SALUTE E BENESSERE

Terapia Craniosacrale - Tecniche di Cura e Benefici

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Un metodo dolce di valutazione del sistema fisiologico.

Il Massaggio Cranio Sacrale è una tecnica osteopatica sviluppata dal dott. W.G.Sutherland allievo del dott A.T. Still padre della medicina osteopatica.

In sintesi, in tale pratica terapeutica il ritmo craniosacrale indica armonia o disarmonia, le ossa servono da strumenti di posizionamento per le mani del terapista ed il tessuto molle o connettivo è rilassato per consentire il ripristino dell’armonia fisica. Data la sua importanza nel campo delle medicine alternative, il Giardino dei Libri ha dedicato un'intera sezione ai libri sul Massaggio Cranio Sacrale.

John E. Upledger - Padre della terapia craniosacrale

Negli anni Settanta un altro osteopata, John E. Upledger, si occupò intensamente del ritmo cranico. L’osteopatia in America insegna, unitamente ad un curriculum medico completo, una serie di tecniche manipolative per correggere le anomalie somatiche che possono favorire o essere la causa di un processo morboso. Come studenti della stessa scuola frequentata dal dr. Sutherland, il dr. Upledger e i suoi compagni di corso appresero le tecniche manipolative craniche. Ma la maggior parte di essi le abbandonò in quanto inutili.

Molti anni dopo, nella sua pratica della professione medica in Florida, il dr. Upledger assistette un neurologo durante un’operazione su un suo paziente. Egli raccontò di essersi stupito nel notare un movimento inatteso nel tessuto che protegge il midollo spinale. Tale esperienza lo indusse nuovamente a studiare l’osteopatia cranica. Con rinnovato interesse egli proseguì il lavoro di Sutherland e dei suoi seguaci presso l’Accademia di Osteopatia Cranica.

L’incarico alla facoltà dell’Università Statale del Michigan diede un ulteriore stimolo alla sua attività. Il dr. Upledger beneficiò dell’interesse, delle domande e, persino, dello scetticismo dei suoi colleghi. Un biofisico israeliano cominciò a contraddire il concetto del dr. Upledger di uno scambio energetico tra paziente e terapista. Il risultato delle sue accurate ricerche fu la scoperta di distinte ed infine prevedibili correnti elettriche associate alla diagnosi, al trattamento ed alla risoluzione dei sintomi fisiologici. I suoi calcoli e le continue domande aiutarono il dr. Upledger a chiarire e ad esprimere consapevolmente i suoi procedimenti intuitivi di cura. In questo periodo egli cominciò una lunga collaborazione con Jon D. Vredevoogd, designer ed architetto. La sua curiosità e le sue insistenti domande lo portarono ad essere coautore del primo testo sulla terapia craniosacrale del dr. Upledger.

Quando il dr. Upledger cominciò a lavorare con i bambini autistici di un istituto, assunse come collaboratori studenti e profani. Egli condivise con costoro le pratiche craniosacrali fondamentali, beneficiò delle osservazioni dei suoi assistenti e scoprì il potere di molte mani che lavoravano allo stesso trattamento. Fino ad allora il lavoro cranico era stato considerato il baluardo della professione medica.

Ma il dr. Upledger scoprì che molti aspetti di tale lavoro potevano essere appresi anche dai pazienti e da profani dotati di una certa sensibilità. Da questo momento in poi egli mise a disposizione la terapia craniosacrale ad un vasto numero di operatori sanitari ed ai familiari dei pazienti.

Attualmente i professionisti e gli insegnanti del metodo di Upledger comprendono osteopati, chiropratici, massaggiatori, fisioterapisti, agopuntori e psicoterapeuti.

Coloro che hanno dedicato la propria energia e curiosità alla pratica craniosacrale comprendono un numero ancora più ampio di medici e di operatori sanitari, ma anche di profani che si sono interessati a tale forma terapeutica per i più disparati motivi. Pertanto lo studio e la pratica della terapia craniosacrale vengono arricchite sensibilmente dalle qualità apportate da questo ampio numero di partecipanti.

