SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 7 min

Lo Sfidante - Anteprima del libro di Giulio Achilli

Veste di nero e di nebbia, teme la Luce

Veste di nero e di nebbia, teme la Luce

All'interno degli esseri umani agiscono due tipi di mente.

In realtà, "mente" è una parola che non si addice perfettamente alla definizione dei meccanismi umani che agiscono internamente per consentirci di valutare ed interpretare la Realtà; tuttavia, in questo contesto, la useremo per comodità.

In termini di profondità, la prima di esse è quella che si incontra subito, più evidente, manifesta, che utilizza il dialogo interiore come elemento di autoaffermazione e auto-perpetuazione. Chiameremo questa mente da ora in avanti con il nome di Mente di Superfìcie.

Le caratteristiche della Mente di Superficie sono semplici:

  • dialoga costantemente con sé stessa;
  • è totalmente incentrata sul passato o sul futuro;
  • razionalizza tutto in termini di profitto e perdita per quello che riesce a interpretare della realtà;
  • prende decisioni sulla sola base delle esperienze pregresse;
  • cambia idea e direzione ogni pochi minuti;
  • progetta tutto il progettabile e calcola tutto il calcolabile;
  • è incapace di Concentrazione.

Il suo stato naturale è quello introdotto nel capitolo precedente, alla pagina 28. Uno stato che la Tradizione Sciamanica Tolteca chiama Mitote.

Parliamo incessantemente a noi stessi del nostro mondo ed è proprio grazie a questo dialogo interiore che lo preserviamo, lo rinnoviamo gli infondiamo Vita, Energia.

È mentre parliamo a noi stessi che scegliamo le nostre strade, e così ripetiamo le stesse scelte e le stesse strade fino al giorno della Morte, perché fino a quel giorno continuiamo a ripeterci le stesse cose.

John Michael Abelar

Al di sotto della Mente di Superficie

Al di sotto della Mente di Superficie, esiste una mente molto più silenziosa, che percepisce la Realtà senza interpretazioni del pensiero, sa quale è la via più giusta per noi, e ce lo comunica attraverso le sensazioni ed i sentimenti. Non essendo il suo funzionamento basato sul pensiero, bensì sulla valutazione energetica del momento presente, ci indica una strada senza affidarsi a nessun calcolo di profitto o perdita e a nessuna aspettativa di risultato. Questa mente non ha alcuna necessità di fare piani o progetti proiettati verso scadenze future prefissate, perché non usa il futuro come via di fuga, e non prende decisioni basandosi esclusivamente sulla base di dati pregressi provenienti dal passato, perché non usa il passato come modello immutabile del presente. Chiameremo da ora in avanti questa mente con il nome di Mente Profonda.

Per ora è sufficiente che io ti ripeta ciò che ti ho già detto in merito alle due menti.

Una è la nostra vera mente, il prodotto delle nostre esperienze di vita, quella che parla di rado perché è stata sconfitta erelegata nell'oscurità.

L'altra, quella che usiamo ogni giorno per qualunque attività quotidiana, è una installazione estranea.

John Michael Abelar

La differenza che c'è tra la Mente di Superficie e la Mente Profonda NON È - in termini rigorosi - la differenza codificata dagli psicologi tra conscio e subconscio. Conscio e subconscio, infatti, sono i due aspetti polari della Mente di Superficie stessa.

La Mente Profonda è lo strumento che permette di percepire direttamente l'Energia che sottende ogni cosa dell'Universo. Tutti gli esseri umani posseggono questo strumento in potenza; ma esso, per diverse ragioni, giace in loro in uno stato depotenziato, inutilizzato ed oscurato.

Le due modalità con le quali interagiamo con l'esistenza ed interpretiamo la Realtà sono dunque il dialogo interiore, legato alla Mente di Superficie, e le sensazioni, il “Sentire", legato alla Mente Profonda.

Ma attenzione! Quello che qui chiamiamo sensazione NON si riferisce alle emozioni, perché le due cose sono molto diverse tra loro.

