SELF-HELP E PSICOLOGIA

Giochi Che Trasformano - Anteprima del libro di David Earl Platts

Giochi Che Trasformano - David Earl Platts - Speciale

Giocare non è solo per bambini, ma anche per gli adulti. Trova l'armonia di gruppo e scopri te stesso col gioco, leggendo il nuovo libro di David Earl Platts.

Anteprima al libro "Giochi che Trasformano" di David Earl Platts

Indicazioni generali - Obiettivo

Il titolo di questo libro si riferisce a una composita raccolta di nuovi giochi, esercizi di psicosintesi, visualizzazioni guidate e altre attività creative usate in modo sistematico per creare coesione nei gruppi durante una sessione di attività.

Alla Fondazione Findhorn, questa sessione è conosciuta come Scoperta del gruppo e viene normalmente programmata per i nuovi gruppi il terzo giorno dì un corso residenziale di sette giorni.

I Giochi di Rndhorn hanno efficacia anche in gruppi di persone che sono insieme da un certo tempo, che si incontrano regolarmente e senza specifico termine, come lo sono i gruppi sportivi, quelli nell’ambito degli affari, i gruppi interessati agli hobby, i gruppi religiosi, quelli uniti da interessi specifici, i gruppi di studio, quelli di lavoro e così via.

Il solo requisito necessario per avere risultati di successo dall’uso dei Giochi è che tutti i partecipanti siano dotati di buona volontà, reciproca e nei confronti del gruppo, e che mantengano un intento (visione o scopo) positivo.

Un monito specifico va subito fatto riguardo all’atteggiamento: se alcuni mostrano apertamente resistenza, ribellione o agiscono in modo disturbante, forse perché partecipano alla sessione controvoglia o perché hanno motivi di malcontento, la loro negatività inciderà pesantemente sul risultato. Per trarre il massimo beneficio da questi incontri è necessario che tutti abbiano un atteggiamento positivo.

Nonostante tutta la loro leggerezza, i Giochi sono una faccenda seria. Sono più di una semplice presentazione di persone tra loro o l’offerta di un aiuto per divertirsi giocando.

La maggior parte dei partecipanti si diverte veramente, si consiglia però a chi si dispone a condurre un gruppo di aver presente che il fine può non giustificare i mezzi. Lo scopo principale dei Giochi è di creare fiducia e apertura nell’ambito del gruppo al fine di aiutarlo a costituire un insieme unitario. Questo compito viene svolto cercando di superare gli ostacoli che impediscono la comunicazione aperta e onesta fra i partecipanti, affinché possano accettarsi reciprocamente come creature amorevoli e calorose e, in poche parole, perché giungano a ottenere ciò che chiamiamo una “connessione del cuore”.

Affinché possa avvenire questo salto qualitativo bisogna che, come facilitatori di un incontro dei Giochi, svolgiate diligentemente il vostro compito — dando personalmente il buon esempio — per creare un’atmosfera di totale apertura, sicurezza e protezione per tutti i partecipanti, senza giudizi o valutazioni di sorta.

 

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Facilitare e non manipolare

È bene fare attenzione nel leggere e nell’applicare le istruzioni presentate in questo libro.

Si tratta di suggerimenti intesi ad aiutare a facilitare il gruppo e non a manipolarlo, cosa che un facilitatore principiante tende a credere.

In realtà, facilitazione e manipolazione sono due processi completamente diversi.

La manipolazione nella sua accezione negativa...

  • fa in modo che qualcosa succeda e pertanto impone autoritarismo, potere, dominio o controllo;
  • vuole un risultato specifico a tutti i costi;
  • mette soprattutto a fuoco i mezzi per raggiungere il risultato voluto;
  • considera le persone come soggetti da influenzare, sfruttare o controllare.

La facilitazione nel contesto di questo libro...

  • aiuta, sostiene e permette che qualcosa accada;
  • accetta come valido, utile e meritevole qualunque risultato;
  • mette soprattutto a fuoco la persona e le sue necessità;
  • rispetta le persone e le accetta come sono.

Come facilitatori principianti dei Giochi, abbiate chiaramente presenti queste distinzioni nel leggere le istruzioni che seguono e anche quando presentate gli esercizi nei gruppi.