Benché la terapia craniosacrale sia nata negli Stati Uniti, viene ora insegnata e praticata in tutti gli Stati del Nord America e in Europa e si sta facendo spazio in Giappone, in India e in altri paesi dell’Estremo Oriente.

 

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Cos'è la terapia craniosacrale?

Il termine craniosacrale si riferisce all’attenzione posta da parte del medico alla colonna vertebrale, alle ossa della testa o del cranio e all’ampia struttura terminale della spina dorsale, l’osso sacro. Come strumento di valutazione e di controllo, la pratica craniosacrale presta particolare attenzione al ritmo craniosacrale, un lieve rigonfiamento e contrazione delle ossa della testa e una rotazione intorno all’asse centrale da parte dello scheletro su ciascun lato del corpo.

Questo movimento regolare viene apparentemente prodotto dai cambiamenti di pressione nella testa e nella colonna vertebrale durante la produzione e l’assorbimento del liquido cerebrospinale. Questo movimento quasi impercettibile può essere avvertito al tatto o percepito attraverso il corpo umano al ritmo di circa dodici cicli al minuto. Esso dà delle indicazioni importanti sulle condizioni del tessuto molle e dei legamenti di tutto il corpo e consente una rappresentazione schematica dei dolori e dei disturbi.

Tuttavia questo importante indicatore dell'armonia o della disarmonia presente nell’essere umano è scarsamente utilizzato e, persino, riconosciuto dalla medicina moderna (a scopi diagnostici). Poiché il ritmo craniosacrale è così sottile, la difficoltà a percepirlo costituisce uno dei principali ostacoli alle numerose possibilità offerte dalla pratica craniosacrale.

La pazienza ed una certa armonia interiore sono i presupposti essenziali per lo studente che voglia accedere a tale pratica terapeutica.

Un altro elemento importante di tale pratica è la fascia.

Tutte le parti del corpo sono avvolte da una rete di tessuti connettivi fibrosi. Questi ultimi vanno da una pellicola sottilissima simile a ragnatela a vari strati di membrane specializzate. La più ovvia è la membrana cutanea, la pelle. Internamente queste diverse membrane protettive sono designate generalmente fasce.

Un aspetto meraviglioso delle fasce o dei tessuti connettivi del corpo è che l’intera rete è connessa e continua. Così, ad esempio, la fascia che circonda il cuore è collegata ed attigua alla fascia che circonda i polmoni, le arterie, vicino alle costole e i muscoli e, indirettamente, ad ogni organo del corpo.

I nervi del cervello e del midollo spinale sono ricoperti in superficie da fasce specializzate. Tali fasce si estendono anche ai nervi ed aiutano a regolare gli impulsi elettrici nervosi.

Ma la cosa che più ci interessa è il rivestimento interno del cranio e della colonna vertebrale, in particolare la dura madre. Questo denso tessuto connettivo fibroso riveste la volta cranica, le ossa che circondano il cervello e il canale nervoso all’interno della colonna vertebrale. Questa guaina protettiva è l’ambiente in cui circola il liquido cerebrospinale intorno al cervello e al midollo spinale, dalla sommità del capo fino all’estremità inferiore della spina dorsale.

La dura madre e il liquido cerebrospinale offrono entrambi un ambiente protettivo e isolante alle importanti funzioni del cervello e del midollo spinale.

Tuttavia, questa membrana protettiva è essa stessa vulnerabile. Come tutti i rivestimenti protettivi, anch’essa può mostrare segni di stress. Come un tenda può mostrare grinze e cedimenti pur proteggendo ancora i suoi occupanti, così la dura madre o una fascia qualsiasi comincia a mostrare segni di rigidità e di flessibilità.

All'interno del corpo umano sembra che la tensione e lo sforzo del tessuto connettivo siano alla base dell’allineamento erroneo delle ossa. Un’insolita rigidità o durezza delle fasce o dei muscoli produce una leggera ma salda trazione sulle ossa cui sono attaccati, limitando il movimento e impedendo, persino, alle ossa di allinearsi correttamente.

