EDUCAZIONE E FAMIGLIA

Sei un Bravo Genitore Se... - Anteprima del libro di Roberta Cavallo

La tua lampada di Aladino

La tua lampada di Aladino

"Abbi una felicità delirante, o almeno non respingerla... Lo so che ti suona smielato, ma l’amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi. Io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo? Be’, dimentica il cervello e ascolta il cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente... be’, equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato non hai mai vissuto."
Anthony Hopkins, Ti presento Joe Black

Sai che cosa hai fra le mani in questo momento?

Quando lo chiesero ad Aladino, lui in verità rispose con aria un po’ delusa: “Una lampada a olio...”. “Sei sicuro che sia solo una lampada a olio?” insistevano dall’altra parte. E lui: “Certo, che domande! Vi prendete forse gioco di me?”. “No. È solo che secondo noi, se la sfreghi...” Da qui in poi sappiamo tutti come è andata a finire (o come è cominciata). C’è un altro particolare da aggiungere, che non tutti conoscono: molti sono convinti che i desideri a disposizione di Aladino fossero soltanto tre. Non è così. Il genio sarebbe uscito da quella lampada tutte le volte che Aladino lo avesse chiamato e avrebbe fatto il suo dovere all’infinito o, almeno, finché Aladino ci avesse creduto e fosse stato al gioco.

Noi poniamo a te la stessa domanda: lo sai che in questo momento hai in mano qualcosa di più di un semplice libro? C’è stato un tempo in cui anche noi, come te, non sapevamo. Come facevano i genitori a essere “bravi” genitori e persone felici? Come facevano, insomma, ad attingere al genio nascosto dentro la loro lampada a olio personale? Fino a qualche anno fa, credevamo che i “bravi” genitori fossero persone fortunate perché avevano bambini “bravi”, educati, perfetti... Eravamo convinti che solo le persone fortunate per natura, quelle nate sotto una buona stella, quelle che non devono lavorare per vivere o gli avatar, i monaci dell’Himalaya oppure chi ha goduto di un’infanzia terribilmente fantastica potessero essere felici. In pratica quasi nessuno, noi compresi.

Come gran parte dei comuni mortali, solo di una cosa eravamo certi: di non avere la ricetta per la felicità. Le abbiamo tentate tutte, ma senza alcun risultato degno di nota o che durasse nel tempo. Ogni volta, un avvenimento, uno stato d’animo, un’emozione ci facevano capire che era ora di ricominciare tutto da capo.

Guardandoci in giro, vedevamo che molte persone, per un motivo o per l’altro, non erano davvero felici. Chi per un lavoro poco appagante, chi per problemi di coppia o di salute, chi per disagi interiori più o meno profondi, chi ancora per vecchi rancori mai sanati o ferite mai richiuse... chi, infine, cercava di ingannare gli altri dietro una maschera da giullare che in realtà nascondeva il vero volto della tristezza e dello sconforto. Forse è così un po’ per tutti.

E le cose si complicano se sei anche genitore. Non solo non sei appagato da te stesso e dalla vita al cento per cento, ma non puoi neanche darlo a vedere: devi mostrarti forte per i tuoi figli, devi risolvere i loro problemi, mantenere la calma senza mai arrabbiarti, amarli, accudirli come farebbero la miglior madre o il miglior padre del mondo.

E non importa se:

  • Non riesci a coniugare gli impegni di genitore con quelli lavorativi e la vita di tutti i giorni.
  • Non riesci ad avere abbastanza tempo per fare tutto.
  • Non riesci a mantenere la calma.
  • Non riesci sempre a gestire la rabbia e la frustrazione.
  • Non sai come farti ascoltare.
  • Arrivi stanco morto alla fine di ogni giornata o, forse, lo sei già dal mattino.

Tu devi essere sempre al top, altrimenti non solo le cose si complicano (sono già complicate così), ma prendono una piega così ostinata che nemmeno l’amido di tua nonna o il ferro da stiro più tecnologico potrebbero correggerla.

Poi, con il tempo, tutto è cambiato. Un giorno, una donna ci ha messo davanti una serie di soluzioni, proprio come noi ti abbiamo messo fra le mani questo libro. Non è stato proprio come sfregare la lampada di Aladino. Le prime volte, anzi, erano veri e propri schiaffi in faccia che bruciavano come il fuoco, salite ardue da scalare, muri difficili da abbattere: smantellare e abbandonare le vecchie abitudini e gli schemi mentali che per anni ti hanno tenuto compagnia non è semplice. Alla fine, però, i risultati hanno abbondantemente ripagato gli sforzi e, dobbiamo dirlo, stanno andando ben oltre le aspettative iniziali.

Angela, la nostra mentore, non ci ha dato una vecchia lampada a olio. Non ci ha detto che bastava sfregare, e neppure che avevamo infiniti desideri da poter esprimere (in verità, non ce ne ha offerti nemmeno tre). Però ci ha cambiato la vita. Ci ha mostrato, finalmente, che cosa voleva dire essere felici (sul serio) e quale fosse la via da seguire. Non è una via tracciata, con un inizio e una fine. E questo perché non si trova “fuori”, ma “dentro”: è lì che stanno tutte le risorse necessarie per ottenere la vita che vogliamo. Angela, insomma, ci ha offerto degli strumenti pratici per poter cambiare la nostra vita in meglio. Gli stessi che abbiamo deciso di offrire a te.

