ALIMENTAZIONE

Mantieniti Giovane Mangiando - Anteprima del libro di Christine Bailey e Lorraine Nicolle

La vita nelle vostre mani

La vita nelle vostre mani

Immaginatevi tra dieci anni. Quanti anni avrete: 40, 60, 80 o addirittura 90? Pensate a come sarà il vostro aspetto e a come vi sentirete, come saranno la vostra pelle, i capelli, il fisico. Provate anche a immaginare come sarà il vostro umore, la memoria e la lucidità mentale e se starete attraversando un periodo difficile.

Il processo di invecchiamento è inevitabile ma, qualunque sia la vostra attuale età anagrafica, potete ancora agire in modo da rallentare la degenerazione che accompagna il passare degli anni.

Forse si tratta di un’affermazione un po’ provocatoria e vi chiederete se sia possibile che alcune strategie nutritive e di vita possano avere il potere di aiutarci a combattere l’età che avanza. Ebbene, ecco cosa dicono gli scienziati più all’avanguardia in questo campo…

Potete modificare il processo di invecchiamento

È normale preoccuparsi di contrarre le stesse malattie da cui sono stati affetti i vostri genitori e prima ancora i vostri nonni, ma il destino dei vostri antenati non è necessariamente anche il vostro. Sebbene alcune malattie possano essere presenti nei nostri geni, “aspettando di svilupparsi”, la maggior parte dei geni è silente a meno che qualcosa nell’ambiente non la attivi. Per questa ragione, il patrimonio genetico non è un fattore così determinante per condizionare il processo di invecchiamento.

Una maggiore rilevanza è da attribuire ai cambiamenti epigenetici che i geni accumulano nel corso della vita di una persona e che ne modificano il funzionamento. Ciò che viene alterato non è necessariamente la struttura del DNA, ma l’attività dei geni (“espressione genica”) che crea effetti di vasta portata sia sulla velocità che sul tipo di invecchiamento.

Quei cambiamenti che, ad esempio, disattivano i geni che controllano il cancro, tendono ad avere risultati catastrofici. Se un gene soppressore del tumore viene epigeneticamente silenziato, le cellule cancerose sono in grado di moltiplicarsi senza alcun controllo. I cambiamenti epigenetici possono anche accelerare la morte cellulare: le estremità dei cromosomi contenenti il DNA cellulare sono ricoperte da piccolissime strutture chiamate telomeri che, con l’età, si erodono diventando sempre più corte. Se però lo diventano troppo, la cellula può fermarsi o autodistruggersi. Secondo gli scienziati, questo porta alla graduale perdita della funzione degli organi e quindi a patologie croniche come malattie cardiovascolari, cancro, Alzheimer e diabete. Gli scienziati ritengono che i cambiamenti epigenetici possano accelerare il processo di erosione dei telomeri.

Quindi, tali alterazioni possono attivare i geni che velocizzano l’invecchiamento e, al tempo stesso, disattivare quelli che impediscono lo sviluppo del cancro e di altre malattie degenerative.

A che cosa serve sapere tutto questo? Il motivo è che questi cambiamenti epigenetici sono causati da fattori ambientali – aspetti della vostra alimentazione e stile di vita. Il tipo e la quantità di cibo che solitamente assumete, le bevande alcoliche che bevete, se fumate, a quali integratori alimentari ricorrete, quanto siete attivi a livello fisico, quali sono i vostri livelli di stress, la vostra esposizione all’inquinamento atmosferico e ad altre tossine, quanto spesso vi sentite felici e affettuosi verso gli altri oppure tristi, arrabbiati o frustrati – sono questi i fattori che determinano i geni attivi e quelli silenti. Questo, a sua volta, stabilisce la velocità del processo di invecchiamento e in che misura soffrirete la disabilità di malattie croniche nel corso della vostra vita.

Le alterazioni epigenetiche sono probabilmente reversibili: attraverso una giusta alimentazione e opportune modifiche dello stile di vita è possibile far regredire i cambiamenti nocivi della funzionalità genica.