Ciò si manifesta con dolori ricorrenti, con la tendenza a farsi male sempre nello stesso punto e con la resistenza al semplice trattamento manipolativo. Se le ossa vengono riallineate da un esperto terapista, il sollievo probabilmente sarà temporaneo, poiché i tessuti connettivi esercitano sulle ossa una forza che gradatamente le disallinea nuovamente. La pratica craniosacrale si rivolge più esplicitamente al tessuto connettivo, alleviando infine lo stress interiore e consentendo all’intero sistema di riscoprire un allineamento più armonioso.

Nella testa è alla dura madre che ci si rivolge, esercitando una pressione molto lieve sulle ossa craniche. Nel tronco, le mani sono poggiate su vari punti cruciali, chiamati diaframmi. Questi ultimi sono le parti del corpo dove predomina il tessuto crociato che può provocare disallineamento o costrizione. Un esempio ovvio è il muscolo del diaframma nella gabbia toracica inferiore. Altri diaframmi si trovano nel pavimento pelvico, nella zona delle spalle e nel punto in cui il collo si congiunge alla testa.

La terapia craniosacrale viene eseguita ponendo particolare attenzione al ritmo e alle manifestazioni energetiche del corpo e con una lieve pressione delle mani esercitata sulle ossa craniche e sui diaframmi in accordo con le indicazioni ricevute dal corpo.

Essa è, in sostanza, una terapia estremamente semplice, una sorta di “stendere le mani”, frutto di molti anni di complesse osservazioni ed esperimenti e basata su una profonda attenzione e rispetto per i processi dell’intera persona.

 

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Benefici

Il successo della terapia craniosacrale deriva dalla sua sorprendente versatilità ed efficacia nel trattamento delle ferite e dei dolori. Può essere usata da sola. Tuttavia, più di frequente, essa è usata in combinazione con uno o più trattamenti diversi.

La terapia craniosacrale produce una più ampia libertà di movimento nelle articolazioni danneggiate in seguito ad una lesione o ad una malattia. La rigidità o il dolore alle spalle, al collo e nella zona lombare sono molto frequenti e reagiscono bene alla pratica craniosacrale.

Gli individui che soffrono di dolori cronici dovuti a lesioni o a malattie hanno, inoltre, trovato sollievo e riscontrato giorno dopo giorno una migliore funzionalità come risultato dei trattamenti craniosacrali.

Spesso dolori e lesioni rappresentano uno schema nella vita di una persona. Nei momenti di stress lo stesso ginocchio o la stessa anca s’infiammano procurando dolore dopo una lesione lieve o insignificante. Il trattamento spesso rivela la presenza di una lesione originaria durante un periodo di stress intenso, di ansia o di confusione. La tendenza a ferirsi resta nel tessuto e ricompare in seguito in condizioni simili di stress, perché il tessuto corporeo ha la capacità di “ricordare” la lesione e di prepararsi a reagire a lesioni simili in futuro.

Per sfortuna la reazione primaria del tessuto al trauma subito dà luogo ad infiammazioni, gonfiori ed immobilizza l’area colpita rendendola rigida e meno flessibile.

Emozioni spiacevoli, quali paura o rabbia, nel momento in cui si produce una lesione sembrano amplificare la reazione di difesa, prolungare la convalescenza e la prontezza del tessuto a reagire ad un evento simile in futuro.

Le tecniche discrete e sottili del trattamento craniosacrale, agendo sul tessuto al ritmo cui esso è pronto a rispondere, riescono a rimuovere la “memoria del tessuto” e lo schema di dolore in quel determinato punto.

I trattamenti craniosacrali si sono rivelati coaduitori di altre forme terapeutiche. Ad esempio, una regolazione chiropratica si è spesso rivelata più facile e duratura dopo un trattamento craniosacrale.

 

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Pratica moderna

Al momento presente chiropratici e terapisti, massaggiatori e psicoterapeuti, dentisti e osteopati hanno integrato questo nuovo metodo nel loro lavoro. Essi pensano che la pratica craniosacrale completi e favorisca le forme più tradizionali di cura. Essi riscontrano risultati più rapidi e profondi, se applicano la terapia craniosacrale a quelle convenzionali per sintomi vari quali il dolore della mascella, mal di testa, crisi emotive, dolori alla schiena, alle spalle o al collo, lesioni ricorrenti. Essi hanno, inoltre, scoperto che la terapia craniosacrale è rilassante e rigenerante per tutti o quasi in questa epoca veloce.

