SALUTE E BENESSERE

La Fabbrica dei Malati - Anteprima del libro di Marcello Pamio

Piano conoscitivo

Piano conoscitivo

Manipolazione delle informazioni

Con il piano conoscitivo s’intende la manipolazione delle informazioni. I media sono pilotati e controllati da un Sistema che ha tutti gli interessi nel mantenere le masse ignoranti. Un popolo-gregge è più facilmente gestibile di una massa di persone libere e pensanti. Quindi tutte le informazioni che hanno a che fare con la nutrizione umana, la medicina, la scienza, la finanza e l’economia sono funzionali al Sistema e per tanto devono essere controllate e gestite. Basta accendere la tv per comprendere chi oggi rappresenta mediaticamente i cani che servono a mantenere il gregge all’interno dei paletti prestabiliti...

Tramite i media (radio, tv e carta stampata) passano esclusivamente le notizie e le informazioni fornite direttamente dall’establishment. Solo informazioni che rientrano nel paradigma attuale; solo informazioni utili al mantenimento del Sistema e che corrispondono ai protocolli riconosciuti dalla comunità scientifica, la stessa controllata dalle industrie della chimica e farmaceutica. Nuovi metodi di cura, stili di vita sani, nuove scoperte della fìsica quantistica, ecc. non saranno trattati nei media mainstream, se non in maniera dispregiativa e ridicolizzante.

Alcune tecniche del controllo

Esistono moltissime tecniche per tale controllo, che rientra nel controllo mentale delle masse, ma ecco solo qualche esempio.

Tecnica della saturazione

È la tecnica più apprezzata per manipolare le masse: saturare i cervelli delle persone.

Un effluvio di informazioni o pseudo tali, una cascata di veleno e spazzatura mentale, che contempla notizie di cronaca nera, rosa, ecc. notiziole assurde e gossip.

Il risultato è quello di intrattenere, intasare e obnubilare i cervelli e quindi anche le coscienze.

Nel marasma mediatico le persone non sono più in grado di discernere le cose utili e importanti da quelle meno utili e superflue. Tutto passa per informazione, tranne le cose veramente serie.

Tecnica della distrazione

Associata alla tecnica precedente troviamo quella della distrazione delle masse.

Una informazione che rischia di svegliare le coscienze è molto pericolosa per il Sistema al quale fa più comodo una letargia cerebrale. Basta spostare gli obiettivi, le telecamere e i riflettori da un’altra parte facendo vedere qualcos’altro.

Il gioco è semplicissimo ma molto efficace.

I grandi centri e le istituzioni mondiali dopo oltre vent’anni stanno facendo retromarcia per quanto riguarda gli screening alla mammella (mammografìe) e prostata (tramite Psa).

Il motivo è che i risultati non sono stati come speravano.

Ne avete sentito parlare in tv?

Tecnica del discredito

Se qualche informazione disgraziatamente per un motivo o un altro trapelasse nei media (grazie a internet per esempio) partirebbe all’unisono la campagna del discredito.

La macchina bellica si organizza e passa al contrattacco.

In questo caso magicamente vengono fatte trasmissioni ad arte per screditare e riportare all’ordine prestabilito, sia nei canali di Stato che in quelli privati, la cui differenza non esiste più.

La pecora nera scappata dall’ovile deve essere subito riportata dentro il recinto e chiusa assieme alle altre.

Si diffonde la voce di un trattamento terapeutico che aiuta le persone a guarire dal cancro? Non rientrando nei protocolli (la santissima trinità: chirurgia, chemio e radio) è inaccettabile dal Sistema e quindi va boicottato con ogni mezzo.

Qualche secolo fa esisteva un metodo molto semplice e sbrigativo per estirpare l’eresia: il rogo.

Oggi il rogo non è più fisico ma mediatico e l’eresia viene estirpata facendo passare il rimedio come una bufala e il disgraziato medico come un ciarlatano o un criminale.

Quando questo non basta c’è la radiazione dell’albo professione e infine il carcere (vedi i casi del dottor G.R. Hamer, del dottor Paolo Rossaro e moltissimi altri).

Piano quantitativo

Abbassamento dei valori di normalità

«Il bacino della normalità si sta restringendo a una pozzanghera».
Til Wykes27

Per comprendere appieno il piano quantitativo è importate sapere che cos’è la normalità.