Una emozione è tipicamente una reazione del corpo ad una esperienza, o ad una immagine, o addirittura ad un dialogo interiore, che la Mente di Superficie associa alle condizioni che l'hanno provocata. Tale associazione finisce rapidamente per innescare meccanicamente la stessa reazione del corpo, cioè la stessa emozione, ogni qualvolta si ripresentano le medesime condizioni esteriori. Anche se tali condizioni non comporterebbero alcuna necessità emozionale.

Un esempio immaginario. Una persona vi tratta sgradevolmente, e una cosa che vi colpisce di essa è il cappello che porta in testa. Da quel momento in poi, in maniera inconsapevole, la Mente di Superficie associa un aspetto della maleducazione ad un particolare cappello. Così, ogni qualvolta incontrerete una persona con un cappello simile, percepirete internamente un disagio, una emozione sgradevole, che vi porterà a ritrarvi, o ad essere sgarbati senza motivo, anche se la persona che lo indossa è la più educata che abbiate mai avuto la ventura di incontrare. Questa reazione è una emozione: il corpo ha innescato una emozione automatica, meccanica, associativa, in ultima analisi del tutto irreale.

"emozione = lat. EMOTIONEM da EMOTUS p.p di EMOVERE trasportar fuori, smuovere scuotere, comp. della partic. E da, che aggiunge forza all'azione espressa dalla parola alla quale è unita, E MOVERE agitare, muovere."

La Mente di Superficie

La Mente di Superficie e le emozioni viaggiano strettamente legati. Vedremo più avanti nel dettaglio che cosa questo significhi, perché il meccanismo dialogo inferiore-emozione è un elemento fondamentale che va compreso al meglio possibile.

Una sensazione è invece un qualcosa di indefinibile, come un sottofondo interiore tenue e delicato, che ci comunica costantemente informazioni su come interagire al meglio con l'Energia, e dunque la Realtà, che ci circonda. Questo sottofondo indefinibile è quasi sempre soffocato dalla Mente di Superficie, ma col tempo può diventare potente e chiaro, se gli si consente di agire senza resistergli; e se si riconosce in lui la nostra vera Voce Interiore, che sa cosa è meglio per noi e sa come comunicarcelo.

È accaduto a ciascuno di noi di sentirsi in qualche modo divisi tra una spinta interna fatta di sensazione o sentimento e diretta verso una esperienza, ed una serie di pensieri razionalizzanti che in qualche modo tentano di dissuaderci, od insinuano in noi quel dubbio che ci toglie l'entusiasmo. Nella quasi totalità dei casi, praticamente sempre se si tratta di esseri umani non addestrati all espansione della Consapevolezza, il pensiero razionalizzante ha la meglio, e la sensazione od il sentimento vengono respinti fino al loro spegnimento.

Percepiamo una spinta ad una nuova esperienza? Ecco nascere un dialogo interiore di dubbio, preoccupazione, paura. Ecco nascere emozioni di paura e confusione evocate in modo associativo dallo stesso dialogo interiore! | Ecco che la nuova esperienza viene rimandata o rimossa dalla possibilità del suo manifestarsi, perché provare emozioni sgradevoli non è piacevole: e la paura, la preoccupazione possono essere molto sgradevoli, se noi diventiamo queste emozioni.

Quindi, in genere, arretriamo, per farle scomparire.

Questo accade perché la Mente di Superficie tenta sempre di tenere in silenzio o contrastare la Mente Profonda; ed in generale riesce nel suo intento perché noi diamo il nostro consenso come Campo di Consapevolezza, e perché non sappiamo che per noi è possibile osservare le emozioni senza diventarle.

Focalizzate l'attenzione sull'emozione dentro di voi.

Accettate la sua esistenza.

Non pensateci, non lasciate che l'emozione diventi pensiero.

Non giudicate o analizzate; osservate. Diventate consapevoli delle sensazioni legate all'emozione, ma anche di Colui che osserva, l'Osservatore Silenzioso.

Eckhart Tolle

È per questo che la Mente di Superficie tiene il nostro campo interiore costantemente in confusione. Per impedirci di ascoltare i tenui sussurri della Mente Profonda. Un ascolto che potrebbe portare alla fine del suo incontrastato dominio su di noi.

Questo testo è estratto dal libro "Lo Sfidante".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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