SPIRITUALITÀ ED ESOTERISMO   |   Tempo di Lettura: 6 min

I Tarocchi e le Sue Immagini

Tarocchi e Magia - Anteprima del libro di Gareth Knight

L'evoluzione dei tarocchi

I Tarocchi sono un sistema strutturato di immagini magiche. Non si conoscono precisamente il luogo e la data della loro origine, anche se le prove storiche ci portano al periodo di poco precedente al 1450. Secondo alcuni, tuttavia, i Tarocchi sono molto più antichi e affondano le loro radici nell’antico Egitto; ma sebbene molte delle loro figure, in quanto immagini archetipiche, possano avere dei legami con la più remota antichità, le caratteristiche particolari del sistema dei Tarocchi indicano che si tratta di un manufatto del periodo rinascimentale, con profonde radici nei giochi di carte che all’epoca stavano diventando molto popolari.

I Tarocchi sono arrivati fino a noi come parte di un gioco di carte, e non sono antecedenti ai mazzi di carte ordinari. Il gioco delle carte venne introdotto in Europa subito dopo il 1375: i primi riferimenti a esso sembrano risalire al 1377, mentre la sua diffusione in tutta Europa avviene entro il 1400. Nel 1392 Carlo IV di Francia commissionò il disegno di un mazzo di carte, ma non ci sono prove che si trattasse di Tarocchi, sebbene per qualche tempo nella Bibliothèque Nationale quelle carte vennero confuse con i Tarocchi Gringonneur della metà del XV secolo.

I Tarocchi sono caratterizzati dalle ventidue carte che oggi chiamiamo Onori, in origine chiamate Trionfi, i quali vengono nominati per la prima volta nel 1422, mentre il termine tarrocbi, da cui deriva la parola tarocchi, non compare prima del 1516.

Un’altra caratteristica dei Tarocchi, anche se molto meno conosciuta, riguarda l’introduzione della carta della Regina. In origine le figure erano Re, Cavaliere e Fante. Nei semi delle car-te dei Tarocchi del Quattrocento venne introdotta la Regina che, nel corso del tempo, nei mazzi moderni di carte da gioco ha sostituito il Cavaliere presente nelle carte del Trecento.

I semi in origine

I semi in origine erano soltanto Spade, Bastoni, Coppe e Denari. Tuttavia, quando il gioco delle carte si diffuse in Francia, Svizzera e Germania, vennero introdotte delle modifiche nei semi, che poi furono accettate a livello nazionale e che abbiamo ereditato: sono Picche, Fiori, Cuori e Quadri nelle odierne carte francesi, apparse per la prima volta nel 1480.1 semi di Foglie, Ghiande, Cuori e Campanelli delle carte tedesche e quelli di Scudi, Ghiande, Rose e Campanelli delle carte svizzere comparvero tra il 1430 e il 1460.1 semi che associamo ai Tarocchi sono quelli italiani e sembrano aver avuto origine dalla dominazione turca in Egitto, con possibili radici in Persia o perfino in India. Alcune carte da gioco al Museo di Istanbul presentano dei semi di Spade ricurve o Scimitarre, Coppe, Denari e Bastoni curvi che potrebbero derivare dalle mazze da polo. Nella tradizione italiana del disegno dei semi esiste una forte tendenza a raffigurare spade e bastoni ricurvi con estremità a spatola, il che potrebbe derivare dalle carte degli egiziani mammalucchi, importate probabilmente attraverso Venezia. In esse compaiono tre Figure, ma disegnate in modo astratto a causa dell’iconoclastia musulmana che proibiva la riproduzione grafica di figure umane.

La teoria comune secondo cui furono gli zingari a portare in Europa sia le carte da gioco che i Tarocchi non sembra molto fondata, dal momento che gli zingari non arrivarono nel vecchio continente prima del 1417, periodo in cui il gioco delle carte era già noto da quarant’anni. Inoltre, la prima citazione dei Trionfi, sebbene di poco più tarda, sembra associata ai circoli degli aristocratici. In tutti i riferimenti agli zingari precedenti al xix secolo non si trova alcuna menzione del fatto che predicessero la fortuna attraverso le carte. La loro particolare specialità era invece la chiromanzia. In effetti, la predizione della fortuna con le carte non sembra aver avuto luogo prima della metà del xvm secolo, e l’utilizzo successivo da parte degli zingari sembrerebbe essere stato il risultato dell’influenza dei gorgio su di loro, e non il contrario.

I primi esempi di Tarocchi o Trionfi che abbiamo risalgono all’incirca al 1450. In questo periodo la meditazione sulle immagini magiche era oggetto di grande interesse, a causa della traduzione delle opere ermetiche greche effettuata da Marsilio Ficino sotto il patrocinio di Cosimo de Medici. Si pensa che numerose opere di Botticelli siano state commissionate con intenti magici. Si potrebbero citare la Primavera, la Nascita di Venere e Venere e Marte come esempi di quadri con possibili riferimenti magici, mentre per la sua Fortezza, ovvero la Forza, Botticelli potrebbe essersi ispirato proprio agli Onori dei Tarocchi.

Le carte dei Visconti-Sforza

Le carte dei Visconti-Sforza sono un esempio tipico dei numerosi mazzi di lusso, dipinti a mano e decorati in foglia d’oro, che perfino nelle mani dei principi più ricchi e amanti dello sfarzo sembra improbabile siano stati utilizzati per giocare a carte. Se si fosse trattato di oggetti d’arte ideati per essere esposti - e pare che fossero molto popolari come doni di nozze — avrebbero potuto essere usati anche per la meditazione, come immagini magiche, da parte di coloro che erano a conoscenza della loro valenza esoterica. Perfino i papi a quei tempi si interessavano di magia, a volte con discreto entusiasmo.

Uno dei metodi di magia naturale raccomandati da Marsilio Ficino era collocare in certi disegni o configurazioni lumi o altri simboli per contrastare le forze astrologiche infauste o i disordini psicologici; gli Onori dei Tarocchi sarebbero stati delle figure ideali da utilizzare a questo scopo.

Comunque, tra il 1450 e il 1480, vi sono prove evidenti del fatto che, qualunque fosse il loro possibile utilizzo magico, i Trionfi erano entrati definitivamente in uso come carte da gioco. Un documento noto come Manoscritto Steele, risalente a quel periodo, riporta il sermone di un prete domenicano contro i mali del gioco d'azzardo; in tale sermone si elencano, in sequenza numerata, gli Onori dei Tarocchi.

Vale la pena riportare quell’elenco, perché esso conferma che allora si utilizzavano le stesse immagini che sono arrivate fino ai giorni nostri. Scopriamo anche che si trovavano in una successione diversa rispetto a quella più tarda:

  1. El bagatella
  2. Imperatrix
  3. Imperator
  4. La papessa
  5. El papa
  6. La temperantia
  7. L’amore
  8. Lo caro triomphale
  9. La forteza
  10. La rotta
  11. El gobbo
  12. Lo impichato
  13. La morte
  14. El diavolo
  15. La sagitta
  16. La stella
  17. La luna
  18. El sole
  19. Lo angelo
  20. La musticia
  21. El mondo
  22. El matto sine nulla

Questo testo è estratto dal libro "Tarocchi e Magia".

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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