Ivano Bonato

Biografia di Ivano Bonato

Ivano (Oannes) Bonato è nato a Santarcangelo di Romagna, in una famiglia umile, ma di origini molto nobili dalla parte paterna. I suoi avi furono i primi sarti del Re d’Italia.

“Oannes” si rivela sin da piccolo un ragazzino molto sensibile e con grandi capacità artistiche: abile scultore, pittore e poeta, nonostante il fatto di aver conseguito solamente la terza elementare per problemi all'udito dovuti a una forma molto acuta di otite mal curata che gli impedì di continuare gli studi mancando, ai tempi, i sostegni adeguati rispetto ad oggi.

Ciò lo porta a sviluppare una profonda forma d’ascolto verso il centro delle cose, una forma ricettiva molto acuta e attenta. L’impossibilità di continuare gli studi lo spinge a frequentare la biblioteca dove ha libero accesso a testi molto importanti per il suo orientamento iniziatico, che lo porterà poi alla filosofia ermetica. 

A soli 12 anni un’esperienza cambia profondamente la sua esistenza.

La sua mezza sordità lo porta ad avere molti problemi, i suoi coetanei lo emarginano pur essendo egli un ragazzino socievole; questa sofferenza lo induce a farsi profonde domande, vista la giovane età: chi sono? Perché esiste la sofferenza? Cos’è la morte? 

Una sera durante le sue riflessioni, con il cuore in pezzi, nella sua camera, ha un’esperienza illuminate. Al pensiero di voler morire egli s’alza dal letto, cammina e girandosi si vede al di fuori del suo corpo, e spontaneamente ci rientra sentendo il corpo da freddo diventare di nuovo caldo. Ecco che in lui si fa carne una prima esperienza che supera il comune sentire.

Da qui un’immersione nello studio e nel lavoro umile e manuale per sostenersi. Verso i 19 anni si ritira come eremita sulle montagne calabresi per entrare nel profondo di sé e in contatto con la natura.

Compreso ciò che doveva comprendere decide di tornare nel mondo e fa il vagabondo vivendo per le strade, lavorando onestamente con le sue abili mani, aiutando i bisognosi, parlando a chi volesse ascoltare; una sorta di “Battista che urla nel deserto”.

Ancora oggi sulle colline fuori Roma quelli che allora erano ragazzini e che ora sono adulti lo ricordano come “il Lupo”, perché i suoi occhi davanti al fuoco lanciavano lampi nella notte.

Per un periodo della sua giovinezza vive per strada a Milano, vivendo di pittura ed artigianato. Qui conosce la sua futura compagna e sposa, che lo accompagna ancora oggi vivendo assieme la loro vita e la profonda ricerca spirituale.

Un secondo evento molto importante lo spinge poi a chiudere i libri e dedicarsi totalmente alle pratiche alchemiche. La dedizione totale a ciò, pur lavorando molto faticosamente per sostentare la famiglia lo porta, per grazia Divina e per vero amore per la Grande Opera, all’ottenimento, a soli 36 anni, della Pietra Filosofale. 

Nel libro “Teoria e Pratica dell’Arte Trasmutatoria. Le 7 Lettere Alchemiche” egli descrive proprio le fasi di trasmutazione dell’essere da lui operate e realizzate. 

Oggi “Oannes” ha quasi 80 anni e nonostante l’età aiuta gratuitamente, come ha sempre fatto, alcune anime in ricerca sincera; cerca con amore di alleviare alcune malattie e sofferenze attraverso la sapienza ricevuta dal lungo e duro lavoro su se stesso e dalla Grazia Divina.

Forse uno degli ultimi adepti viventi, ma non l’unico. Ha seminato oro nei cuori dei più, attraverso la coscienza del Verbo, la parola a lui molto cara e sacra. Detentore, in questi tempi bui, della via Iniziatica Femminile. Le sue figlie e i suoi figli spirituali, anche se nascosti nell’umiltà e nella vita comune, ne sono e saranno la futura testimonianza.