SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 10 min

Rhassoul - Un’Argilla dalle Meravigliose Virtù - Anteprima del libro di Laura Saponaro

Un prodotto naturale per la cura del proprio corpo

Origine geografica

Gli unici giacimenti di rhassoul conosciuti al mondo fino a oggi si trovano nel centro-nord del Marocco, ai piedi della catena del Medio Atlante. Siamo nella regione di Fes-Bou-lemane, lungo la valle del fiume Moulouya, a circa 200 km dall'antica e bellissima città di Fes. È una regione brulla e molto arida. La prima impressione è quella di un paesaggio desertico: una terra rossa, arida, spaccata dal sole, che si estende per chilometri e chilometri, interrotta solo dal verde della valle che costeggia il fiume Moulouya.

Le miniere sotterranee da cui si estrae l'argilla sono quelle di Tamdafelt, nel cuore del Djebel Rhassoul, il monte imponente che domina la regione e che dà il nome sia al giacimento che al minerale.

Un'origine geologica controversa

Il rhassoul è un minerale antichissimo. Con molta probabilità la sua origine potrebbe risalire al periodo Terziario, una formazione sedimentaria di origine lacustre.

È definito anche «hectorite», o «stevensite litinifera», o «ghassoulite». Questi nomi indicano la formazione di una smectite magnesica, a livelli lenticolari, favorita dallo sviluppo di condizioni fisico-chimiche ricche di silicio e magnesio, in un ambiente fluvio-lacustre.

Le prime analisi su questo minerale sono di Darmour e risalgono al 1843, ma è solo nel 1923 che Jules Barthoux, geologo francese, descrisse il giacimento da cui veniva estratto, attribuendone l'origine addirittura al periodo Giurassico.

In seguito sull'origine di questo misterioso minerale vennero compiuti diversi studi: secondo alcuni geologi l'origine era dovuta all'idratazione di materiali vulcanici liquidi, per altri all'alterazione di rocce vulcaniche instabili.

Nel 1977, finalmente, Trauth constatò l'esistenza di un rapporto tra il rhassoul e le altre rocce di composizione mineraria, ciò che gli permise di spiegare la natura di questo particolare minerale come una progressiva trasformazione di minerali preesistenti in un ambiente ricco di magnesio e silicio.

Origine storica

Il rhassoul è conosciuto da secoli e utilizzato come un prodotto per la cura del corpo.

Sembra che già in alcuni papiri egizi sia menzionato per le sue virtù protettive, rigeneranti e cicatrizzanti. Tra i nobili dell'antica Grecia e di Roma era utilizzato come rimedio contro alcuni mali ed era apprezzato per la sua capacità di schiarire la pelle. Alcuni trattati orientali di medicina ne riportano le virtù curative.

Ciò che è certo è che fin dal XII e XIII secolo presso alcune popolazioni del Nord Africa e di alcune regioni del Medio Oriente il rhassoul è comunemente utilizzato per le cure tradizionali del corpo e dei capelli.

Oggi in Marocco si può acquistare facilmente nei suk, i mercato tradizionali dove si trova sia sotto forma di placchette sia come una finissima polvere.

Ogni donna marocchina, giovane o anziana, non dimentica mai di portarlo nella sua trousse quando si reca all'ham-mam per compiere i tradizionali rituali di bellezza, insieme al savori noir e al proprio kessa, il guanto esfoliante.

Infine non bisogna dimenticare che secondo i costumi dell'antica città di Fes, ma anche di altre città maghrebine, ancora oggi il rhassoul viene offerto in regalo dal fidanzato alla futura sposa il giorno del fidanzamento, insieme all'henné, ai datteri e al latte. La futura sposa, infatti, nei giorni precedenti al matrimonio si reca con le sue amiche all'hammam, dove compie i preparativi per le nozze per farsi bella, utilizzando il rhassoul e il savori noir.

Produzione del rhassoul

Dalle cave dell'Atlante fino a noi

I giacimenti di rhassoul di Tamdafelt, nella regione di Boulemane, si estendono su una superficie di 2500 ettari e hanno una produzione media di circa 2700 tonnellate annue.

Mentre gli altri tipi di argilla vengono estratti da cave a cielo aperto, l'estrazione del rhassoul è effettuata in gallerie sotterranee, spesso lunghe diversi chilometri.

La miniera di Tamdafelt ha una lunga galleria principale da cui si diramano diversi corridoi secondari. L'estrazione procede contemporaneamente su più corridoi, portando a estrarre fino a 12 tonnellate al giorno.

Dopo essere rimasto nascosto nel cuore della terra per secoli, preservato da ogni possibile contaminazione, il rhassoul viene finalmente portato alla luce. L'estrazione avviene prevalentemente in modo tradizionale, con l'aiuto di picconi, secondo procedure di lavoro antiche e specifiche per preservare al meglio l'argilla e la miniera.

I blocchi di roccia estratti, chiamati ktoba, sono trasportati all'esterno della miniera con un sistema di vagoncini.

Del materiale estratto vengono selezionati solo i blocchi migliori.

Si ha ogni cura per evitare che il rhassoul tocchi il suolo all'interno o all'esterno della galleria. I sacchi sono quindi numerati con un'etichetta che riporta il numero di lotto, la data di estrazione e tutte le informazioni necessarie per la sua tracciabilità.

Un primo esame visivo permette di eliminare il materiale estraneo. Questo primo rhassoul grezzo, in blocchi, è principalmente venduto in Marocco.

I sacchi vengono quindi trasportati dalle miniere di estrazione a pochi chilometri di distanza, dove viene effettuato un primo lavaggio con acqua. Il liquido che ne risulta viene distribuito in estate all'aperto su una grande superficie di cemento, per essere asciugato al calore del sole e del vento. In questa prima fase, la perdita di peso è di circa del 40%.