 

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Preparazione del gruppo

Come già stato indicato, per ottenere buoni risultati dai Giochi occorre che tutti i partecipanti abbiano buona volontà nei confronti del gruppo e che mantengano un intento positivo.

Spesso è necessaria una fase preparatoria (in particolare quando si tratta di nuovi gruppi) per creare sufficiente fiducia e sicurezza e per promuovere questo comune intento.

Nella maggior parte dei casi questo processo richiederà solo poche ore. Tale preparazione è normalmente più facile con gruppi di nuova formazione, in quanto si deve conciliare un minor numero di situazioni precostituite, mentre nei gruppi già formati e continuativi esistono complesse dinamiche personali — come paure, rancori, offese, gelosie, risentimenti e così via — che devono essere necessariamente considerate prima di poter stabilire un clima di vera fiducia. In caso contrario, alcuni partecipanti possono limitarsi a fare i movimenti, divenendo sabotatori silenziosi o, peggio, disturbando apertamente, e così facendo finiscono per frenare il gruppo nel suo processo di sviluppo.

Il confronto con difficili dinamiche di gruppo e con problemi di rapporti e risolverli con soddisfazione di tutti, è un argomento per il quale sarebbe necessario un libro intero. Qui basti dire che, per il facilitatore dei Giochi, è necessario conoscere al meglio un gruppo già esistente prima di programmare un incontro e forse anche prima di accordarsi per la conduzione di una sessione.

L’autore ritiene che, di norma, 4 ore siano sufficienti — se le persone sono tutte fondamentalmente ricettive e aperte alla partecipazione — per preparare in modo adeguato ai Giochi. Questa “sessione di preparazione” può essere programmata nel pomeriggio precedente l’incontro, se verrà presentato di mattina, o nella mattinata, quando si tratti di una sessione pomeridiana.

Tenete conto del fatto che specificare le ore nello schema che predisporrete vi permetterà di controllare come procedete e, se necessario, di fare via via degli aggiustamenti.

 

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Sessione di preparazione

Ora - Attività

9:00 Benvenuto e introduzione generale (15 minuti)

Questo momento della giornata aiuta i partecipanti a inserirsi nel gruppo e a cominciare a sentirsi a proprio agio con il facilitatore.

Può includere un riassunto generale del programma e anche altri dettagli amministrativi e logistici.

I partecipanti sono invitati a essere attenti e aperti alle sensazioni che nascono nel lavoro dì gruppo.

9:15 Rompi-ghiaccio (15 minuti)

I partecipanti cominciano a rilassarsi via via che imparano a conoscere i compagni, incontrandosi e salutandosi brevemente gli uni con gli altri.

Si veda l’esercizio “Rompi-ghiaccio”.

9:30 Giochi di alleanza (15 minuti)

Quest’esercizio assegna ai partecipanti un alleato, ossia qualcuno con cui entrare in contatto e sentirsi a proprio agio. Può essere usato anche come premessa alle “Presentazioni personali” che seguono.

Vedere le istruzioni dell’esercizio “Alleati”.

9:45 Presentazioni personali (2 ore)

I partecipanti hanno 5 minuti ciascuno per presentarsi al gruppo. Vengono incoraggiati ad aprirsi il più possibile, rivelando qualcosa di se stessi e contribuendo a creare un clima di fiducia.

Riferirsi all’esercizio “Presentazioni personali”.

11:00 Pausa Rinfreschi (30 minuti)

Questa lunga pausa permetterà ai partecipanti di continuare il dialogo tra loro per conoscersi meglio.

11:30 Ripresa delle presentazioni personali

12:15 Accordi di gruppo (15 minuti)

I partecipanti sono invitati a specificare e a definire le condizioni di funzionamento del gruppo, creando così un clima di maggior sicurezza e fiducia. Riferirsi all’esercizio gli “Accordi di gruppo”.

12:30 Aspettative (15 minuti)

I partecipanti individuano, quindi iniziano a superare, le speranze e le paure che hanno riguardo al gruppo, per potersi rilassare ed essere totalmente presenti. Fare riferimento all’esercizio “Aspettative”.

