SALUTE E BENESSERE   |   Tempo di Lettura: 6 min

Il Sonno è Importante

Sonno Facile - Anteprima del libro di Shawn Stevenson

L’importanza del sonno

L’argomento di questo capitolo è un po’ insolito, ma è forse il più importante. Molti trascurano la necessità di dormire a sufficienza perché non comprendono davvero i benefici che ne derivano. Una volta capiti i vantaggi di un sonno di alta qualità, sarete motivati a mettere in pratica i miei suggerimenti.

Che cos’è il sonno? E perché è necessario? Definire il sonno è un po’ come tentare di definire la vita. Nessuno lo capisce completamente, e se si cerca di spiegarlo è facile somigliare a Forrest Gump, piuttosto che a un esperto di fama internazionale (la vita è come una scatola di cioccolatini... il sonno è come fingere di esser morti). Secondo i dizionari, è una naturale e periodica condizione di riposo del corpo e della mente, in cui gli occhi sono in genere chiusi e si ha una parziale o totale perdita di coscienza, oltre a una diminuzione dei movimenti corporei e una minore reazione agli stimoli esterni.

L’elemento fondamentale è che il sonno è una condizione di riposo psicofisico naturale e periodica. Non dormire è quindi innaturale, e a nessuno piacciono le persone artificiali... Va inoltre sottolineato che il sonno elargisce grandi doni. In generale, la veglia è uno stato catabolico (scinde e demolisce), mentre il sonno è anabolico (sintetizza e costruisce), incrementando la crescita e il rinnovo dei sistemi immunitario, scheletrico e muscolare. In pratica, dormendo ci ricostruiamo e ci manteniamo giovani. Un sonno di qualità fortifica il sistema immunitario, equilibra i livelli ormonali, accelera il metabolismo, ripristina le forze e migliora il funzionamento del cervello. Se non vi concedete la giusta quantità di sonno, non avrete mai, e ripeto mai, il corpo e la vita che desiderate.

Nella nostra cultura il sonno non gode del necessario rispetto, anzi, spesso ci viene inculcata l’idea che per avere successo bisogna lavorare di più e dormire di meno; avremo tutto il tempo per dormire quando saremo morti, recitano alcuni.

È indubbio che per avere successo sia necessario lavorare di più, ma lo è altrettanto lavorare meglio. Molti si affannano giorno e notte, senza capire che in questo modo sacrificano la qualità di ciò che fanno. Dopo sole ventiquattro ore di privazione del sonno, la quantità di glucosio che raggiunge il cervello si riduce del 6%. In pratica, diventiamo più ottusi. Ecco perché se perdiamo ore di sonno ci viene voglia di mangiare dolci, patatine e altri cibi ricchi di amidi e zuccheri: l’organismo ci spinge a ripristinare i livelli di glucosio nel cervello. È un meccanismo innato, inscritto nel nostro patrimonio genetico, perché quando eravamo cacciatori-raccoglitori un calo della lucidità mentale poteva condurre a una morte rapida tra le fauci di un predatore, o a una ridotta capacità di cacciare e quindi di procurarsi il cibo necessario alla sopravvivenza. Oggi basta aprire il frigorifero per zittire la richiesta di sonno dell’organismo, ma i meccanismi dello stress sono ancora attivi nel nostro corpo.

Non riesco a credere a quello che ho fatto ieri sera

Quando non dormiamo, la riduzione del glucosio cerebrale non è ripartita equamente: il lobo parietale e la corteccia prefrontale - le aree che servono per pensare, vagliare le idee, vivere in società e cogliere la differenza tra giusto e sbagliato -ne perdono dal 12% al 14%. Vi è mai capitato di prendere una decisione pessima nelle ore piccole, che non avreste mai preso se foste stati freschi e riposati? Probabilmente sì. Sappiate che non è stata colpa vostra, almeno non del tutto: il vostro cervello era stato usurpato da una versione più stupida (e un po’ meno affascinante) di voi stessi.

Anche se non ve ne rendete conto, quando perdete ore di sonno innescate un grande scontro interiore fra forza di volontà e imperativi biologici. Può darsi che vi siate impegnati a mangiare in modo sano e a fare attività fisica per perdere qualche chilo e tornare in forma, ma quando la corteccia prefrontale entra in riserva, se in vita vostra avete mai assaggiato una patatina fritta, un gelato o un muesli zuccherato, il cervello sa che può trovare una fonte sicura di glucosio in quei cibi e poi portarlo in fretta dove serve. A quel punto, la forza di volontà è stretta all’angolo dal corpo intero, che impone di trovare subito quegli alimenti. E prima ancora di rendervene conto, vi ritrovate con le dita unte di patatine o a fissare la vaschetta del gelato svuotata in un battibaleno. Avviliti e sconfìtti, vi addossate ogni colpa, senza capire che quel fallimento era inevitabile. Quando siamo stanchi non siamo noi stessi, o almeno non siamo la versione migliore di noi stessi.

Privarsi del sonno è come giocare a carte con un mazzo truccato: potete impegnarvi quanto volete, ma perderete sempre. Dormendo bene, invece, disporrete di tutte le carte migliori e le scelte salutari diventeranno automatiche. Prima di passare alle strategie per garantirsi un buon sonno, vediamo come un cervello assonnato influisce sulla vita di tutti i giorni.

Dormire per essere efficienti

Uno studio dell’American Academy of Sleep Medicine (l’associazione dei medici del sonno americani) ha evidenziato che il sonno di scarsa qualità ha lo stesso peso dell’abuso di alcolici e dell’uso di marijuana nel determinare i risultati accademici di un gruppo di universitari. I soggetti che dormivano male avevano maggiori probabilità di ricevere voti peggiori o addirittura di ritirarsi dai corsi, rispetto a quelli che dormivano bene. Scoprire che la mancanza di sonno ristoratore è nociva per lo studio al pari dell’abuso di alcolici è molto importante, dato che l’apprendimento è una componente essenziale della vita, a qualsiasi età. La capacità di imparare e conservare le informazioni apprese è fondamentale per avere successo.

Molti studenti e lavoratori sacrificano ore di sonno sull’altare della produttività, mentre dovrebbero ricordare che c’è una grande differenza fra essere attivi ed essere efficaci. Rinunciando al sonno si completano più progetti, ma si compromette la qualità dell’opera. Una ricerca pubblicata su The Lancet, condotta su un gruppo di medici, ha rilevato che i soggetti sottoposti a privazione del sonno impiegano il 14% di tempo in più per eseguire un dato compito e commettono il 20% di errori in più rispetto alle persone riposate. Non solo sprecano più tempo per fare la stessa cosa, ma ne sperperano altro per rivedere il tutto e rimediare ai pasticci.

Se vi organizzate in modo da dedicare più ore al sonno, lavorerete più velocemente e con maggiore efficienza, anziché attraversare la giornata come zombie. Sarete più creativi ed energici, e avrete maggiore accesso alle aree cerebrali preposte alla soluzione dei problemi.

Chi pensa che ci sarà tempo per dormire una volta morti non fa che accelerare l’arrivo del giorno fatidico. E, nel frattempo, le tante ripercussioni della privazione del sonno gli renderanno la vita più dura del necessario.

Questo testo è estratto dal libro "Sonno Facile".

Data di Pubblicazione: 1 ottobre 2017

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