Le placchette ottenute in questa prima fase sono chiamate m'siek e sono vendute soprattutto nel mercato locale. Con questo tipo di rhassoul molte donne marocchine preparano il loro rhassoul «casalingo», riducendolo in polvere con un pestello e un mortaio e mescolandolo anche con altre sostanze, come erbe aromatiche, henne e oli profumati. Passando di madre in figlia, le ricette di bellezza rimangono segrete e sono custodite gelosamente.

Le placchette migliori sono portate in uno stabilimento che si trova nella città di Fes, per una nuova fase di lavaggio in grandi bacini d'acqua, una seconda asciugatura e il processo di preparazione. Le particole sterili sedimentano nel fondo e vengono lasciate riposare per una notte intera.

L'indomani il contenuto del bacino è passato attraverso un setaccio su una superficie piana in cemento, esposta al sole.

Nel corso dell'asciugatura, il rhassoul forma delle placchette sottili qualche millimetro che vengono triturate finemente, diventando un'argilla finissima e impalpabile di un colore beige chiaro, pronta per essere venduta all'industria cosmetica.

Metodo di lavorazione

Il rhassoul è ricercato dall'industria cosmetica, farmaceutica e in campo fito-terapeutico per le sue peculiari virtù.

Come abbiamo visto, la sua estrazione e preparazione prevede procedimenti lunghi e molto delicati che avvengono in maniera artigianale o manuale, al fine di garantire un alto grado di selezione.

Il procedimento di «purificazione» è molto importante e ha per obiettivo di eliminare il più possibile le impurità presenti allo stato naturale, così definite sostanze di accompagnamento.

Schematicamente il procedimento di purificazione si svolge in cinque fasi:

"un trattamento meccanico, volto a preparare l'argilla grezza; <3” una messa in sospensione a bassa concentrazione d'acqua; "una fase di controllo della granulometria, destinata a selezionare nella frazione argillosa solo le granulometrie più fini;" una fase di concentrazione; una fase di asciugatura e sterilizzazione.

Ogni fase è realizzata con macchinari che con il passare del tempo sono diventati sempre più avanzati e hanno permesso di passare da operazioni discontinue a uno schema continuo, in modo da garantire una migliore omogeneità del prodotto.

Secondo le rigide normative stabilite dal governo marocchino, durante tutto il procedimento l'argilla viene sottoposta a una serie di analisi di controllo per garantire al massimo grado la sicurezza del prodotto e assicurare che il rhassoul non contenga microrganismi o parassiti dannosi per l'uomo.

Si tratta di analisi chimiche e tossicologiche, alla ricerca di eventuali metalli pesanti, di pesticidi, allergeni o altre sostanze tossiche nocive alla salute.

Il rhassoul è un prodotto naturale che non ha bisogno di sostanze particolari per essere conservato o, meglio, per «restare stabile». È una polvere a basso rischio di contaminazioni microbiche. Tuttavia per prevenire eventuali rischi di inquinamento, viene confezionato in diversi tipi di imballaggio che ne preservano la stabilità, in funzione della sua futura designazione.

Il rhassoul è ora pronto per essere commercializzato. Come stabilito dalle leggi marocchine, per essere venduto sotto il nome di «rhassoul» (o «ghassoul») il prodotto deve contenere almeno il 90% del minerale argilloso chiamato «stevensite litinifera», o «hectorite».

Una concessione in esclusiva

Negli anni '50 lo stato marocchino concesse i diritti esclusivi di sfruttamento del giacimento alla Societé du Ghassoul et de ses Derives, appartenente al gruppo Sefrioui, riservando una parte dello sfruttamento all'uso privato della famiglia reale. Questa società fu fondata nel 1954 specificamente per «lo sfruttamento, la lavorazione e la commercializzazione» dell'unico giacimento di rhassoul conosciuto al mondo.

Nel tempo ha intrapreso diversi studi di tipo geologico e tecnico per il miglioramento del processo di estrazione e produzione. Oggi impiega 250 persone e costituisce un'importante fonte di occupazione per la popolazione locale.

Poiché la zona della miniera era completamente deserta, la società ha fatto costruire nel tempo gli alloggi per gli operai, un dispensario, l'infermeria, un hammam, una caffetteria, un piccolo ostello e altri servizi.

Per il settore cosmetico, la Sefrioui può vantare oggi il riconoscimento della Cosmetic, Toiletry and Fragrance Association (CTFA) - organizzazione americana leader nella commercializzazione dei prodotti cosmetici, oggi nota come Personal Care Products Council (PCPC) - e dell'ECOCERT, organismo di controllo e certificazione francese per l'agricoltura biologica.

A partire dal 1970 la società si è aperta al mercato internazionale, al quale oggi destina più del 60% della sua produzione, e partecipa ai più importanti saloni internazionali del settore.

Tuttavia possiamo dire che il rhassoul resta ancora un prodotto relativamente poco conosciuto nei paesi occidentali. Poche sono le case cosmetiche che lo utilizzano nelle loro formulazioni e anche trovarlo grezzo non è facile. I canali di vendita principali in Italia sono le erboristerie o i negozi di prodotti biologici.

Soprattutto le aziende di cosmetici naturali e biologici, un settore in forte crescita in questi ultimi anni, stanno rivolgendo un'attenzione particolare a questa argilla, per le sue peculiari virtù, le sue enormi potenzialità e per il fatto che si tratta di un materiale al 100% di origine naturale, compieta-mente biodegradabile. 

Questo testo è estratto dal libro "Rhassoul - Un’Argilla dalle Meravigliose Virtù".

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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