astenersi da scherzi e battute: la maggior parte degli uomini penserebbe che si stiano prendendo gioco di loro.
  • Siate mimetici. Gesti, fisionomia, intonazione, tic linguistici, atteggiamenti, vestiario: ricordate che chi si assomiglia si piglia. Come abbiamo visto nel capitolo precedente, non c’è studio di psicologia sociale che non abbia dimostrato come si preferisca essere d’aiuto a chi ci appare familiare.
  • Non lesinate i complimenti. Le lusinghe rappresentano il metodo migliore per suscitare l’interesse di qualcuno e assicurarsi la sua disponibilità a cooperare. Ricordate: piacciamo agli altri innanzitutto perché contribuiamo alla loro autostima.
  • Dimostrate di essere d’accordo. Alcuni ricercatori britannici e danesi hanno scoperto che il nostro cervello ama chi condivide le nostre opinioni! Quando qualcuno condivide il nostro parere su qualcosa, tale comunanza di vedute stimola il sistema di ricompensa cerebrale, e l’effetto è lo stesso di una bella birra fresca o di un gelato nel pieno della canicola estiva.
  • Rispondete alle domande con altre domande. È un vecchio stratagemma psicologico. Il vantaggio è duplice: eviterete di sbagliare e conserverete una parte di mistero.
  • Interrompetevi all’improvviso. Cambiando bruscamente atteggiamento o comportamento, per esempio smettendo di parlare a metà di una frase per andare a dare un’occhiata a una pianta nel vostro ufficio, difenderete il punto di vista opposto al vostro, creando un effetto sorpresa e destabilizzando i vostri interlocutori.

Venticinque metodi per comandare a bacchetta chi ci gravita intorno

Anche quando il barometro delle nostre relazioni segna stabilmente bel tempo, sono sempre in corso sottili giochi d’influenza reciproca. Allora come possiamo aumentare ulteriormente l’ascendente che abbiamo sugli altri e ottenere il loro aiuto quando ne abbiamo bisogno?

Ecco venticinque metodi efficaci per manipolare gli altri senza che se ne accorgano.

  1. Curate il modo di stringere la mano (con fermezza, ma senza esagerare). Come abbiamo visto nel capitolo precedente, in un colloquio di lavoro, in una trattativa per un buon affare o in una conquista amorosa, una semplice stretta di mano può farvi tanto riuscire quanto fallire.
  2. Mostratevi benevoli con tutti, sia con i forti sia con i deboli. Risultare simpatici, senza distinzioni di status sociale, è la prima chiave del successo.
  3. Rispettate le buone maniere, mostrandovi in generale educati e adattando il vostro comportamento al gruppo sociale che frequentate. Per esempio, non date del lei quando tutti si danno del tu e viceversa.
  4. Quando arrivate per la prima volta in un posto, mantenete un profilo basso. Cominciate con l’osservare per riconoscere persone e ruoli, così da individuare chi conta davvero.
  5. Fate attenzione a tutto ciò che viene detto. Qualsiasi informazione, anche apparentemente insignificante, un giorno potrebbe rivelarsi utile (per farvi un’opinione, per prendere una decisione, per ribaltare una situazione a vostro favore).
  6. Non restatevene nel vostro angolino. Rendetevi ben visibili, cercate di farvi notare usando il corpo o le parole.
  7. Sforzatevi di intervenire in una conversazione in modo originale. Evitate le banalità - come il tempo, bello o brutto che sia - e privilegiate l’attualità.
  8. Preparatevi qualche «aggancio» per catturare l’attenzione degli altri. Per esempio: «L’ho sognata questa notte, è stato piuttosto curioso», e ricordatevi di cambiare regolarmente argomento.
  9. Quando prendete la parola, non lasciate che il vostro sguardo vaghi nel vuoto. Cercate invece quello del vostro interlocutore, è il modo migliore per assicurarsi di essere ascoltati.
  10. Pronunciate le parole distintamente, scandendole con le labbra: sì, perché anche il movimento delle labbra cattura l’attenzione. Inoltre, quando si articola bene una parola il viso diventa più espressivo e convincente.
  11. Esprimetevi sempre con chiarezza, assicurandovi che i vostri interlocutori tengano lo sguardo su di voi. Il nostro modo di parlare (intonazione, mimica) ha un effetto due volte superiore a ciò che stiamo effettivamente dicendo.
  12. Sbarazzatevi di qualsiasi tic linguistico: «Volevo dire...» «Cioè...» «Beh, ecco...» Non solo rivelano una mancanza di sicurezza, ma i vostri interlocutori si fissano su tali incertezze e smettono di darvi ascolto.
  13. Sottolineate le vostre frasi con un istante di silenzio e guardando gli altri negli occhi, in modo che abbiano il tempo di registrare il vostro messaggio.
  14. Parlate di cose che interessino i vostri interlocutori, per esempio di moda con i fashion victim, di videogiochi con gli appassionati o di bambini con chi ha figli.
  15. Fate del vostro meglio per sembrare sinceri, anche se siete in cattiva fede o mentite. E se non ne siete capaci, tacete.
  16. Non sorridete in modo affettato a ogni battuta. La cordialità eccessiva fa parte del codice della sottomissione.
  17. In una discussione, mantenete l’iniziativa. Quando il discorso prende una piega troppo imbarazzante per voi o per gli altri, cercate un diversivo, cambiate discorso.
  18. Dimostrate sempre che siete attenti, per esempio con un cenno del capo, anche se ciò che vi stanno dicendo non è particolarmente interessante o addirittura noioso.
  19. In un gruppo rivolgetevi soprattutto alle persone che state cercando di convincere o sedurre, ma senza ignorare gli altri. Rendeteli partecipi, per esempio chiedendo spesso la loro opinione, anche se in realtà non vi interessa.
  20. Avanzate sempre le vostre proposte a due a due, presentando la meno interessante per prima. Il contrasto farà sembrare più seducente la seconda, che con ogni probabilità incontrerà il consenso altrui.
  21. Non reagite alle provocazioni. Rispondete invece con indifferenza, oppure, nel caso di frecciate troppo personali, mostrate una certa autoironia.
  22. D’altro canto, non rifiutate mai un confronto, anche quando vi trovate in una posizione di svantaggio. Chiedete piuttosto a chi vi contraddice di fornirvi un esempio che dimostri le sue osservazioni.
  23. Sempre in tema di confronto, se non siete nelle condizioni ideali per affrontare una discussione, imparate a svicolare con qualsiasi pretesto. Sta a voi scegliere il terreno e il momento più adatti.
  24. Non difendetevi mai, soprattutto se venite rimproverati per un valido motivo. Al contrario, strabuzzate gli occhi mostrandovi stupiti: potrete sempre godere del beneficio del dubbio.
  25. Mantenetevi emotivamente distaccati, soprattutto in caso di ricatto affettivo o di ultimatum.

Questo testo è estratto dal libro "Dimmi Sempre Sì".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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