Che cosa significa normale?

I dizionari delle varie lingue purtroppo non sono in grado di fornire una definizione utile al nostro scopo.

Il termine normale viene usato in vari ambiti, ma ha cominciato a esistere in latino quando indicava la squadra, strumento usato dai falegnami. Non c’è quindi da stupirsi se, per estensione, normale abbia assunto connotazioni come: “squadrato, regolare, standard, usuale, abitudinario, tipico, medio, comune, convenzionale, corretto”28. Per sapere però che cos’è normale è necessario sapere cosa non lo è. Manco a farlo apposta si definisce anormalità quello che “non è normale o regolare o naturale”...

Paradossalmente ognuno dei due termini (normale e anormale) si definisce esclusivamente come il negativo dell’altro, ma nessuno dei due possiede una definizione reale.

Quindi attualmente non esiste nessuna linea di demarcazione tra i due.

A livello medico questo problema linguistico diventa assai più complesso, basta vedere la definizione ufficiale di salute.

Per I’oms «la salute è uno stato di perfetto benessere fìsico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattia».

Questa è la definizione adottata dall’International Health Conference tenutasi a New York dal 19 al 22 giugno del 1946, ratificata il 7 aprile 1948 e da allora mai più modificata.

Come spiega bene lo psichiatra Allen Frances:

«La salute è un concetto che perde valore se diventa così irraggiungibile che ognuno di noi può essere, almeno in parte, malato».

Chi definisce che cos’è perfetto benessere fìsico, mentale e sociale? Si può definire malato qualcuno il cui corpo è dolorante per il troppo lavoro o il troppo sport o che si sente triste e depresso dopo una delusione amorosa o lavorativa.

La domanda che sorge spontanea è come si può decidere cos’è normale usando fattori che si collocano su uno spettro continuo come pressione, colesterolo, zucchero nel sangue o densità ossea? Infatti non è possibile, ma viene sistematicamente fatto e vedremo con quali risultati.

La medicina, "per poter stabilire se una persona è sana oppure ha bisogno di cure, ha codificato un sistema di parametri, chiamati non a caso“ valori di normalità.

Non numeri qualsiasi ma valori in grado di fare il bello e il cattivo tempo in un essere umano: decidono per esempio se una persona deve prendere farmaci, magari per il resto della vita, oppure se sta bene. A tal proposito gli esami laboratoristici (sangue, urina, feci, ecc.) rappresentano una misurazione di una o più sostanze chimiche specifiche: una proteina (Psa o antigene prostatico), uno zucchero (glicemia), un grasso (colesterolo, trigliceridi, ecc.), oppure la pressione arteriosa.

I valori risultanti da un esame laboratoristico vengono confrontati con dei parametri che qualcuno ha deciso essere la normalità. Se si ha la fortuna di essere alfinterno di tali parametri si è sani, altrimenti si è malati. Semplice il discorso.

Poco importa sapere che il grasso e lo zucchero nel sangue (rispettivamente colesterolo e glicemia), la pressione arteriosa, ecc. variano nel tempo e nello spazio. Cioè variano in funzione del momento della giornata in cui il test viene eseguito, variano in funzione dello stato emotivo del soggetto e addirittura variano a seconda della strumentazione adottata dal laboratorio.

Nonostante queste discrepanze, che rendono gli esami una fotografìa istantanea da prendere sempre con le pinze, nella psichiatria tale dicotomia raggiunge una vera e propria forma di pazzia.

Gli psichiatri dell’APA (la potentissima casta dell’Associazione psichiatrica americana) non potendo avvalersi di esami laboratoristici decidono addirittura per alzata di mano!

Per fare qualche esempio la timidezza (definita disturbo d’ansia sociale come vedremo più avanti) è una malattia mentale che si cura con droghe; i bambini iperattivi (quelli che una volta si diceva avessero l’argento vivo) sono ammalati e vanno curati con anfetamine. Nella psichiatria tutto è soggettivo e interpretabile.

Non esiste un solo valore oggettivo misurabile con un esame laboratoristico (per esempio sangue, urine, ecc.) in grado di diagnosticare una malattia mentale. Tutto si basa su definizioni decise e votate per alzata di mano dall’enclave.

Definizioni che poi vengono riportate nel dsm, Manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali.

