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Stiamo in Salute - Anteprima del libro di Louise Hay

Stiamo in Salute - Anteprima del libro di Louise Hay

Cibo sano e pensieri positivi, la nuova frontiera dell'alimentazione

Primo passo: un nuovo approccio alla salute

Tutti abbiamo una storia della nostra vita e della nostra salute: dove eravamo, dove siamo e dove pensiamo che saremo in futuro. Probabilmente abbiamo raccontato questa storia migliaia di volte a noi stessi e agli altri. Supponiamo che dove ci troviamo in questo preciso momento e quali sfide abbiamo affrontato nel passato non abbiano alcuna importanza. Mettiamo che tu sappia la verità, cioè che il tuo corpo è progettato per guarire. E se la tua fosse una storia d’amore?

Quasi sicuramente ti hanno detto che per essere "riparato” non devi rivolgerti a te stesso, ma a dottori ed esperti. E se invece tu sapessi che medici ed esperti possono offrirti solo una guida illuminata, ma che tu possiedi un potere immenso dentro di te? Bene, è tutto vero, tu hai questo potere!

Hai il potere di ascoltare il tuo corpo che, come qualsiasi altra cosa nella vita, rispecchia i tuoi pensieri e le tue convinzioni. Ogni singola cellula reagisce ai pensieri che formuli e alle parole che pronunci; quindi modelli duraturi di pensiero e credenze possono innescare comportamenti corporei e schemi di benessere o mal-essere. Più imparerai a conoscere e ascoltare il tuo corpo, più lui ti guiderà verso una condizione di buona salute. Ne parleremo in maniera approfondita in tutto il libro. Per ora sappi che se stai vivendo un momento difficile dal punto di vista della salute, la vita ti sta invitando ad amare te stesso. In altre parole, a prescindere dal problema c’è una sola risposta: ama te stesso.

Ogni volta che ti ritrovi ad affrontare una questione di salute, il corpo ti sta chiedendo di essere più gentile con te stesso, e puoi cominciare amandoti ogni giorno un po' di più. Pensa a chi ami: che cosa provi quando pensi a lui? Concentrati un istante e ascolta i tuoi sentimenti. Amare te stesso significa provare per te lo stesso amore che provi per un altro. Se ti sembra troppo difficile amarti così tanto, sappi che non sei solo.

Amandoti di più, soddisferai con facilità le tue esigenze senza aspettare di aver portato a termine tutti i tuoi impegni prima di dedicarti a te stesso. A volte, però, potresti non sapere nemmeno di che cosa hai bisogno. Leggendo questo libro acquisirai gli strumenti che ti aiuteranno a capire che cosa chiede il tuo corpo per sentirsi sano, felice, vigoroso e forte.

il solo fatto che tu abbia trovato Stiamo in salute significa che sei pronto ad amarti e ad apportare un cambiamento positivo al tuo stato di salute. Te ne siamo grate, e vorremmo che anche tu fossi grato a te stesso per questo! E adesso? E se potessi scrivere una nuova storia? In questo capitolo vogliamo condividere metodi nuovi per riscrivere la tua storia d'amore.

Che cos'è la salute?

Per rispondere a questa domanda abbiamo pensato che fosse essenziale ripercorrere brevemente che cosa sostiene la scienza al riguardo, includendo le grandi questioni di oggi (non preoccuparti, saremo concise e ti promettiamo di non scendere troppo in dettagli tecnici!). Nella scienza è nascosta una storia più profonda che vogliamo portare alla luce.

Come noterai, da uno sguardo veloce a come la scienza considera la salute emergono due dati:

  1. la scelta dello stile di vita gioca un ruolo critico nelle questioni di salute più importanti che dobbiamo fronteggiare ai giorni nostri;
  2. a un numero enorme e sempre crescente di persone vengono diagnosticate malattie per le quali la scienza non è in grado di individuare cause scatenanti e terapie.

Questi due dati, per noi, implicano due grandi verità:

  1. tu hai il potere di creare una buona salute;
  2. quando nessuno riesce a dare risposte, significa che è giunto il momento di adottare un nuovo approccio alla salute.

