Descrizione
Medico studioso dell'alimentazione e appassionato archeologo, Vincenzino Siani ci accompagna in un viaggio dal Paleolitico all'inzio della storia.
Ecologista e naturista appassionato ma al contempo studioso e ricercatore naturalista rigoroso e documentato, Carlo Consiglio ci accompagna in un ulteriore viaggio dai Romani all'epoca attuale, offrendo una disamina chiara e sintetica dell'evoluzione del diritto di caccia fino ai giorni nostri e l'anomalia della caccia in Italia nel panorama mondiale.
Inoltre Consiglio, con un'ottica strettamente scientifica, discute e demolisce le teorie che vorrebbero un'utilità della caccia (i "nocivi" non sono tali!), anzi demolisce anche le teorie che ammettono la compatibilità della caccia con la conservazione della natura ed illustra i vari effetti secondari della caccia tra cui la realtà del disturbo venatorio, degli inutili ripopolamenti e degli animali feriti e braccati, nonché l'assurdità delle stagioni venatorie e delle specie cacciabili scelte con criteri politici e non scientifici, tanto più che è provato che i cacciatori non riconoscono le specie!...
Scritto con agilità e raro dono di sintesi è un testo scientifico che offre tutti i dati necessari e utili per la comprensione e la valutazione del fenomeno caccia, sia al lettore comune che si vuole ben documentare sul problema, sia agli addetti ai lavori e legislatori della materia.
Alla fine non ci si potrà esimere dalla domanda che sorge spontanea: ma a che serve la caccia?
Dettagli Libro
Editore | Fiori Gialli Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2006 |
Formato | Libro - Pagine: 165 - 14,5x21cm |
EAN13 | 9788861180062 |
Lo trovi in: | Ecologia |
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Recensioni Clienti
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Anna Cascone
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Diversamente da quanto ci insegna la storia, l?uomo non è nato cacciatore. Nella preistoria egli seguiva una dieta quasi esclusivamente vegetariana, basata sul consumo di frutta, semi, erbe, fiori e foglie; l?invenzione dell?agricoltura ha portato successivamente alla coltivazione di cereali e leguminose che hanno completato il suo apporto nutrizionale. Gli sporadici consumi di carne erano rappresentati dalle carcasse di animali abbandonate da predatori sazi. I due autori, docenti universitari ed ecologisti, ci accompagnano, dati alla mano, nello spietato mondo della caccia per smontare il pretesto secondo cui si tratta di un passatempo per un manipolo di cacciatori, convinti di aiutare Madre Natura a diminuire l?eccessivo numero di animali selvatici, a difendere gli agricoltori dai danni che alcune specie apportano alle coltivazioni e agli allevamenti domestici, a debellare virus trasmissibili all?uomo, ecc. La caccia è dannosa non solo da un punto di vista etico, in quanto arreca la morte a esseri senzienti come noi, ma ha anche un forte impatto sull?ecosistema che si traduce nella diminuzione numerica delle specie, nella modifica dei flussi migratori, nella dispersione dei gruppi familiari con gravi conseguenze sulla riproduzione, nel cambiamento di habitat che porta gli animali ad allontanarsi dai loro luoghi prediletti di alimentazione e riposo, nel saturnismo in alcune specie acquatiche a causa dei pallini di piombo che si depositano sul fondo di laghi e stagni. Viene da pensare che i calendari venatori siano redatti tenendo esclusivamente conto degli interessi della politica, delle lobby delle armi e di annoiati assassini della domenica.