12:45 Presentazione della sessione dei Giochi (15 minuti)

Il facilitatore si riferisce direttamente alla sessione fornendo informazioni e rispondendo alle eventuali domande.

Fare riferimento all’esercizio “Presentazione delle istruzioni di gioco” per determinare quali punti dovranno essere trattati in questo momento e quali potranno invece essere rimandati (o ripetuti) all’inizio della sessione vera e propria.

Includete il punto seguente:

“Dal momento che danzerete, correrete e forse anche occorrerà sedersi o stendersi, indossate indumenti comodi. Si consigliano senz’altro jeans, abiti sciolti, tute da ginnastica”.

A seconda della natura e dello scopo del gruppo, il facilitatore può scegliere di presentare la sessione dei Giochi con temi del tipo:

Creazione della squadra, Gestione dello stress, Dinamiche di gruppo. Consapevolezza di gruppo o altri connotati da elementi commerciali, organizzativi e anche per promuovere sentimenti di fiducia e di apertura.

13:00 Conclusione

 

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Schema generale di sessione

Lavorare con un co-facilitatore o da soli

Una volta deciso di animare una sessione di Giochi, è bene decidere se la si vuole condurre con un’altra persona o da soli.

Nell’ambito della Fondazione Findhorn, per molti anni la responsabilità della conduzione è stata equamente condivisa da due persone. Si tratta di una pratica preferibile per gli ovvi vantaggi che offre:

  • un co-facilitatore offre al gruppo un’altra persona con cui porsi in relazione, e i partecipanti spesso si relazionano più facilmente con uno piuttosto che con un altro;
  • un co-facilitatore è utile per dimostrare gli esercizi e i giochi proposti;
  • un co-facilitatore aiuta a preparare l’attrezzatura, mette nel giusto ordine le musicassette, distribuisce il materiale, ecc;
  • un co-facilitatore è di aiuto nei giochi in cui si richiede che i partecipanti lavorino in gruppetti di due o tre persone, perché talvolta è necessaria una persona in più per far quadrare i numeri dei vari gruppetti e inoltre è preferibile che un facilitatore resti totalmente libero di condurre il gioco e di mantenere un’attenzione vigile sull’intero gruppo;
  • un co-facilitatore può assistere chi avesse eventuali problemi durante la sessione;
  • un co-facilitatore, mentre il suo collaboratore sta conducendo un gioco, è libero di osservare con attenzione
  • dimensione del gruppo;
  • gamma di età dei partecipanti;
  • persone che potrebbero avere difficoltà con la lingua;
  • persone disabili, ad esempio con problemi di udito o di vista, che usino il bastone, che siano in sedia a rotelle e così via.

 

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Il tempo

La durata media di una sessione di Giochi è di 4 ore (per i partecipanti ai corsi nella Findhorn Foundation, che ricevono continuo e considerevole incitamento e sostegno in un contesto residenziale di una settimana o più, la durata delle sessioni di Giochi è invece di 3 ore).

Quando avrete acquisito esperienza e vi sentirete a vostro agio con il formato “base”, potrete benissimo condurre incontri di Giochi di varia durata.

L’autore, per esempio, conduce incontri, corsi generici e corsi di formazione per facilitatori per 6 ore al giorno, per un periodo che va da 1 a 7 giorni.

Se volete raggiungere buoni risultati, conducete sessioni di almeno 4 ore piene.

Il processo richiede tempo per avere un efficace effetto interiore nei singoli partecipanti e nell’ambito del gruppo e, di conseguenza, non dovrebbe essere affrettato né troncato bruscamente.

L'ambiente

Una stanza di giuste dimensioni e un’atmosfera appropriata sono fattori fondamentali per il successo dell’incontro.

Per un numero di 12-24 partecipanti scegliete una stanza quadrata di almeno 10 metri per 10, senza mobili e senza pilastri che possano ridurre visuale e movimenti.

compagni nel gruppo, facilitando una vicinanza sia emozionale che intellettuale.

Nello stabilire rapidamente un’atmosfera di sicurezza, intimità e fiducia a tutti i livelli, i Giochi permettono che una semplice “collezione” di individui possa fondersi in un vero gruppo nel giro di poche ore.

 

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Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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