Un rapido sguardo a che cosa pensa la scienza riguardo alle attuali condizioni di salute

In passato, le preoccupazioni maggiori erano associate alle malattie contagiose, come la tubercolosi e l'HIV. Nel 2008, invece, l’Organizzazione Mondiale della Sanità riferì che la tendenza era mutata: dalle malattie infettive l’attenzione si era rivolta a quelle definite "malattie non comunicabili”. Queste patologie, per esempio il cancro, i disturbi cardiaci e il diabete, sono considerate da tutti croniche e non sono contagiose.

Un aspetto interessante di questa inversione di tendenza è che le malattie non comunicabili hanno quattro fattori scatenanti strettamente connessi con lo stile di vita adottato: 

  1. uso di tabacco;
  2. dieta povera;
  3. sedentarietà;
  4. abuso di alcol. 

È ovvio che le scelte che compiamo quotidianamente hanno ripercussioni sul nostro stato di salute. Non si tratta di un pericolo "esterno”, ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere di amare il nostro corpo e trattarlo meglio. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, lo afferma in termini scientifici e suggerisce che, adottando uno stile di vita più sano, possiamo influenzare la nostra salute in modo evidente.

Malattie autoimmuni: quando il corpo non riconosce più se stesso

Una categoria di malattie non comunicabili è quella delle malattie autoimmuni, che insorgono quando il sistema immunitario attacca organi e tessuti sani. In pratica, il sistema immunitario non distingue più i tessuti sani e le sostanze pericolose, come i batteri, i virus e altri agenti patogeni.

Per noi è come se il corpo non riconoscesse più se stesso e le cellule non capissero più che cosa è sano. Pensaci: se una persona formula pensieri negativi e non affettuosi riguardo al proprio corpo e a se stesso, come possono le cellule capire di non agire allo stesso modo contro se stesse?

Alcuni studi indicano che esiste almeno un centinaio di diverse malattie autoimmuni. Nel 2005, solo negli Stati Uniti ne soffrivano circa ventiquattro milioni di persone, e le cifre sono in aumento a livello mondiale, soprattutto nei Paesi industrializzati dell’Occidente. Il 75 per cento dei malati è di sesso femminile, spesso in età fertile. Anzi, le malattie autoimmuni costituiscono una delle cause principali di morte in età giovanile e adulta nelle donne, la seconda causa di malattie croniche e la terza di invalidità (dopo i disturbi cardiovascolari e il cancro].

Alcune fra le malattie autoimmuni più diffuse sono: 

  • allergie alimentari;
  • anemia perniciosa (grave carenza di vitamina B12);
  • artrite reumatoide;
  • celiachia;
  • diabete (tipo 1);
  • fibromialgia;
  • lupus;
  • malattie infiammatorie intestinali croniche;
  • morbo di Crohn;
  • psoriasi;
  • sclerodermia;
  • sclerosi multipla;
  • tiroidite di Hashimoto;
  • vitiligine (malattia della pelle].

Altri disturbi che sembrano essere dipendenti dalle condizioni del sistema immunitario sono: autismo, sindrome da affaticamento cronico, disturbi alimentari, malattia di Lyme e narcolessia.

I sintomi delle malattie autoimmuni spesso includono dolore, spossatezza, febbre e una sensazione di malessere generale; quasi tutte sono considerate croniche e incurabili. Un aspetto che lascia perplessi è che la gran parte delle persone affette non mostra segni esteriori evidenti e appare perfettamente in salute agli occhi di amici e parenti. Infatti, finché non otteniamo una diagnosi ufficiale, ci viene detto che i sintomi sono "tutti nella nostra testa" o scatenati dall’ansia; molte di queste patologie, del resto, sono considerate psicosomatiche.

Gli scienziati di tutto il mondo rimangono increduli di fronte al crescente numero di diagnosi di malattie autoimmuni e non riescono a individuarne la causa scatenante. La teoria attuale è che l'ambiente, la genetica e lo stile di vita adottato possano contribuire alla diffusione di queste patologie specifiche.

