ALIMENTAZIONE   |   Tempo di Lettura: 7 min

Piccoli Vegetariani Golosi - Anteprima del libro di Marie Laforet

Cosa da sapere sul latte per i propri bambini, una risorsa importantissima.

Il latte

L’alimentazione fisiologica del neonato nei primi mesi di vita è il latte di sua madre. Da 0 a 6 mesi compiuti, l’allattamento materno è la scelta migliore ed esclusiva.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) raccomanda che i bambini siano allattati al seno in modo esclusivo (cioè solo latte materno senza altri solidi o liquidi) e a richiesta (cioè con libero accesso al seno ogni volta che il bambino vuole poppare) fino a 6 mesi compiuti; dopo questa data, raccomanda che l’allattamento prosegua e siano introdotti, in aggiunta e non in sostituzione delle poppate, cibi solidi di tipo e quantità adeguate all’età del bambino. L’Oms raccomanda inoltre che l’allattamento possibilmente continui anche per tutto il secondo anno, e precisa che può proseguire anche oltre, fino a quando madre e bambino lo desiderano.

Latti formula, l'unica alternativa

Latte bambini

Qualora il bambino non sia allattato al seno, l’unica alternativa al latte materno sono i diversi tipi di formula per lattanti; ne esistono anche di esclusivamente vegetali e quindi adatti a una scelta vegana. La sostituzione delle formule per lattanti con un «latte» vegetale è molto sconsigliata; infatti la loro composizione è lontanissima da quella del latte umano o della formula, e sono ben lontani dal costituire un alimento completo. Poiché il bambino si «riempie lo stomaco» molto velocemente, queste bevande vegetali, che non sostituiscono un pasto, possono dare un falso senso di sazietà al bambino che alla lunga riceve meno nutrienti.

Gli apporti in ferro, vitamine D e acidi grassi essenziali diminuiranno e diventeranno insufficienti. Questo problema si pone d’altra parte allo stesso modo con il latte vaccino per i bambini non vegani perché il latte prende in questi casi il posto di altri alimenti più ricchi in ferro e in vitamina D e i fabbisogni dei bambini non sono più garantiti su certi nutrimenti.

Latte materno/formula per lattanti

Dalla nascita ai 6 mesi, l’alimentazione del lattante deve essere esclusivamente a base di latte. Il latte materno (o la formula per lattanti) soddisfa tutti i fabbisogni nutrizionali del bambino, che non ha bisogno e non deve assumere altro, nemmeno acqua o tisane.

In generale, se il bambino allattato è nato a termine, è sano e la madre non ha carenze vitaminiche, fornirà a suo figlio un latte adeguato a coprire tutto il fabbisogno del bambino nel periodo in cui l’allattamento al seno è esclusivo. Il pediatra può decidere, in base alle singole circostanze, di suggerire per il bambino allattato un’integrazione di alcune vitamine, come la D o la K.

L’apporto di vitamina D nel latte dipende dalla quantità di vitamina D presente nel sangue materno. Quindi la mamma che allatta ha un maggiore fabbisogno di vitamina D, perché in parte questa viene utilizzata per la sintesi del latte; per questo motivo, specialmente quando l’esposizione al sole è molto ridotta, è importante assicurarsi che la mamma non sia carente ed eventualmente prevedere un’integrazione. I bambini che non si nutrono al seno hanno la vitamina D inclusa fra i componenti della formula per lattanti. Qualora poi l’esposizione del bambino al sole non sia sufficiente a integrare la vitamina D ricevuta tramite il latte materno o quello formulato, il pediatra può prescrivere un’integrazione.

La vitamina K viene prodotta dalla flora intestinale. Il latte materno, e special-mente il colostro, è ricco di questa vitamina; nel neonato la produzione intestinale della vitamina K è condizionata dal processo di progressiva colonizzazione del suo intestino da parte dei batteri «buoni». Date le condizioni poco fisiologiche (parti cesarei, asepsi, taglio precoce del cordone, difficoltà di effettuare un allattamento precoce e a richiesta ecc.) in cui nasce oggi la maggior parte dei bambini, non sempre si può garantire che il neonato nei primi giorni di vita riceva una quantità adeguata di questa importantissima vitamina che lo protegge dalle emorragie. Per questo motivo, il pediatra può nel singolo caso ritenere opportuno prescriverne un’integrazione.

