ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 9 min

Il Weekend Acido-Base - Anteprima del libro di Margot Hellmiss

Il giusto equilibrio tra acidi e basi

Il giusto equilibrio tra acidi e basi

È ormai risaputo che l'acidosi può rappresentare un grave rischio per la salute. Per tutti coloro che vogliono mantenersi in forma e sentirsi bene con se stessi, ecco di seguito spiegate le cause deN'inacidimento del nostro ambiente interno e alcuni trucchi per imparare a difendersene.

Troppo acido non fa la felicità

Ogni secondo, nello stomaco, nell'intestino, nel fegato, nei reni, nei polmoni e in tutte le cellule del nostro organismo avvengono infiniti processi di trasformazione: le molecole di glucosio vengono convertite in energia, le proteine alimentari si trasformano in proteine corporee, mentre gli enzimi del fegato neutralizzano le sostanze tossiche. Questi processi, insieme a mille altri, costituiscono quello che può essere definito il nostro metabolismo. Tra le sostanze prodotte e scambiate compaiono anche grandi quantità di acidi, indispensabili per lo svolgimento di molteplici funzioni. Facciamo un esempio. Le cellule del nostro corpo ottengono l'energia di cui hanno bisogno "bruciando" zucchero e altri carboidrati. Questo processo libera tra gli altri anche diossido di carbonio (o anidride carbonica) che, a contatto con le molecole d'acqua, viene convertito in acido carbonico. Tale acido entrerà poi nel circolo sanguigno e verrà eliminato dai polmoni sotto forma di anidride carbonica.

L'acido carbonico non è tuttavia l'unico. Basti pensare all'acido urico, principale prodotto di scarto del metabolismo delle proteine e dell'accumulo di materiale cellulare morto all'interno dell'organismo, o all'acido cloridrico, sostanza fondamentale per la scomposizione del chimo; anche l'intestino, durante il processo digestivo, accoglie numerosi acidi, destinati a essere poi neutralizzati o eliminati.

A dire il vero, nessun alimento viene utilizzato dal nostro corpo senza che ciò comporti una produzione di acido. Alcune ricerche del biochimico tedesco Féodor Lynen dell'Istituto Max-Planck rivelarono che la sintesi di lipidi, proteine e carboidrati viene condotta per mezzo dell'acido acetico come prodotto intermedio. Nel caso di diete particolarmente ricche di grassi, nel corpo possono essere prodotte parecchie centinaia di grammi di acido acetico al giorno.

Perchè "ci inacidiamo"Se da un lato quindi gli acidi prodotti nel nostro corpo hanno un ruolo fondamentale nello svolgimento di importanti funzioni vitali, dall'altro possono diventare un problema se presenti in quantità eccessiva. Una produzione di acidi fuori dalla norma, infatti, se non tenuta sotto controllo, rappresenta un potenziale rischio per la salute. Tra le cause di questo "inacidimento" il bruciore di stomaco, il reflusso gastroesofageo o il malfunzionamento di un organo emuntore (reni, fegato, intestino, polmoni, pelle) che non è improvvisamente più in grado di neutralizzare o smaltire gli acidi. In questi casi è sempre utile rivolgersi a un medico e intraprendere contestualmente un cambiamento delle proprie abitudini alimentari. Anche alcuni nostri comportamenti possono tuttavia incidere sui livelli di acidità nel corpo:

  • Durante uno sforzo fisico esagerato, l'assenza di ossigeno nelle cellule muscolari stimola la produzione di acido lattico che dovrà essere poi smaltito dal fegato. La soluzione al problema è un programma di allenamento più calibrato sulle proprie forze.
  • La troppa sedentarietà provoca, al contrario, un ristagno di secrezioni acide nella pelle, nel tessuto connettivo e nei muscoli.
  • Il fumo ha molteplici effetti negativi sull'organismo, tra cui un aumento dell'acidità dovuto all'acido nicotinico.
  • Stress, attacchi di collera e paura contribuiscono all'acidosi metabolica in quanto stimolano la sovreccitazione del sistema nervoso vegetativo e, più nello specifico, del sistema nervoso simpatico. L'aumento della temperatura corporea, della pressione sanguigna e della glicemia che ne derivano provocano un restringimento dei vasi sanguigni e tutta una serie di altri disturbi che, con il tempo, favoriscono la comparsa dell'acidosi.
  • Anche l'alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dei giusti livelli di acidità nell'organismo. Un consumo eccessivo di proteine alimentari, legumi, dolciumi o alcolici aumenta la produzione di acidi, così come l'abitudine di mangiare troppo o troppo velocemente.

Dieta alcalinizzante è sinnonimo di salute

Chimicamente parlando, gli acidi e le basi sono sostanze che si neutralizzano a vicenda dando origine a dei sali del tutto innocui.

Alla luce di ciò, un metodo molto semplice per contrastare l'eccessiva produzione di acidi nell'organismo è quello di fornirgli più basi o, come si dice nel gergo del settore, più sostanze alcalinizzanti. Tra gli alimenti che maggiormente mettono a disposizione del corpo tali sostanze figurano la frutta e la verdura che, grazie al loro alto contenuto di minerali alcalinizzanti come potassio, calcio e sodio, contrastano in maniera efficace l'inacidimento del nostro ambiente interno. Anche bere molto aiuta l'organismo nel suo processo di deacidificazione, così come inserire nella propria dieta cibi come l'ortica, il tarassaco, la zucca e il crescione, noti per stimolare l'apparato escretore.

