SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO

Presenza Extraterrestre e Nuove Visioni del Mondo - Anteprima del libro di Renato Giacomo Longato

Presenza Extraterrestre e Nuove Visioni del Mondo - Speciale

Investigazione sull'agenda extraterrestre e i cambiamenti Planetari

Presenza Extraterrestre e Nuove Visioni del Mondo

Gli extraterrestri - Come Antropologi Cosmici

“La realtà opera in modi misteriosi”
(Macedonio Fernandez, scrittore argentino 1874-1952)

L’antropologia è una disciplina importante e complessa delle scienze umane e un antropologo è un professionista che studia le origini e le relazioni sociali degli esseri umani. Analizza e confronta le diverse culture, ne studia lo sviluppo, la forma in cui si espandono e come interagiscono tra loro.

Per un antropologo non c’è nulla di più intrigante e affascinante che comprendere come operi una tribù o come prendano forma, in un determinato spazio geografico, le regole e le condizioni di una società complessa.

Nei tempi antichi molti credevano nell’esistenza di Esseri Extra-terrestri quando altre culture del mondo stavano ancora sviluppando delle proto-religioni. Quei “visitatori celesti" erano in generale considerati degli angeli o dei messaggeri divini.

Questa è stata anche l’idea del dottor Immanuel Velikovsky (1859-1979) uno psichiatra di origine russo-ebraica, esperto di mitologia e di ebraico antico e autore dell’opera “Mondi in collisione".

Le teorie di Velikovsky hanno ispirato, nel decennio Quaranta e Cinquanta, il movimento cosmologico - catastrofista. Nel suo libro egli sosteneva che la Terra era stata anticamente colpita da eventi cosmici che erano stati poi introdotti nei miti di tutto il mondo. Velikovsky fu anche tra i primi a interpretare, attraverso le sue investigazioni, la presenza extraterrestre nel Vecchio Testamento.

Secondo Velikovsky, la Genesi biblica è una reliquia letteraria collegata alla visita di Esseri intelligenti dello spazio. Egli riteneva probabile che quei visitatori provenienti dallo spazio fossero a conoscenza di una catastrofe che le diverse religioni avrebbero poi chiamato “Diluvio Universale”. Gli Extraterrestri insomma avrebbero monitorato il nostro pianeta e avrebbero contattato degli esseri umani per avvertirli dell’imminente disastro.

Ma il controverso ricercatore, consapevole che con le sue teorie sarebbe stato messo alla berlina dalla comunità scientifica e che avrebbe avuto seri problemi a proseguire le sue ricerche, decise di tenere segrete le sue idee fino a quando la sua interpretazione biblica sugli “antichi astronauti” fosse diventata popolare, ovvero circa vent’anni dopo.

La teoria della visita degli Extraterrestri sul nostro pianeta fu ripresa, infatti, negli anni Sessanta, dallo scrittore svizzero Erik Von Daniken.

L’autore, pur raccogliendo ancora molte critiche dagli ambienti più conservatori, ottenne anche numerosi consensi da parte di persone che invece apprezzarono le sue idee innovative.

L’incredibile idea che gli Extraterrestri avessero visitato la Terra nei tempi antichi cominciò allora ad essere accolta più favorevolmente e la gente iniziò a considerarla una possibilità. Poi, con il passare del tempo, le persone di mente aperta, la considereranno una probabilità.

D’altronde, in quegli anni anche il clima culturale stava cambiando. Erano gli anni della corsa allo spazio e del primo uomo sulla Luna, e l’idea di un’antica presenza extraterrestre stimolava l’immaginazione di migliaia di persone in tutto il mondo.

E molti cominciarono a credere che l’uomo non era solo nell’Universo.

Alcuni ricercatori oggi sostengono che gli Extraterrestri avrebbero influenzato il destino dell’Umanità divenendo parte delle nostre proto-religioni e che termini come angelo, vimana nella letteratura vedica o la biblica “visione di Ezechiele” sarebbero da interpretare come “visite Extraterrestri” e “messaggeri divini”.

La teoria delle visite Extraterrestri al nostro pianeta oggi non sembra più così inverosimile ed io penso che tra gli Extraterrestri e la nostra civiltà ci sia sempre stata una stretta correlazione.

Immaginiamo per un momento che esista una società extraterrestre, avanzata sul piano tecnologico ed evoluta su quello etico - morale, e che grazie a questi elementi abbia uno sviluppo costante.

Immaginiamo adesso che alcuni gruppi di quella società facciano visita al pianeta Terra e che, osservando il comportamento della razza umana, vedano che soffrirà una serie di avversità e che se non cambierà rotta, il suo futuro sarà cupo e la sua civiltà potrà collassare.