Strategie epigenetiche e di contrasto

All’invecchiamento Non deve sorprendere che la “nutri-epigenetica” sia diventata l’oggetto di importanti ricerche scientifiche. Si ritiene che ridurre l’apporto calorico, ad esempio, annulli alcuni cambiamenti epigenetici che causano l’invecchiamento precoce. (il meccanismo proposto prevede che la limitazione delle calorie attivi i geni antiinvecchiamento chiamati “sirtuine”). Di fatto, questa pratica ha suscitato così tanto interesse per la sua capacità di promuovere un invecchiamento sano che il governo statunitense sta attualmente finanziando un programma di ricerca sugli effetti di una riduzione calorica del 25 percento per un periodo di tempo di due anni. Potete trovare maggiori informazioni su questo argomento ai Capitoli 2 e 3.

Altri studi sono basati sui cosiddetti “nutrienti epigenetici”, ovvero vitamine, minerali e composti fitochimici le cui ottime proprietà in grado di ridurre il rischio di sviluppare forme di cancro e altre malattie legate all’invecchiamento potrebbero rivelarsi non in grado di far regredire le alterazioni epigenetiche. I nutrienti che ad oggi presentano queste proprietà includono la curcumina (derivante dalla curcuma), l’epigallocatechina gallato (EGCG, presente nel tè verde), il sulforafano (presente nella famiglia delle crucifere come broccoli, cavolo e cavolfiore), il resveratrolo (contenuto nella buccia dell’uva e in particolar modo nel vino rosso), il folato (vitamina del complesso B) e il minerale selenio. Nel corso di questo libro, osserverete che questi particolari nutrienti agiscono continuamente come potenzialmente utili in tutte le questioni di salute legate all’invecchiamento.

Altri processi coinvolti nell’invecchiamento

I cambiamenti epigenetici possono anche causare infiammazione e altri processi dannosi in grado di accelerare l’invecchiamento, tra cui cattiva funzione digestiva, insufficiente disintossicazione, eccessiva ossidazione e glicazione, squilibri ormonali, problemi del metabolismo lipidico, scarsa produzione di energia, metilazione lenta e interruzioni delle trasmissioni da parte delle sostanze chimiche cerebrali. È probabile che ancora non riconosciate tutti questi termini ma vi saranno spiegati nel corso del libro e allora comincerete a vedere come siano in grado di portare a malattie e invecchiamento prematuri.

Questi fattori sono, in realtà, normali processi corporei che non funzionano più in maniera corretta. Come la maggior parte delle persone, forse tenderete a ignorare i sintomi di malessere più leggeri come interruzione del sonno, emicranie frequenti, raffreddori che sembrano durare secoli, articolazioni che scricchiolano, naso chiuso, scarsa memoria o gas e gonfiori gastrointestinali. Questi tipi di sintomi indicano squilibri nei processi corporei che possono essere relativamente facili da correggere. Tuttavia, se ignorati, possono radicarsi e diventare piuttosto gravi e portare a malattie degenerative.

Invecchiare in modo sano significa osservare questi sintomi, in apparenza di secondaria importanza, così da identificare i processi corporei che necessitano di un aiuto e, prima lo farete, meglio sarà – altrimenti le cose potrebbero arrivare a un punto tale in cui è difficile recuperarle.

Questo tipo di approccio alla salute è una forma di prevenzione proattiva ed è spesso più efficace del trattamento reattivo. Se riuscite a fare funzionare in modo corretto tutti vostri processi corporei, identificare e supportare quelli che ne hanno bisogno, invecchierete meglio e avrete minori probabilità di sviluppare malattie degenerative.

Tutte le strade portano all’infiammazione

Un altro motivo per cui è necessario occuparsi dei processi corporei che non funzionano in modo corretto è che alla fine causano una reazione infiammatoria – leggera, sistemica, cronica che non si vede dall’esterno ma è dannosa a livello fisico e cerebrale. Si è giunti a ritenere che questo tipo di infiammazione sia la base della maggior parte delle malattie legate all’invecchiamento, come le malattie cardiovascolari, l’Alzheimer, il Parkinson, alcuni tipi di cancro, l’osteoporosi, il diabete e persino la depressione. Inoltre, l’infiammazione accelera il tasso di erosione dei telomeri e, come abbiamo visto, prosegue di pari passo con l’invecchiamento precoce.

Per tale ragione, nel corso del libro troverete molti riferimenti all’infiammazione, a come quella cronica conduca a un invecchiamento precoce e vi mostreremo quali sono le cause potenziali di questa “inflammageing”. In questo modo, potrete identificarle meglio e affrontarle per condurre una vita più lunga e più sana.