La pratica craniosacrale si trova nel punto di intersezione della medicina convenzionale allopatica con le terapie alternative, che prendono in maggiore considerazione la persona umana, la coscienza, lo spirito, la sofferenza e la guarigione. L'epoca della ragione, della scienza moderna, della meccanica, della medicina e della filosofia ha preso le distanze da qualsiasi esperienza che non può essere replicata in modo meccanico e dimostrata statisticamente. Il “management medio”, i burocrati della scienza disprezzano le visioni, le intuizioni e tutto ciò che è spirituale. I nostri maggiori pensatori, quali ad esempio Einstein, trascendono questo pregiudizio. Tuttavia esso ha dominato l’istruzione formale e la ricerca per molte generazioni.

Oggigiorno un numero sempre maggiore di ricercatori sta tornando ad un concetto più ampio di essere umano che prende in considerazione l’intera persona. L’inclusione dell’ipnosi, del biofeedback e, persino, della meditazione nella terapia medica nei principali ospedali ha stimolato la curiosità di molti menti acute. Queste menti stanno ora guardando oltre gli inflessibili dati del rigoroso “metodo scientifico” al promettente regno delle possibilità.

Tra costoro sono compresi J. Upledger e le sue continue ricerche sui correlati elettrici dell’esperienza terapeutica; L. Dossey e la sua indagine sulla natura della coscienza; R. O. Becker e la sua ricerca sui componenti elettrici delle funzioni neurologiche nella guarigione e nella malattia.

Alcuni di questi ricercatori fanno grandi sforzi per fondare le proprie scoperte sulla scienza medica convenzionale. D’altro canto, molti altri fanno esperimenti con l’energia umana e la coscienza o esplorano la guarigione popolare in un contesto che non ha niente a che fare con la pratica medica riconosciuta. Essi seguono la direzione cui li conducono le loro ricerche. Ma c’è poca possibilità di dialogo con gli scienziati di formazione tradizionale.

Il dr. Upledger sembra essere libero di vagare e di esplorare entrambi questi regni. Egli ha dato un contributo unico ad un finale riavvicinamento di queste due correnti. In ogni fase delle sue ricerche ha riformulato le sue esperienze e le sue scoperte in termini medici. E nella pratica professionale, egli integra un incredibile numero di discipline al servizio della salute del paziente. Pertanto, i pazienti ricoverati presso il Brain and Spinai Cord Dysfunction Center (Centro di disturbi cerebrali e del midollo spinale), un reparto della Fondazione Upledger a Palm Beach Gardens, in Florida, sono visitati e curati da un personale che comprende osteopati, chiropratici, fisioterapisti, massaggiatori e beneficiano dei servizi di agopuntura, di omeopatia e di psicoterapia.

Lo scopo del presente testo è quello di far comprendere i fondamenti della pratica craniosacrale. Ciò presuppone abilità valutativa: individuare il ritmo craniosacrale e divenire sensibile alle variazioni con cui il ritmo è trasmesso in tutto il corpo. Occorre, inoltre, una consapevolezza sempre maggiore per riconoscere i segnali inviati dalle variazioni del ritmo e dalle altre manifestazioni energetiche della persona.

Numerose e importanti strutture e funzioni fisiologiche saranno descritte nel presente testo. Tuttavia, esso non è esaustivo nella descrizione anatomica. È opportuno imparare qualcosa a tal riguardo oppure consultare un testo di anatomia e di fisiologia. In particolare, può essere utile rivedere l'apparato scheletrico, il tessuto connettivo, il sistema circolatorio e quello nervoso. Un atlante di anatomia umana sarà estremamente utile come integrazione delle illustrazioni e delle descrizioni del testo.