Questo libro raccoglie, dalla prima all’ultima, le soluzioni più efficaci che conosciamo. E quando diciamo di conoscerle, è perché le abbiamo sperimentate in prima persona e le abbiamo viste applicare da migliaia di persone che, come noi, hanno poi gioito del risultato. Vogliamo metterle a tua disposizione, affinché anche tu possa smettere di sopravvivere per cominciare a vivere davvero. Affinché anche tu, una buona volta, spenga il pilota automatico e abbandoni i panni del passeggero inconsapevole per prendere finalmente in mano la tua vita.

Ma perché facciamo tutto questo, se fino a ieri ti abbiamo parlato solo di regole, capricci e problemi di relazione con i tuoi figli?

Smettiamola di prenderci in giro. Nessun genitore vuole mai nuocere intenzionalmente ai propri figli, neppure chi li picchia, li punisce, gli urla contro o li trascura. Siamo tutti impegnati ventiquattro ore su ventiquattro a fare il meglio che possiamo in vista del loro bene. E cerchiamo di farlo con tutte le nostre forze, nonostante il tempo non sia mai abbastanza, ci capiti spesso di perdere la pazienza e abbiamo tanti problemi per la testa.

Tutti noi lo facciamo, anche tu. Perché “l’importante è che loro siano felici e stiano bene”, perché “faresti di tutto per loro” e “vuoi il meglio per loro”. E cerchi di perseguire questo risultato fino allo sfinimento, ma il risultato non è mai come l’avevi immaginato: la quotidianità si trasforma in una lotta contro il tempo, in una sfida perenne con i rebus della vita e con quei figli che spesso non sembrano ripagare tutti i tuoi sforzi. Forse, invece, metti in pratica quello che sai, quello che hai imparato (magari anche leggendo i nostri libri e aspettandoti meraviglie), ma gli effetti non sono mai come ti aspettavi e sembra sempre che manchi qualcosa.

Perché succede questo? Perché non può filare tutto liscio nella relazione con i nostri figli e nella nostra vita personale?

Il libro che hai fra le mani è stato scritto appositamente per rispondere a questa domanda. Mira a mostrarti tutti gli ostacoli che ti impediscono di soddisfare il tuo desiderio di una vita migliore, e anche ad accendere nella tua testa la lampadina della consapevolezza per aiutarti a rispondere a domande tipo: “Come faccio a essere felice?”, o: “Come faccio a vivere la vita che voglio?”. Soprattutto, è stato scritto per darti alcune semplici soluzioni da applicare giorno per giorno, in modo che tu possa vedere la tua vita completamente trasformata (solo se lo vorrai davvero anche tu e ti sforzerai di raggiungere questo scopo).

Come sai, la serenità e la gioia dei bambini sono da sempre il nostro primo obiettivo. Proprio da qui è nata l’esigenza di scrivere un libro per gli adulti: un libro per i genitori, che sono, anzitutto, semplici esseri umani.

LA DONNA DI CASA SUPERPERFETTA È ANDATA IN FERIE

Poco dopo la nascita di Mattia, avevo cominciato a cercare qualche corso che mi aiutasse con lui. Inconsciamente, mi rendevo conto o sentivo che alcuni miei atteggiamenti nei suoi confronti non erano al top, ma usavo gli strumenti che conoscevo.

Chi cerca trova, e... curiosando su Internet, ho visto il titolo del vostro primo libro. Mi ha subito attratto e l’ho letto tutto d’un fiato. Scoprendo un modo di rapportarsi ai bimbi per molti aspetti diverso dalle mie abitudini, a volte ho trovato anche fastidioso quello che c’era scritto, ma dentro di me, devo ammetterlo, ho avvertito che avevate ragione. Poi vi ho sentiti parlare durante il vostro tour a Padova ed è stato amore a prima vista: dovevo saperne di più, così ho cominciato a frequentare i vostri corsi. Non è stato facile ascoltare, soprattutto Roberta che, pur con garbo ed eleganza, non te ne risparmia una.

Ricordo ancora come se fosse ieri il viaggio di ritorno a casa dopo il primo corso: “E adesso da dove parto? Quanto devo cambiare del mio comportamento?” mi chiedevo. E soprattutto, ne sarei stata in grado?

La prima cosa che ho modificato è stata il fattore velocità: la donna di casa superperfetta che aveva tutto sotto controllo è andata in ferie.

