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Descrizione
Serge Hutin fa rivivere in questo testo i mitici alchimisti del Medioevo che operavano nei bui laboratori, rischiarati dalla luce rossastra delle fiamme dell’atanor, attraverso le misteriose attività che essi perseguivano, nonostante fallimenti, inganni, minacce e traversie.
Che cosa cercavano dunque con tanto appassionato ardore? Aspiravano unicamente a trovare le formule di uno straordinario arricchimento per mezzo della magia? La loro ricerca non comportava forse anche un aspetto spirituale, sacro, implicante una visione del mondo radicalmente opposta alle concezioni scientifiche dell’epoca?
Come si diventava alchimista? In quale ambiente della società medievale venivano reclutati gli adepti? Quali erano esattamente i rapporti tra questi e la Chiesa, l’Università, i Grandi, la Corona?
Tutte domande alle quali l’Autore risponde nelle pagine di quest’agile saggio improntate al rigore storico e al fervore, ma che nel contempo evocano molti profili di “artisti” oscuri insieme a quelli più celebri, come Nicolas Flamel e sua moglie Dame Pernelle.
Dettagli Libro
Editore | Arkeios Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 194 - 16,5x24cm |
EAN13 | 9788864830100 |
Lo trovi in: | Alchimia |
Autore
Serge Hutin ( 1927-1997), dottore in lettere, diplomato presso la Scuola pratica degli Alti Studi (V sezione) della Sorbona, è stato assistente di ricerca presso il CNRS. Ha dedicato per molti anni la sua attività di scrittore e conferenziere all'esplorazione metodica di tutti i più misteriosi "campi" della curiosità umana: alchimisti, società segrete, letteratura e arte fan-tastiche, continenti e mondi leggendari.
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Recensioni Clienti
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Alessandro
Voto:
Un libro sinceramente commovente per la delicatezza e la sensibilità narrativa con cui l'autore riporta fedelmente l'operato, teorico e pratico, di alchimisti più o meno noti. Manoscritti antichi pieni di polvere, esperimenti di elevata pericolosità, arcane formule alchemiche, spiccato senso del sacro, misticismo positivo e mai autocelebrativo, alacre lavoro interiore, purificazione dell'anima e dei sensi: le pagine del libro di Hutin riportano magicamente in vita gli umori e le sensazioni, le paure e le gioie, i successi e i fallimenti di quell'umile sacerdozio material-spirituale che fu l'Alchimia, scienza esatta a cavallo tra l'invisibile e il visibile, mezzeria perfetta di quella strada stretta che conduceva alla perfettibilità celeste. Il vile "oro materiale" non fu altro che un incidente di percorso, una specie di "tumore narrativo" che crebbe artificialmente sul corpo sano delle vere dottrine alchemiche, giunte dalla lontana Al-Kemet - la cosiddetta "terra nera" - ossia l'antico Egitto. Vi auguro di tutto cuore una meritata e saggia lettura, affinché i vostri cuori si spalanchino alle verità eterne.