Immaginiamo che il governo di quella società evoluta, seguendo un’Agenda prestabilita, decida di partecipare a un programma di assistenza a civiltà meno evolute, come la Terra, e che i leader decidano di predisporre un tale progetto senza interferire direttamente.

La domanda è: in tal caso, cosa farebbero gli esseri umani per evitare uno scontro di civiltà?

Sotto osservazione

Poiché nel nostro pianeta esistono società e culture divise in razze, economie e sistemi di credenze, proviamo a immaginare che una squadra di Extraterrestri, con la possibilità di coprire grandi distanze in pochi minuti, organizzi un piano di ricognizione per osservare gli esseri umani nei loro diversi ambienti naturali.

Immaginiamo che quegli osservatori siano inviati, per un determinato periodo, in un luogo inospitale della Terra e che dispongano di una tecnologia capace di esplorare quel mondo esotico.

Alcuni probabilmente si dedicherebbero a raccogliere dati e campioni di minerali, animali, insetti e piante nelle diverse aree del mondo; altri studierebbero le grandi religioni, altri ancora le culture e gli stili di vita prevalenti, le abitudini alimentari, la salute, la natalità e la mortalità; e un gruppo analizzerebbe i vari tipi di governi, le fonti di energia, le interazioni sociali e i metodi di comunicazione e di trasporto.

Supponiamo che un gruppo conduca anche degli esperimenti controllati per osservare il tipo di reazione che avrebbero i Terrestri (convinti di essere i soli abitanti dell’Universo), in caso di contatto con degli Esseri Galattici.

Con il tempo quei ricercatori raccoglierebbero una notevole quantità di informazioni e sarebbero in grado di identificare i processi sociali degli esseri umani e di conoscere, con notevole esattezza e comprensione, il corso del pianeta Terra nei decenni successivi.

Dopo aver terminato la raccolta dei dati, gli osservatori probabilmente tornerebbero al loro mondo lasciando, su varie zone del pianeta, dei veicoli a controllo remoto per continuare a monitorare le attività umane e a trasmettere informazioni costanti al loro “quartier generale”.

Nel corso degli anni, gli osservatori Extraterrestri noterebbero che, in alcune aree del pianeta e in alcuni settori particolari, gli esseri umani hanno fatto molti progressi; che si sono evoluti sotto l’aspetto spirituale ed economico, che hanno avanzato nella salute, nella scienza, nella tecnologia e perfino in ambito nucleare; e che i loro ecosistemi sono diventati sempre più interdipendenti.

Inoltre, analizzando le dinamiche di potere che hanno caratterizzato la storia umana, gli osservatori noterebbero che gli abitanti della Terra soffrono di una profonda mancanza di consapevolezza.

Vedrebbero, infatti, che le società umane impiegano solo un tipo di “energia finita”, che sul pianeta esistono molte disuguaglianze e molti problemi e che il degrado crescente si manifesta soprattutto attraverso le guerre e le carestie.

Dopo aver analizzato altri aspetti peculiari degli umani, come i loro vizi e le loro virtù, la squadra di osservatori noterebbe di avere alcune caratteristiche in comune con loro, e che tali analogie si presentano in una determinata fase dello sviluppo evolutivo.

Nel corso del tempo, gli osservatori probabilmente modificherebbero il tipo di monitoraggio e di approccio agli esseri umani impiegando con loro un sistema di approccio simile a quello usato da Dian Fossey (1932-1985), la Primatologa statunitense famosa per aver insegnato ai gorilla ad accettare gradualmente la sua presenza.

Gli osservatori diventerebbero insomma degli “Umanologi” e anche loro sperimenterebbero con i Terrestri vari metodi di approccio graduale, cercando di evitare le isterie di massa e gli effetti negativi.

E, infatti, per prendere contatto con gli esseri umani senza intimorirli, e misurarne le reazioni, gli Extraterrestri hanno impiegato un potente mezzo di persuasione psicologica: le “apparizioni mariane”, ovvero le immagini sacre della religione più importante del pianeta.

Le apparizioni mariane come progetti psicologici

Il 12 dicembre 1531, a Tepeyac, una zona periferica di Città del Messico in cui era stato eretto un tempio in onore della Dea Tonantzin, a un umile contadino indio Nahuatl, di nome Juan Diego, apparve l’immagine, luminosa e splendente, della Vergine Maria.

Come prova della sua presenza, la Madonna, che dimostrava circa 13-15 anni, diede a Juan Diego un manto con impressa la sua immagine e lui la portò all’incredulo Vescovo Zumarraga, che a quel tempo era il rappresentante ecclesiastico della zona.

Juan Diego era una persona semplice, senza qualità artistiche particolari, e non era certo in grado di realizzare la delicata e complessa immagine del manto.