Invecchiare in buona salute richiede livelli nutritivi ottimali

Far regredire i cambiamenti epigenetici e l’infiammazione cronica consente di riportare i processi corporei alle condizioni ottimali e, per farlo, è necessario eliminare un’alimentazione e uno stile di vita che ostacolano le loro funzioni e sostenerli con i nutrienti di cui hanno bisogno.

Ora, se seguite una dieta classica, “sana”, potreste supporre che sia improbabile avere bassi livelli di nutrienti. Tuttavia, sapete che non è necessario mostrare una “carenza” di un qualsiasi nutriente per registrare livelli che siano bassi al fine di far funzionare in modo completo i vostri sistemi corporei?

La maggior parte degli enti governativi stabilisce dei livelli consigliati per l’assunzione di vitamine e minerali – dose giornaliera raccomandata (RDA) – ritenuti, però, da alcuni scienziati forse troppo bassi per invecchiare in buona salute. Se si assumono le RDA di nutrienti ogni giorno, è possibile prevenire malattie a breve termine come lo scorbuto (mancanza di vitamina C) ma, come vedrete nel corso del libro, questi livelli potrebbero non essere del tutto sufficienti affinché ogni pathway biologico sia perfettamente funzionante.

Potreste andare avanti per anni, o addirittura decenni, senza rendervi conto di avere una leggera mancanza di nutrienti molto importanti che, anche se in apparenza insignificante, può gravare su uno o più sistemi corporei. Come abbiamo visto, non appena questi processi si attivano, promuovono l’infiammazione e altri problemi che accelerano il processo di invecchiamento e aumentano il rischio di malattie degenerative.

Non è mai troppo tardi per cambiare

Dunque, abbiamo detto che il ritmo di invecchiamento è determinato non tanto dai geni ereditati ma dai cambiamenti della loro funzione causati dagli aspetti della dieta e dello stile di vita e che, per invecchiare bene, prevenire è meglio che curare. Tuttavia, è anche importante sapere che non è mai troppo tardi per cambiare le cose.

Uno studio pilota su scala ridotta, condotto su uomini con un basso rischio di sviluppare un cancro alla prostata, ha dimostrato che coloro che hanno apportato dei cambiamenti al loro stile di vita per cinque anni hanno allungato i telomeri nelle cellule del sistema immunitario, mentre i telomeri di chi non ha apportato alcun cambiamento sono, al contrario, divenuti più corti. (I cambiamenti allo stile di vita comprendono: dieta sana, buoni livelli di attività fisica, gestione dello stress e sostegno sociale). Senza dubbio, per confermare questi risultati sono necessarie ulteriori analisi ma quello che finora è emerso si è rivelato promettente.

Tra coloro che si rivolgono a noi, abbiamo persone di 40, 50, 60 anni e oltre che si sentono molto più in buona salute e piene di energia rispetto a 10 o 20 anni prima. Forse le loro cellule non sono diventate fisiologicamente più giovani ma i loro sistemi corporei lavorano sicuramente meglio. Questi individui ne raccolgono i frutti, in termini di maggiore energia, miglior umore e riposo, meno emicranie, raffreddori, influenza e altre infezioni, mantenendo un peso ottimale e ricorrendo sempre meno all’uso di farmaci.

Perché il medico non me l’ha detto?

Molti medici danno consigli sulla dieta e lo stile di vita da seguire ma l’approccio più comune relativo ai problemi legati all’invecchiamento è quello di prescrivere farmaci che vengono messi sul mercato dopo essersi “dimostrati” sicuri ed efficaci in grandi studi randomizzati controllati (RCT). Molte sono le discussioni circa l’efficacia di questi studi ma quello che vogliamo sottolineare è che gli RCT sono, in generale, l’unico tipo di prova scientifica riconosciuta dai medici.

Le variazioni nell’alimentazione e nello stile di vita non comportano i rischi dei farmaci. Di conseguenza, non è così impellente ricorrere agli RCT, anche perche non c’è un riscontro economico (la maggior parte degli interventi sulla dieta e sullo stile di vita non possono essere commercializzati per trarre un profitto finanziario dai farmaci in quanto non brevettabili).

Dov'è la prova?

