Daniela Muggia
Articoli e Approfondimenti di Daniela Muggia
Tenersi per Zampa Fino alla Fine
Accompagnamento empatico e cure palliative per gli animali alla fine della vita
Giù le Mani da Pierino
Accompagnamento empatico dei bambini affetti da ADHD (sindrome da iperattività e deficit di attenzione)
Biografia di Daniela Muggia
Daniela Muggia, premio Terzani 2008 per l'Umanizzazione della Medicina, si è perfezionata in tanatologia con Cesare Boni alla Federico II di Napoli e, più recentemente, in Terapia IADC con Graham Maxley nel 2015. Da quasi 40 anni studia e pratica la tradizione tibetana (al suo mentore principale, Sogyal Rinpoche, si deve il prestigioso "Libro tibetano del vivere e de morire"), la quale dispone di una ricchissima tanatologia. Con una quasi altrettanto lunga esperienza a fianco dei malati terminali, ha messo a punto il Metodo ECEL (Empathic Care of the End of Life) per l'accompagnamento empatico della sofferenza alla fine della vita e nel lutto, orientato eticamente alla compassione. Accolto precedentemente in molti Master universitari, progetti ECM e di formazione del personale di ospedali e hospice. Fra i progetti ospedalieri, fra cui quello svoltosi nel 2010 in un reparto di terapia intensiva cardiochirurgica di Parma che è diventato progetto-pilota per l'Umanizzazione e la dignità della persona nelle terapie intensive della regione Emilia Romagna, il metodo ECEL è attualmente accreditato per gli ECM (Educazione Continua in Medicina) e mira alla creazione di una nuova figura professionale, l'OPERATORE ECEL, un accompagnatore empatico della sofferenza legata alla fine della vita e al lutto. Il corso professionalizzante, di cui Daniela Muggia è uno dei docenti e responsabile scientifico, è organizzato dall'Università Popolare In Corde Scientia di Torino. Daniela Muggia è cofondatrice e Presidente dell’Associazione Tonglen ODV (www.tonglen.it) di Torino, i cui volontari, per buona parte formati in ECEL, offrono un accompagnamento gratuito della fine della vita e del lutto alle persone e agli animali. Questa metodologia trova applicazione in altri campi della sofferenza, ovunque sia possibile contare sull’empatia di chi cura e di chi riceve le cure.