Il secondo passo è stato iniziare ad ascoltarlo guardandolo negli occhi: in quel momento ho capito che lui non si sentiva importante. A volte, prima che iniziassi a frequentare il corso, Mattia mi chiedeva se volevo più bene a lui o al nostro pappagallo (non so se rendo l’idea di come mi sono sentita quando, con gli strumenti giusti, ho capito cosa volesse dirmi). Il gioco è stato un altro cambiamento importante: per prima cosa, tornando a casa dal corso, mi sono imposta di giocare con lui e di non metterci a fare i compiti come facevamo prima (tra parentesi, era questo il motivo per cui mi sono rivolta a voi). Non nego che tornando a casa, in auto, mi chiedevo: “E stasera che cosa gli propongo? Che mi invento per giocare con lui?”. I primi tempi non sono stati semplici. Spesso perdevo la pazienza, e poi mi arrabbiavo doppiamente perché in Mattia vedevo già dei cambiamenti, come se volesse dirmi: “No mamma, non così, ti preferivo ieri”.

Ma a quel punto mi tornavano sempre in mente le parole di Roberta: “Datti tempo, insisti: osserva il tuo bambino, accogli il tuo lato femminile. Il tempo porterà i suoi frutti”. Ed è stato proprio così.

Un’altra cosa che ho fatto è stata accogliere Mattia, provare capirlo e a mettermi nei suoi panni, ripetermi che lui aveva sempre un motivo valido per fare ciò che faceva. Con questo nuovo atteggiamento ho visto il nostro rapporto crescere e farsi ogni giorno più intenso. Sul cruscotto della mia auto tengo un post-it con la scritta: “ACCOGLIERE- ASCOLTARE-ANTICIPARE E GIOCARE”, in modo da ricordarmelo tutti i giorni.

Un’altra tappa molto importante è stata partecipare al vostro corso a Rimini, quello dedicato al lavoro su se stessi. Potrei scrivere un libro anch’io e raccontare come ho fatto a mettere a posto i “pezzi” emozionali dentro di me, parlare delle vostre indicazioni, così facili da seguire e al tempo stesso, almeno per me, miracolose. Il guadagno è stato soprattutto in pazienza: oggi mi irritano veramente poche cose. È proprio vero che adesso risuonano dentro di me con intensità minima. Con Mattia, tornando a casa dal vostro primo corso, ho notato subito un cambiamento in termini di ascolto, di stima, di imitazione nei miei confronti. Al tempo stesso, mi sono accorta che metteva in atto un atteggiamento di sfida e di contrarietà quando non mi comportavo ascoltando la sua natura.

Parlo per me: alcuni concetti sono riuscita ad applicarli fin dall’inizio, altri solo con il tempo. Ora però sono strafelice. Il rapporto con Mattia è positivo. È tutto più facile e, oserei dire, naturale: riesce a esprimere i suoi bisogni, e quando gli chiedo come si sente, manifesta tranquillamente i suoi stati d’animo. A scuola (lo hanno detto la maestra e la psicologa scolastica) è stato lui a portare alla luce alcuni atti di bullismo che avvenivano in classe, aiutando i compagni in difficoltà. L’altro giorno, non ricordo di cosa stessimo parlando, ha detto: “Sai, mamma, gli adulti non capiscono quanto sono sensibili i bambini, quanto male gli fanno le orecchie se li sentono gridare e, soprattutto, quanto si modificano (lui ha usato il termine ‘addomesticano’) per i genitori”. A Natale la nonna gli ha regalato 120 euro e lui ha detto: “Mamma, questi soldi li diamo in beneficenza, a me non servono”. Lo abbiamo guardato tutti sconvolti. Sempre per Natale, con il suo papà ha colorato dei cuori di legno da regalare agli amici; di sua spontanea volontà, ha scritto su alcuni le parole “gioia”, “amore”, “pace”, e anche una frase: “La vera cosa che importa è l’amore”. A 7 anni, prima che vi conoscessi, non si staccava dai videogiochi di guerra; ora invece guarda video musicali o gioca al Minecraft di costruzioni.

All’inizio, il mio nuovo comportamento non era ben visto da mio marito, e nemmeno dalle altre mamme o da amici vari: “Tu lo vizi! Stai attenta che così sbagli...”. Insomma, chi più ne ha più ne metta. Ora devo dire che mio marito Andrea, uomo intelligente, vedendo il cambiamento di Mattia dice: “Sai, sono felice di com’è cambiata la nostra famiglia. È tutto più armonioso”.

Le altre mamme sono stupite, perché i compagni di mio figlio vogliono sempre venire da noi a giocare. Mi chiedono: “Ma cosa fai di così speciale perché vogliano venire tutti da te?”. Io rispondo: “Gioco con loro”. Spero di vedervi presto a qualche vostro corso. Con amore e tanta gratitudine, Katia Masucci.

Perché è importante risolvere le tue difficoltà interiori?

La prima risposta è semplice: perché anche dentro di te c’è un bambino interiore che necessita di amore e di attenzioni e ha bisogno di esprimersi e di realizzarsi al meglio. E noi, occupandoci di bambini, non vogliamo trascurarne nessuno. Ma c’è anche un’altra ragione. Per uno strano scherzo del destino, i primi motori che innescano la vitalità del bambino, i primi cuori pulsanti che accendono la sua esistenza terrena, sono l’imitazione e l’assorbimento dall’ambiente circostante.

Questo testo è estratto dal libro "Sei un Bravo Genitore Se...".

Data di Pubblicazione: 30 settembre 2017

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