Stress: pensieri negativi costanti diventano convinzioni e abitudini

La maggior parte degli esperti è d'accordo che lo stress è all'origine di tutte le malattie e di tutti i disturbi.

Per capire come la scienza considera lo stress, ci siamo rivolte all’Associazione americana di psicologia (APA). Lo stress è descritto come un sentimento di preoccupazione, sopraffazione o esaurimento. Da una relazione pubblicata nel 2012 sullo stress in America è emerso che, invece di diminuire, per l’80 per cento degli intervistati lo stress manteneva un valore stabile o era in aumento. Inoltre, per il 20 per cento raggiungeva un livello "estremamente alto".

Da dove scaturiscono questi sentimenti di preoccupazione e sopraffazione? Come arrivi al punto di sentirti esaurito? Parte tutto da un pensiero. Con il passare del tempo, pensieri negativi costanti si trasformano in convinzioni e abitudini. Impari presto a fondare la tua vita su questi elementi negativi creando così una condizione di stress cronico; e lo stress cronico ha effetti devastanti sulla salute.

Se ti senti sopraffatto, a cosa pensi? Probabilmente hai in mente una lista lunghissima di cose da fare. Più ti focalizzi sugli impegni e sul poco tempo che hai a disposizione, più ti senti abbattuto.

E se sei preoccupato? La preoccupazione spesso consiste nel rimuginare sul passato desiderando di aver agito diversamente o nel concentrarsi sul futuro e su ciò che potrebbe succedere.

Se invece ti senti esaurito, come capita a molti oggi, forse ti sei lasciato coinvolgere in troppe attività e non hai il tempo di riposare e ricaricarti. Magari sei conscio che sarebbe opportuno stabilire dei limiti, ma ti sembra troppo difficile dire di no.

L'abitudine al pensiero negativo contribuisce senza alcun dubbio al circolo vizioso dello stress cronico, che ha un effetto diretto e intenso sulla salute. Mentre una minima dose di stress è benefica per il corpo, lo stress cronico crea solo ostacoli. Molti studi provano che le emozioni non appartengono solo alla mente, anche il corpo ne subisce l’influenza. Per esempio, quando sei arrabbiato il corpo si tende, l’apparato digerente si irrigidisce, la frequenza cardiaca aumenta e i muscoli facciali e la mandibola si contraggono.

Affronteremo meglio il legame corpo-mente nel terzo capitolo; per ora ti raccontiamo che cosa succede al tuo corpo quando sei vittima dello stress. Se la condizione diventa cronica, provoca l'invio costante di segnali di pericolo che impediscono l'afflusso di sangue al cervello, al sistema immunitario e all’apparato digerente e lo deviano verso gli arti perché il corpo possa gestire un pericolo. Ciò significa che il corpo non digerisce bene, il sistema immunitario non ti protegge e il cervello non è in grado di pensare normalmente. Molte ricerche evidenziano che in situazioni di stress prolungato il cervello può addirittura restringersi.

In queste condizioni anche il sistema nervoso non è più bilanciato. L'equilibrio fra il sistema nervoso simpatico (che attiva la reazione "lotta o fuga" del sistema nervoso) e il sistema nervoso parasimpatico (responsabile del riposo, del sonno, della digestione e della guarigione) si sbilancia in favore del sistema nervoso simpatico. Infatti, lo stress cronico ti mantiene su di giri, vigile e incapace di riposare, ricaricare e nutrire il tuo corpo.

Se vivi una situazione del genere, sappi che non sei solo.

Forse, come molti, anche tu hai imparato che la vita non è sicura. A prescindere da ciò che ti è stato detto o da ciò che credi in questo momento, vogliamo che tu sappia che mano a mano che ti lascerai coinvolgere nella storia d'amore con te stesso, scoprirai quanta sicurezza e sostegno hai a disposizione. Ti mostreremo come passare dallo stress cronico a pensieri e convinzioni che favoriscono salute e felicità. Questo libro è ricco di metodi per ridurre lo stress percepito dalla tua mente e dal tuo corpo. Non importa a che punto sei, quando ti senti stressato torna indietro, fermati e guarisci.