Dal latte materno alla formula

Fino a 6 mesi, il bambino si alimenta di solo latte materno. Se il bambino non è allattato al seno, va prescritta una formula artificiale per lattanti detta di tipo 1. Esistono in commercio formule artificiali di origine vegetale. Piuttosto che «latte», sarebbe meglio chiamarle «preparazioni vegetali per l’alimentazione artificiale del lattante». Finché il bambino popperà, sua madre produrrà latte in quantità sufficiente per nutrirlo.

Non serve affatto il biberon per dare al bambino la formula per lattanti (o altri liquidi); questa può essere data con un semplice bicchiere, evitando il biberon, che può interferire con la suzione corretta al seno. È la nostra cultura a dare per scontato l’uso di un biberon per somministrare liquidi a un bambino.

I prodotti per l’alimentazione artificiale del lattante sono regolamentati dalla direttiva della commissione europea datata 22 dicembre 2006. Questa impone i limiti minimi e massimi per i principali costituenti dei tipi di formula per lattanti sostitutivi del latte materno. I «latti», artificiali vegetali sono ugualmente sottoposti a questa direttiva.

Il diversi «latti»

Svezzamento latte

Oltre alla formula lattea per la prima infanzia, utilizzata in sostituzione del latte materno nel primo semestre di vita, le industrie propongono altri prodotti, come il cosiddetto «latte 2», chiamato anche latte di proseguimento, che andrebbe dato al posto del latte 1 nel secondo semestre, e il cosiddetto latte di crescita, da utilizzare da 1 a 3 anni o anche oltre. È importante sapere che non vi sono valide evidenze scientifiche per sostituire il latte 1 con il latte 2, e che dopo l’anno il bambino può seguire un’alimentazione adeguata attraverso le normali fonti di cibi vegetali ben assortiti: non ha bisogno di cibi «speciali», liquidi o solidi, o di integratori particolari, a esclusione della B12 se la sua alimentazione è vegana. Se il bambino poi è allattato al seno, non vi è veramente alcuna ragione nutrizionale o medica per sostituire il latte della mamma (che mantiene tutte le sue proprietà nutritive e protettive per tutta la durata dell’allattamento) con prodotti formulati. L’allattamento materno può quindi proseguire, assieme ai cibi solidi, per tutto il tempo in cui mamma e bambino lo desiderano, mentre per i bambini che non prendono più il latte della mamma dopo

I 6 mesi, e per quelli che già assumevano la formula per lattanti di tipo 1, questa si può proseguire fino alla fine del primo anno del bambino. Dopo l’anno, poi, il fabbisogno di proteine, acidi grassi insaturi e ferro può essere soddisfatto da una normale alimentazione solida ben variata, mentre la vitamina D si può ottenere dall’esposizione al sole o, dove questa non fosse sufficiente, da alimenti arricchiti o da integratori, secondo la valutazione del pediatra.

Da sapere - Il latte materno permette:

  • Di trasmettere una protezione immunitaria ai bambini per passaggio di globuli bianchi, anticorpi, enzimi e ormoni della mamma verso il bambino. Si osserva una diminuzione del rischio di allergie e di infezioni nei bambini nutriti al seno.
  • Di apportare nutrienti perfettamente assimilabili: calcio, ferro ecc.
  • Di adattare al meglio l’alimentazione del bambino. Infatti, il latte materno modula la propria composizione in funzione dell’età del bambino, nel corso della singola poppata, e anche nell’arco della giornata.
  • Di trasmettere il sapore degli alimenti consumati dalla madre. A differenza di quanto si dice spesso, la mamma può mangiare di tutto, usare spezie, cibi saporiti, gustare legumi, cipolla e qualsiasi altro alimento. L’unica raccomandazione è limitare il consumo di caffè e di tè ed evitare il consumo di alcool."

Il testo è estratto dal libro "Piccoli Vegetariani Golosi".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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