Quell’immagine, infatti, rappresenta il simbolo stesso del sincretismo coloniale messicano ed europeo e, stranamente, dopo circa quattrocento anni, la tela di maguey (fibra vegetale N.d.t.) su cui è stata impressa, non si è deteriorata.

Nel 1979, José Aste Tonsmann, un ingegnere peruviano residente in Messico ed esperto in immagini digitali, dopo aver letto l’articolo di un fotografo professionista che diceva di aver visto, con una lente d’ingrandimento, un profilo umano nel manto, decise di esaminare in modo approfondito gli occhi della Vergine.

Ne amplificò allora la grandezza di circa 2500 volte, e, con sua grande sorpresa, individuò, nella cornea dell’immagine, ben tredici figure! In altre parole, in uno spazio di soli otto millimetri si potevano distinguere le sagome di tredici persone, le stesse che erano presenti nel momento in cui Juan Diego aveva mostrato il mantello al Vescovo Zumarraga e che erano rimaste impresse negli occhi della Madonna!

Dopo anni di studi interdisciplinari, si osservò che, tra le tredici persone identificate, figuravano anche il Vescovo Zumarraga, lo stesso Juan Diego, e uno schiavo di razza negra.

Per quanto incredibile possa sembrare, quelle immagini erano riflesse sulla cornea, secondo l’effetto visivo noto come “effetto Pur-kinje-Samson”. Come ciò sia potuto accadere e per giunta in un dipinto del 1531 è ancora oggi un mistero.

Nel luogo delle apparizioni fu in seguito edificata la Basilica di Guadalupe, un centro di culto mariano per i pellegrini di tutto il mondo e l’immagine di Nostra Signora di Guadalupe, la ‘Morenita’, continua ancora oggi a stupire, con i suoi enigmi, gli studiosi e le persone comuni.

Il sole danzante e la madonna di fatima

Il 13 Maggio 1917, tre bambini, Lucia Santos e i suoi cuginetti Giacinta e Francesco Matto, furono testimoni delle apparizioni della Madonna di Fatima in Portogallo. Le apparizioni durarono sei mesi e annoverarono anche lo spettacolare fenomeno del “sole danzante”.

Secondo i giornalisti del tempo, Avelino de Almeida del quotidiano O Seculo e il dr. Domingo Coehlo di Ordem, il 13 ottobre 1917, sotto una pioggia battente, più di settantamila testimoni presenziarono al fenomeno; tra questi, il Dr. Almeida Garrett, Professore di Scienze Naturali dell’Università di Coimbra, vari sacerdoti e religiose.

Tutti i presenti riuscirono a fissare il Sole senza problemi, lo videro muoversi a zig-zag sul suo asse ed emettere fasci di luce viola, verdi e gialli; subito dopo, un improvviso innalzamento della temperatura, asciugò rapidamente i loro abiti. Il fenomeno del “sole danzante” durò una decina di minuti e in quel lasso di tempo molti dissero di aver avuto la visione della Vergine Maria, altri di Gesù e altri ancora di San Giuseppe.

I tre pastorelli, Lucia, Giacinta e Francesco, dissero che la Vergine fluttuava nell’aria e che aveva l’aspetto di una bellissima giovane, di circa 13-15 anni, che aveva il viso pallido e dei begli occhi neri. Il capo era coperto da un manto di seta e teneva fra le mani un rosario.

Aggiunsero che non muoveva le labbra, ma che faceva dei gesti con le mani, come avviene in genere nelle comunicazioni telepatiche.

Anche se nessun osservatorio astronomico aveva rilevato in quella strana giornata delle anomalie solari, il buon senso ci dice che quello straordinario evento si presta ad altre possibili interpretazioni e che potrebbe essersi trattato di:

  • Un fenomeno naturale
  • Un’allucinazione di massa o isteria collettiva
  • Una manipolazione di un’immagine sacra da parte degli Extra-terrestri
  • Un UFO interpretato come un “Sole danzante”

Ci sono stati indubbiamente casi in cui dei testimoni qualificati hanno osservato degli eventi anomali collegati al Sole. Gli esperti ritengono che osservare direttamente il Sole possa provocare delle conseguenze nella visione e causare effetti di tipo biologico, fisiologico e neuronaie. Tuttavia, come spiegare che dopo un’intensa pioggia e in pochi minuti, si siano seccati i vestiti a migliaia di persone?

Consideriamo per un momento che la visione del Sole che si spostava dalla sua orbita sia stata un’allucinazione di massa o un’isteria collettiva. Certamente si è trattato di un fenomeno speciale, ma ricordiamo che tra i presenti c’erano anche molte persone con un alto livello d’istruzione. In genere si pensa che le persone poco istruite e dalla forte fede, possano provare una sorta di catarsi emotiva in momenti particolari (guarigioni, riti battesimali, ecc.), e interpretarli come interventi divini, ma nel caso delle apparizioni di Fatima questa ipotesi è da escludere proprio per l’enorme numero di testimoni presenti.

