SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 9 min

La Gioia di Vivere Pericolosamente - Anteprima del libro di Osho

Nessun precetto, solo alcuni inviti

Nessun precetto, solo alcuni inviti

Tutto dò che tt Insegno è orientato all'ntegrità, non tt chiedo di essere perfetto, ma di essere integro e fra le due cose c'è una differenza enorme! Dicendoti di essere integro, permetto alle tue contraddizioni di esistere, esortandoti, anzi, a essere completamente contraddittorio. Invitandoti a essere integro, non ti fornisco alcun obiettivo, alcuna regola, alcun ideale; non voglio crearti alcuna ansia: voglio semplicemente che, chiunque tu sia, ovunque ti trovi e qualunque cosa tu stia facendo, in questo preciso istante, tu sia totale. Quando sei triste, fai in modo che la tua tristezza sia totale, e sarai integro; se sei arrabbiato, lascia che la tua rabbia sia totale e immergiti nel tuo essere senza riserve.

L'idea della perfezione è del tutto diversa, diametralmente opposta: non è solo differente, ma assolutamente antitetica. Il perfezionista ti dirà di non arrabbiarti mai, di essere sempre pieno di compassione, di non essere mai triste e di essere costantemente felice, spingendoti quindi a scegliere una polarità a scapito dell'altra. La prospettiva dell'integrità, al contrario, include entrambe le polarità: gli abissi e le vette, gli alti e i bassi.

Completezza significa totalità.

Un invito

Non posso darti alcun precetto, nessun comandamento. Se lo facessi, sarebbe come insultarti e umiliarti; vorrebbe dire defraudarti della tua integrità, della tua libertà e della tua responsabilità, e non posso assolutamente commettere un crimine simile! Posso rivolgerti degli inviti, offrendoti di condividere la mia esperienza; posso invitarti a entrare nel mio spazio e tu puoi essere mio ospite, ma non si tratta di un precetto, bensì di un invito, di un benvenuto.

E quali inviti posso farti?

Potrà sembrarti un po' strano, perché nessuno ti ha mai rivolto degli inviti, né Mosè, né Gesù, né Maometto, né Krishna, né il Buddha, né Mahavira. Ti hanno sempre dato ordini, ti hanno sempre detto: "Se non fai ciò che ti dico, andrai all'inferno!", senza neppure lasciarti la possibilità di pensarci e, in questo modo, hanno ridotto la tua esistenza e il tuo stesso essere a un oggetto.

Queste persone non rispettano la tua individualità ed è per questo che vedo in loro qualcosa di contrario alla religione.

Sono tutti speciali; qualcuno di loro ha addirittura visto il divino con i propri occhi: come potresti eguagliarlo? Con quale diritto potresti mettere in dubbio le parole di chi ha visto Dio in persona, gli ha parlato e ti porta il suo messaggio, in qualità di suo portavoce? Come puoi paragonarti al figlio unigenito di Dio? Non puoi eguagliare Gesù! Tutto ciò che puoi fare è imitarlo e seguire il suo esempio, sviluppando una schiavitù psicologica - che è una forma di schiavitù molto più pericolosa delle altre: al confronto, quella economica non è nulla!

Tutte queste persone, che ti forniscono comandamenti e discipline, dicendoti come devi vivere, cosa devi mangiare, come ti devi vestire, cosa fare e non fare, in qualche modo cercano di renderti psicologicamente schiavo: per questo non posso definirle religiose. Secondo me, la religione comincia dalla libertà psicologica.

Non posso darti dei precetti, ma posso rivolgerti degli inviti. Potrà sembrarti un po' bizzarro, perché nessuno l'ha mai fatto prima, ma cosa ci posso fare?

Ecco, dunque, alcuni inviti.

Non sopprimere la tua capacità di dubitare

Il dubbio è la cosa più preziosa che hai, perché è proprio il dubbio che un giorno ti aiuterà a scoprire la verità. Quando le presunte persone religiose ti dicono di credere, il loro obiettivo principale è distruggere la tua capacità di mettere in dubbio; ti dicono di partire dalla fede, perché, altrimenti, ogni tuo passo solleverà delle domande.

Il mio primo invito, dunque, è proprio questo: dubita di qualunque cosa finché non diventerà una tua scoperta! Non credere a nulla finché non ne avrai fatto conoscenza in prima persona: se credi in qualcosa, non riuscirai mai a sperimentarlo personalmente. Credere è un veleno, il più pericoloso che esista, perché uccide la tua capacità di mettere in dubbio e annienta la tua ricerca, defraudandoti dello strumento più prezioso che hai.

Tutte le scoperte fatte dalla scienza negli ultimi trecento anni sono avvenute grazie al dubbio; al contrario, in diecimila anni, le mille credenze delle religioni non hanno mai portato a nulla. Lo puoi vedere benissimo, è sotto gli occhi di tutti: nonostante tutti gli ostacoli creati dai cosiddetti religiosi, in soli trecento anni, la scienza ha raggiunto risultati incredibili. E qual è stato il fondamento del suo potere? Il dubbio!

Dubita e continua a dubitare, finché arriverà il momento in cui non potrai più farlo. E si può smettere di dubitare solo quando si sperimenta qualcosa in prima persona: a quel punto dubitare non ha più senso, diventa impossibile.