Dis-connessione = mal-essere.

In Lezioni di lunga vita. Le zone blu, Dan Buettner esamina le soluzioni più efficaci per vivere bene e a lungo adottate da alcune delle comunità più longeve del mondo. Tre delle nove lezioni proposte includono un tipo di connessione: connessione con una comunità spirituale, con la famiglia e con una cerchia ristretta, una “tribù”, di amici. È interessante segnalare un concetto che Buettner non ha inserito nelle nove lezioni: tutti i popoli delle "zone blu" mostrano anche un alto livello di connessione con la Terra. Tutti coltivano e mangiano cibi freschi e non industriali.

Al giorno d’oggi le priorità sono cambiate perché le nostre vite sono piene di impegni. Non coltiviamo legami con gli altri come in passato, e anche quando lo facciamo, mettiamo spesso una barriera tecnologica fra noi. In molti non prendono sul serio la questione, ma vedere le persone cenare insieme mentre controllano il telefono, inviano messaggi o pubblicano post su Facebook è diventato un atteggiamento molto più comune che stare nel presente e relazionarsi con gli altri.

Nella gran parte delle case la cena in famiglia è una rarità ormai. Ma soprattutto, vediamo sempre più persone mangiare in tutta fretta: in automobile, alla scrivania, davanti al televisore o al computer. Questo evidenzia non solo una disconnessione dagli altri durante i pasti, ma anche una disconnessione da noi stessi. Non siamo più connessi all'atto amorevole e sensoriale di nutrire il nostro corpo.

Con il tempo e il cambiamento delle abitudini sociali, si è modificato anche il cibo. Sono nate le industrie di alimenti confezionati e subito pronti per permettere alla gente di mangiare in fretta e con il minimo sforzo. La scienza ha inventato sostanze chimiche "surrogate" che danno un sapore migliore agli alimenti, permettono di cucinare più velocemente e rendono le persone dipendenti.

Quelli industriali non sono cibi. Noi siamo convinte che in realtà gli alimenti sintetici e lavorati costituiscano la disconnessione finale: ci allontanano dalla Terra e dalla natura, negano ciò che siamo e ciò che ci serve per funzionare al meglio come esseri viventi naturali.

Vikas Khanna, uno dei migliori chef indiani, racconta una storia sul cibo e la connessione nel suo libro Return to the Rivers: Recipes and Memories of the Himalayan River Valleys [Ritorno ai fiumi: ricette e ricordi dalle valli dell’Himalaya]: "Il mio ultimo soggiorno in Bhutan, nel 2011, mi ha ricordato come la mia vita newyorkese fosse disconnessa da quel mondo. Quando vivo e viaggio nella regione himalayana mi sento intimamente connesso con la natura, in un modo che non percepisco in nessun altro posto."

Vikas prosegue con il racconto di quando va a trovare un suo amico e attraversa i campi in cui cresce il cibo che mangerà. Guardando fuori dalle finestre della sua camera vede le pecore che hanno fornito la lana della sua coperta e, nella città in cui si reca al mercato, incontra tutti quelli che vendono o barattano le merci.

In Bhutan conosce personalmente tutti i produttori del cibo di cui si nutre. Questo non solo crea una connessione nella comunità e con la natura, ma realizza anche un sistema responsabile in cui le persone si preoccupano di produrre alimenti sani e appaganti per gli altri; si sentono responsabili del benessere altrui. Descrive qualcosa che la maggior parte di noi non ha mai sperimentato: la connessione intima che esiste nelle comunità delle "zone blu".

Noi crediamo che una buona salute dipenda dalla connessione con noi stessi, con il nostro corpo, con la natura e con le altre persone. Il passo più importante da compiere per costruire le tue connessioni è iniziare una relazione con te stesso. È anche la chiave per ridurre lo stress ed eliminare il mal-essere.

Questo testo è estratto dal libro "Stiamo in Salute".

Data di Pubblicazione: 2 ottobre 2017

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