Un’altra possibile spiegazione potrebbe consistere nel desiderio collettivo di vedere ciò che i tre bambini stavano divulgando già da tre mesi: “La Vergine stessa si manifesterà e farà un miracolo perché voi crediate”.

Potrebbe allora essersi trattato di un potente fenomeno psicologico prodotto in modo massiccio e sincronizzato?

Il fenomeno del “Sole danzante” fu talmente chiaro e luminoso da poter essere fotografato anche dalle rudimentali macchine fotografiche del tempo. Come potevano migliaia di persone materializzare il sole nelle loro menti? Se così fosse, allora dovremmo considerare quell’evento come la più grande allucinazione collettiva della storia.

Non abbiamo risposte certe, comunque la Chiesa ha considerato quell’evento “miracoloso” ovvero ‘un avvenimento soprannaturale che sfida ogni logica e le stesse leggi dell’astrofisica’.

E se si fosse trattato di un’operazione psicologica condotta dagli Extraterrestri? Se, in un Paese cattolico e neutrale come il Portogallo, “loro” avessero utilizzato la sacra icona della Madonna per trasmettere dei messaggi telepatici (molto frequenti nel contattismo) a tre umili bambini e a migliaia di testimoni?

E se, con la loro tecnologia, avessero proiettato un’immagine olografica della Vergine Maria (di cui ignoriamo il vero volto) per parlare a dei soggetti facilmente impressionabili e a migliaia di testimoni che dovevano servire a convalidare il fenomeno?

I testimoni descrissero il fenomeno del “Sole danzante” come “luci colorate in movimento”. A me pare che quell’immagine rappresenti la comparsa di un UFO. D’altra parte, è probabile che gli Extraterrestri abbiano una profonda conoscenza della psicologia umana e che siano in grado di manipolare le profonde emozioni legate alle credenze sacre.

La loro tecnologia inoltre potrebbe provocare nella moltitudine uno stato alterato di coscienza. Lo scopo ultimo sarebbe quello di trasmettere un avvertimento all’Umanità.

Io ritengo che le “apparizioni mariane” siano utilizzate dagli Extraterrestri per valutare le reazioni e l’influenza che tali fenomeni generano nei Paesi cattolici, in particolare europei.

E proprio l’Europa, due decenni più tardi, sarebbe stata sopraffatta da profondi cambiamenti politici e da forti conflitti locali che l’avrebbero condotta all'inutile strage’ della Seconda Guerra Mondiale con sessanta milioni di perdite umane.

L’11 Maggio 2011 fui invitato a partecipare al Convegno europeo di Esopolitica che si teneva nella bella città di Porto, in Portogallo.

L’incontro si svolgeva presso l’Università Fernando Pessoa ed era organizzato dal ricercatore portoghese Francisco Mourao Correa. In quell’occasione ebbi anche l’opportunità di incontrare il professor Joaquim Fernandez, un noto storico e un’autorità internazionale sulle apparizioni della Madonna di Fatima.

Il professor Fernandez mi disse che durante le sue ricerche si era imbattuto in un misterioso annuncio che era stato pubblicato a Lisbona sul Diario de Noticias il giornale locale, proprio alcuni giorni prima dell’evento, e precisamente il 13 Marzo 1917. L’avviso, che era stato scritto in codice matematico, riportava l’intestazione “135917” e faceva riferimento a “un giorno felice; la guerra contro di noi terminerà e la nostra sofferenza finirà”.

Il fatto incredibile fu che quell’annuncio era stato pubblicato da un gruppo di spiritisti che avevano ricevuto un messaggio, attraverso la scrittura automatica, ma era stato scritto al contrario! (La scrittura automatica è un mezzo attraverso il quale una persona, in genere in stato di trance, riceve dei messaggi da altre dimensioni).

Inoltre, l’intestazione dell’annuncio, riportava il numero “135917”, ovvero 13 maggio 1917, data dell’apparizione mariana, ed era firmato “Stella del Mattino” il nome che si dà al pianeta Venere e anche alla Vergine Maria.

Infine, due giorni prima delle apparizioni, erano stati pubblicati su due diversi giornali altri due messaggi, che annunciavano un evento importante che avrebbe impressionato il mondo.

Quelle coincidenze, quei messaggi telepatici, erano stati inviati dagli Extraterrestri?

C’erano forse “loro” dietro le quinte del fenomeno del “Sole danzante”?

Questo testo è estratto dal libro "Presenza Extraterrestre e Nuove Visioni del Mondo".

Data di Pubblicazione: 27 settembre 2017

Ti è piaciuto questo articolo? Rimani in contatto con noi!

Procedendo con l'invio dei dati:

Lascia un commento su questo articolo

Caricamento in Corso...