 

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I fondamenti della terapia craniosacrale

Il ritmo craniosacrale: il ritmo craniosacrale è un flusso potente e, tuttavia, lieve che rivela lo stato di salute del cervello e dell’ambiente protettivo del midollo spinale. Esso fornisce delle informazioni riguardo l’allineamento o il disallineamento delle strutture ossee della testa ed influenza tutto il corpo. Il ritmo craniosacrale nella testa e nel midollo spinale sembra essere prodotto dal ciclo di produzione e di assorbimento del liquido cerebrospinale. Ciò avviene nel cervello stesso e all’interno del rivestimento protettivo della dura madre.

Il nostro cervello è una massa di cellule nervose specializzate, differenziate in sezioni per forma, funzione e somiglianza da quello degli altri animali. Il cervello umano, come quello degli altri mammiferi, contiene forme e funzioni di altri animali; in più esso contiene alcune parti estremamente complesse possedute soltanto dai mammiferi.

Il cervello comunica con tutto il corpo attraverso fasci nervosi specializzati, e per mezzo del midollo spinale, che offre un condotto protetto a migliaia di nervi per raggiungere i vari organi, ricettori sensoriali, muscoli o ghiandole del corpo.

Il liquido cerebrospinale viene prodotto all’interno di cavità estremamente complesse, i ventricoli, che si trovano nella massa cerebrale. Il liquido è simile per caratteristiche fisiche e composizione chimica alla linfa e al plasma sanguigno. Non appena viene prodotto, esso passa dal quarto ventricolo allo spazio (chiamato spazio subaracnoide, che si trova tra la fascia esterna, la membrana aracnoide del cervello e la forte membrana che racchiude l’intero sistema, la dura madre) tra la massa nervosa e la struttura ossea.

Il liquido cerebrospinale scorre nel canale spinale verso il basso fino alla parte posteriore del midollo spinale e verso l’alto lungo quella frontale per bagnare ed ammortizzare la superficie esterna del cervello. Esso è assorbito dal tessuto specializzato nelle fasce che ricoprono il cervello (i villi aracnoidi). Ciascun ciclo di produzione e di assorbimento dura cinque o sei secondi.

Una fonte vivente nutritiva e protettiva circonda e bagna, dunque, il nucleo del sistema nervoso umano. Essa scorre e si rinnova costantemente. Il meccanismo di tale rinnovamento produce il ritmo craniosacrale. Mentre il liquido è secreto dal tessuto specializzato nei ventricoli, la pressione all’interno dell’intero sistema cerebrospinale aumenta.

Quando le ossa della volta cranica si allargano in risposta a questa pressione, i cambiamenti sono controllati dai ricettori sensoriali delle suture craniche, i punti di giunzione tra le ossa del cranio. I ricettori inviano dei segnali al cervello e la secrezione del liquido si arresta. Via via che l’assorbimento procede, la pressione del sistema si riduce finché non ricomincia la secrezione. Il ciclo inizia da capo.

I cambiamenti di pressione all’interno della volta cranica e della colonna vertebrale provocano modificazioni scheletriche lungo la struttura della spina dorsale e del cranio. Tali cambiamenti possono essere tastati o avvertiti in tutte le ossa della testa e del volto ed alla estremità inferiore della colonna, sull’osso sacro.

Attraverso un meccanismo non chiaramente compreso, le coppie di ossa su ciascun lato della colonna reagiscono, dunque, a questi cambiamenti di pressione. Le spalle, le costole, i fianchi e le gambe si muovono all’unisono con il ritmo craniosacrale.

Tutti questi movimenti ci informano sulle condizioni delle fasce o dei tessuti molli del corpo e sulla flessibilità delle articolazioni della testa e di tutto l’organismo. Se le articolazioni si sono irrigidite, si può avvertire un movimento asimmetrico o limitato. Se i muscoli o le fasce sono costantemente tesi, il movimento simmetrico della colonna viene pregiudicato e ciò può essere percepito al tatto. La percezione del ritmo craniosacrale è, dunque, un aiuto prezioso per guarire o eliminare blocchi e dolori.

Data di Pubblicazione: 3 ottobre 2017

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