Poiché l’alimentazione, lo stile di vita e gli integratori alimentari sono mancanti di prove da RCT che giustifichino la prescrizione di farmaci, il vostro medico potrebbe non essere sempre consapevole delle posizioni più innovative su questi interventi. Tuttavia, esistono molte prove scientifiche per mettere in pratica i cambiamenti che noi consigliamo all’interno di questo libro, come potrete vedere dalle note che abbiamo incluso. La maggior parte di queste fonti sono studi peer-reviewed pubblicati su riviste scientifiche che includono: osservazione di diverse popolazioni, piccoli esperimenti preliminari sugli esseri umani (come quello sui telomeri negli uomini con stadi iniziali di tumore prostatico sopra citato), studi su animali, esperimenti di laboratorio per verificare gli effetti dei nutrienti sulle cellule umane, o persino opinioni di esperti scientifici riconosciuti a livello internazionale.

Se lo desiderate, potete leggere il riassunto (“abstract”) di questi documenti, accedendo al database dell’US National Institutes of Health database, Pubmed. Se non riuscite ad avere accesso a questi documenti, perché potrebbero essere a pagamento, un numero sempre maggiore di articoli è ora “a libera consultazione”, ovvero può essere scaricato completamente senza alcun costo.

Molti esempi dell’immenso potere che l’alimentazione e lo stile di vita hanno sull’invecchiamento possono essere ritrovati negli studi delle comunità del mondo che mostrano la maggiore aspettativa di vita e la minore incidenza di malattie senili. Nonostante le disparità geografiche (queste comunità si trovano in Europa, Stati Uniti, Giappone e America Centrale), esistono alcune pratiche comuni a tutte, tra cui quella di seguire una dieta ipocalorica a base di cibi integrali, prevalentemente vegetali, essere fisicamente attivi ed esporsi alla luce del sole, adottare strumenti per la gestione dello stress, provare un senso di appartenenza comunitario e religioso, avere forti valori familiari e vivere dando un senso e uno scopo alla propria vita.

Queste pratiche, condivise da tutte queste persone longeve, sono probabilmente fattori determinanti nel rallentamento del processo di invecchiamento.

Qual è dunque il segreto per invecchiare in Buona salute?

Grazie a tutte queste informazioni, speriamo possiate rendervi conto che la vostra storia familiare non delinea necessariamente il vostro destino ma che avete un certo controllo su come si svolgerà il resto della vostra vita.

Uno dei percorsi da seguire per avere una vita lunga e sana è porre fine a qualsiasi infiammazione cronica e di basso grado e, per arrivare a questo, è necessario osservare attentamente il vostro stato di salute per valutare quale sistema corporeo ha bisogno di maggiore sostegno. Riportare questi sistemi a un funzionamento corretto è un’azione importantissima, in quanto promuove un invecchiamento sano e aiuta anche a rimuovere ciò che alimenta l’infiammazione.

Come detto in precedenza, ripristinare il perfetto funzionamento dei sistemi corporei significa eliminare quelle abitudini alimentari e di vita che ne ostacolano l’attività e nutrirli con i nutrienti necessari – con un dosaggio che non sia appena sufficiente ma ottimale. Secondo il pensiero scientifico attuale, queste strategie potrebbero avere il potere di far regredire i dannosi cambiamenti epigenetici accumulati durante il corso della vita – il genere di alterazione indesiderata in grado di attivare i geni che accelerano il processo di invecchiamento e disattivare quelli che impediscono l’insorgenza del cancro e altre malattie degenerative.

Le informazioni contenute in ciascuno dei seguenti capitoli sono concepite per aiutarvi a prendere le giuste decisioni in modo da raggiungere questi obiettivi. Includono le varie spiegazioni dei processi coinvolti nei più comuni segni e sintomi associati all’invecchiamento e presentano precisi programmi di azione per migliorare il funzionamento dei sistemi corporei di primaria importanza, tra cui piani alimentari, consigli sullo stile di vita e suggerimenti per l’assunzione di integratori alimentari. Inoltre, abbiamo incluso le ricette per preparare gli oltre 100 piatti salutari per invecchiare in buona salute.

Adesso non vi resta che continuare a leggere e scoprire come cambiare la vostra vita per sempre… 

Questo testo è estratto dal libro "Mantieniti Giovane Mangiando".

Data di Pubblicazione: 30 settembre 2017

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...