Non imitare mai nessuno

La mente è un'imitatrice, perché imitare è molto semplice. Essere qualcuno è molto difficile, mentre diventare qualcuno è davvero facile; è sufficiente essere ipocriti: non è un'impresa così ardua! Nel profondo rimani lo stesso di prima, ma in superficie ti dipingi in base a una certa immagine.

I cristiani cercano di diventare come Cristo; la parola "cristiano" significa proprio questo: indica che quella persona vorrebbe essere come lui, che sta seguendo quella strada, anche se probabilmente la meta è ancora molto lontana e si procede con lentezza.

Il cristiano è una persona che, un po' alla volta, cerca di diventare come Cristo, come il musulmano è un uomo che sta cercando di diventare come Maometto; sfortunatamente, questo è impossibile, perché non corrisponde alla natura dell'universo. L'esistenza crea solo esseri unici; non contempla l'idea della copia, del duplicato o della riproduzione in serie: non possiede nessun modello, conosce solo originali. Ogni individuo, inoltre, è così unico e originale che se cercasse di diventare una copia di Cristo o del Buddha, commetterebbe un suicidio. Proprio così: chi si sforza di trasformarsi in un buddha si suicida.

Il mio secondo invito, quindi, è di non imitare nessuno. Se vuoi scoprire chi sei, per favore abbandona ogni forma di imitazione, perché è un modo per evitare di conoscere se stessi.

Non puoi cambiare le leggi dell'universo, puoi solo essere te stesso e nessun altro; ed essere se stessi è meraviglioso! Tutto ciò che è originale possiede bellezza, freschezza, fragranza e vitalità, mentre le imitazioni sono morte, noiose, ipocrite e fasulle. Puoi fingere di essere diverso, ma chi credi di imbrogliare? Non ingannerai altri che te stesso! E in ogni caso, che senso avrebbe? Cosa pensi di guadagnarci?

Migliaia di persone vivono tuttora seguendo le linee guida dettate dal Buddha. Può darsi che quei criteri andassero bene per lui e probabilmente lo rendevano felice, per cui non lo critico assolutamente, ma lui non stava imitando nessuno! Ciò che ti sfugge è proprio questo: Gesù stava forse cercando di imitare qualcuno? Non occorre essere un genio per comprendere questa semplice venta: e sufficiente un po' di intelligenza, basta avere un mimmo di cervello! Chi stavano imitando Gesù Cristo, il Buddha o Lao-tzu? Nessuno! Per questo il loro essere ha raggiunto la fioritura! Tu invece stai imitando qualcun altro.

La prima cosa da imparare è che evitare di imitare gli altri e uno dei presupposti fondamentali di una vita religiosa. Se eviti di essere un cristiano, un musulmano o un hindu, riuscirai a scoprire chi sei veramente. Tu invece' Prima ancora di aver scoperto chi sei, inizi a riveshrti di ehchette che poi continui a rileggere, pensando che h definiscano: sei un musulmano, un cristiano. Inoltre, le definizioni che ti incolli addosso non provengono solo da te, ma anche dai tuoi genitori e dai tuoi benefattori, che sono tutti tuoi nemici. Chiunque cerchi di distrarti dall'essere te stesso è tuo nemico: io lo definisco esattamente così! Chi, invece, ti aiuta a rimanere te stesso, con determinazione, a qualunque costo e nonostante le conseguenze, è tuo amico.

Diffida della cultura

Diventare colto costa veramente poca fatica; grazie ai libri, alle biblioteche e alle università è davvero semplice. Accumulare questo genere di pseudosapere, inoltre, ti pone in una situazione molto delicata, perché il tuo ego si ostinerà a credere che non si tratti di semplice cultura, bensì di una tua conoscenza personale e del frutto della tua saggezza.

L'ego cerca di far passare la cultura per saggezza e tu cominci a credere di sapere, mentre in realtà non sai nulla! Tutte le tue presunte conoscenze risiedono nei libri e nelle informazioni che contengono, e con ogni probabilità quei testi sono stati scritti da persone che si trovavano nella tua stessa situazione. Il novantanove per cento dei libri è scritto da studiosi; una volta letti dieci testi, infatti, la tua mente si riempirà di una tale quantità di spazzatura che vorrà riversarla in un undicesimo libro! Cos'altro potresti fare? Devi per forza liberarti di quel peso!

Insegnando in due università, ho avuto modo di osservare centinaia di professori e posso assicurarti che sono la categoria più snob che esista! Grazie alla sua cultura, il professore è convinto di appartenere a una specie del tutto diversa dagli altri. E in cosa consiste il suo pseudosapere? Non si fonda affatto sull'esperienza, ma semplicemente su un fiume di parole.

Anche se ripeti la parola "amore" milioni di volte.

gono solo da te, ma anche dai tuoi genitori e dai tuoi benefattori, che sono tutti tuoi nemici. Chiunque cerchi di distrarti dall'essere te stesso è tuo nemico: io lo definisco esattamente così! Chi, invece, ti aiuta a rimanere te stesso, con determinazione, a qualunque costo e nonostante le conseguenze, è tuo amico.

Questo testo è estratto dal libro "La Gioia di Vivere Pericolosamente".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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