Questi esperti spesso e volentieri sono sulla busta paga delle stesse case farmaceutiche che producono psicofarmaci. Da una ricerca americana è risultato infatti che il 62% degli psichiatri americani che hanno partecipato alla redazione del testo sacro della psichiatria mondiale (dsm) intratteneva rapporti economici proprio con i produttori dei farmaci.

In psichiatria gli esperti decidono quali sono le nuove definizioni di malattie e poi come si curano.

Nel mondo medico, come detto, esistono esami e riscontri scientifici (sangue, urine, tac, rm, biopsie, ecc.), ma questi esami vengono confrontati con le linee guida decise da qualche gruppo di studio (panel) ammanettato con le case farmaceutiche, le stesse che producono i farmaci.

A questo punto è obbligatoria una piccola parentesi sugli studi scientifici.

Oggi la totalità della ricerca scientifica a livello mondiale viene eseguita con fondi privati ed è gestita da Big Pharma.

Il prof. Richartl Horton direttore di «Lancet», una delle riviste scientifiche più accreditate a livello mondiale, spiega che

«la maggior parte della letteratura scientifica, forse la metà, potrebbe essere semplicemente falsa. Influenzata da studi con campionature esigue di poca efficacia, analisi esplorative invalide e conflitti di interesse evidenti, che insieme all’ossessione di perseguire mode di dubbia importanza hanno portato la scienza a prendere una direzione oscura».

Il direttore di «Lancet» sostiene che la ricerca scientifica oggi non ha di fatto nessun sistema che incentivi la correttezza degli studi e delle pubblicazioni, mentre una serie infinita di incentivi va a foraggiare università, ricercatori, medici e perfino le “organizzazioni di pazienti” alterando il significato originale di scienza e ricerca. Oggi le università (pubbliche) fanno ricerca ma si appoggiano a finanziamenti privati perché gli Stati, non a caso, tagliano anno dopo anno i fondi.

Le università senza questi soldi ricevuti dai grandi gruppi non potrebbero fare nulla.

Con questo geniale giochetto le lobbies controllano sia la ricerca privata che quella pubblica...

Un’azienda che ha speso milioni di dollari per studiare e dimostrare che il suo farmaco fa abbassare la pressione sanguigna non avrà scrupoli a eliminare dalla ricerca tutti quei dati che dimostrano il contrario, e la storia è ricca di esempi criminali portati avanti in siffatta maniera.

Non è un caso quindi che i trials finanziati dall’industria hanno maggiori probabilità di produrre un risultato positivo, compiacente, rispetto a quelli finanziati in modo indipendente.

Per esempio, nel 2010 tre ricercatori di Harvard e di Toronto presero in esame tutti i trials relativi a cinque importanti classi di farmaci (antidepressivi, medicine per l’ulcera, ecc.) e poi valutarono due elementi: erano positivi? Erano finanziati dall’industria? Dopo aver rintracciato oltre 500 trials, il risultato fu il seguente: in totale l’85% degli studi finanziati dall’industria era positivo, mentre di quelli finanziati dallo Stato lo era solo il 50%31.

Un’altra revisione sistematica ha dimostrato che se i soldi arrivano.

Tornando al discorso dei valori di normalità, se questi parametri decidono chi è sano e chi non lo è, basta abbassarli per rendere malate persone sanissime.

Centinaia di milioni di persone sanissime diventano malate perché un gruppo di esperti - pagati e stipendiati dalle case farmaceutiche - abbassano i valori di normalità.

Ecco qualche esempio concreto.

Trigliceridi

I trigliceridi sono sostanze grasse prodotte dal fegato o introdotte con gli alimenti.

Secondo la medicina ufficiale se il loro valore aumenta assieme a quello del colesterolo diventano un fattore di rischio per le arterie.

Il valore viene dosato con un esame del sangue. Fino a giugno del 2003 il valore normale era di 200 milligrammi per decilitro di sangue (mg/dL).

Il mese dopo tale valore è stato abbassato a 130 mg/dL.

La riduzione di 30 mg/dL indica un abbassamento del 25% da un giorno all’altro.

  • Valore Normale - 200 mg/dL giugno 2003
  • Nuovo valore -150 mg/dL luglio 2003

Questo testo è estratto dal libro "La Fabbrica dei Malati".

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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