Meno acidi

Per contrastare un'eccessiva produzione di acidi nell'organismo è importante anche limitare, per quanto possibile, l'assunzione di proteine animali sotto forma di carne, insaccati o prodotti ittici e il consumo di dolciumi. Sembra strano, eppure è proprio guardando all'esempio dei dolciumi che capiamo come quello che conta nella teoria acido-base non è tanto il gusto dei cibi, quanto come vengono metabolizzati. A dispetto di quanto si possa pensare, i dolciumi sono fortemente acidificanti, al contrario di alcuni cibi acidi come i crauti rossi o l'acetosa che vengono metabolizzati in maniera basica. In poche parole: i cibi dal sapore acidulo non necessariamente hanno un effetto acidificante sull'organismo.

Anche una regolare attività fisica è un vero toccasana poiché, oltre a essere un prezioso alleato contro l'invecchiamento, stimola la deacidificazione dei tessuti e degli organi escretori e potenzia le riserve alcaline. L'esercizio fisico è anche un'ottima tecnica di rilassamento che contribuisce a ridurre la tensione, inibendo la produzione di ormoni dello stress e rilassando così l'intero sistema nervoso. Gii esercizi di respirazione aiutano inoltre i polmoni nello svolgimento della loro funzione primaria, ovvero espellere l'anidride carbonica (o acido carbonico) dal corpo.

Un parametro importante: il PH

  • La forza di un acido è determinata dal suo valore di pH, che si misura su una scala da 0 a 7. Più un acido è forte, più il suo valore di pH si avvicinerà allo 0. Gli acidi con un pH compreso tra 0 e 4 sono detti caustici. L'acido cloridrico concentrato ha per esempio un pH pari a 1.
  • L'acqua è una sostanza neutra e ha un pH pari a 7.
  • Anche la forza di una base è determinata dal suo valore di pH, che in questo caso si misura su una scala compresa tra 7 e 14. Le basi più forti sono dette caustiche e hanno valori di pH che superano il 10. Un esempio di base forte è la potassa caustica concentrata.

Il giusto ambiente interno

Gli organi del nostro corpo necessitano di precisi valori di acidità o basicità per poter svolgere al meglio le loro funzioni. L'ambiente più acido è forse quello dello stomaco, con valori di pH che oscillano tra 1 e 3. Il pH muscolare dipende invece dallo sforzo di volta in volta esercitato, ma in ogni caso è lievemente acido, con valori tra 6,3 e 6,9. Il sangue è al contrario leggermente basico, con valori compresi tra 7,35 e 7,45. La sostanza più basica è senza dubbio il succo pancreatico, con un pH pari a 8.

Una scarica di basi

Nel nostro corpo convivono quindi diversi valori di pH che devono essere però tenuti sotto controllo in modo da preservare non solo la salute dell'organismo, ma anche la sua massima efficienza nello svolgimento di tutte le sue funzioni. Nel caso specifico degli acidi normalmente liberati nei vari stadi del metabolismo, essi devono essere sempre "contrastati" con le giuste quantità di basi al fine di ricreare l'equilibrio acido-base in quel momento più opportuno. Ecco perché più volte al giorno, di norma dopo i pasti, si assiste a una vera e propria "scarica di basi" che ha l'obiettivo di diminuire la quantità di acidi accumulata nel sangue, nei tessuti e nell'intestino e riportarla ai livelli desiderati. Le basi adatte allo scopo vengono prodotte tra l'altro anche dalle cellule parietali dello stomaco.

Il bicarbonato, sistema tampone

Combinando sale da cucina (NaCI), naturalmente presente nel sangue e nella nostra alimentazione, e acido carbonico (H2C03), prodotto della respirazione cellulare, le cellule parietali dello stomaco secernono acido cloridrico (HCI) e bicarbonato di sodio (NaHC03), conosciuto anche come "carbonato acido di sodio". Al contrario di quanto si potrebbe pensare, il carbonato acido di sodio è una sostanza totalmente alcalina e perciò ampiamente utilizzata in campo farmaceutico come rimedio contro l'acidità di stomaco. Nel nostro organismo, il carbonato acido di sodio è forse la più importante "soluzione tampone" per spegnere l'acidosi.

Dando uno sguardo ai costituenti dell'acido cloridrico e del bicarbonato di sodio, il sodio (Na) è un minerale alcafinizzante, al contrario del cloro (CI), che è invece fortemente acidificante. Consumare quindi alimenti ricchi di sodio, ma poco salati, è un metodo efficace per rafforzare le importanti soluzioni tampone delle quali il nostro organismo dispone.

In linea generale, però, è raccomandabile non eccedere mai con il consumo di sodio (il fabbisogno giornaliero è di circa 120 mg); quantità eccessive di sodio agiscono infatti da antagoniste del potassio, intaccando il bilancio idrico del corpo e provocando un rinsecchimento della parete interna delle cellule. Nei soggetti geneticamente predisposti, questo potrebbe portare a un aumento della pressione sanguigna.

Questo testo è estratto dal libro "Il Weekend Acido-Base".

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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