Descrizione
Charles Bonnet, naturalista ginevrino del Settecento, si era occupato di tutto: dall'entomologia alla riproduzione dei polpi, dalla botanica alla filosofia. Quando seppe che suo nonno, ormai semicieco, iniziava ad avere "visioni" di strani oggetti flottanti e di ospiti immaginari, volle stenderne un minuzioso resoconto, che passò inosservato per oltre un secolo e mezzo.
Oggi la sindrome descritta da Charles Bonnet, che collegava l'insorgere di stati allucinatori con la regressione della vista - come se il cervello intervenisse, a modo suo, per compensare il senso perduto -, è ormai riconosciuta dalla letteratura medica, anche se viene raramente diagnosticata perché le allucinazioni sono associate alla demenza, alla psicosi, e chi ne soffre tende spesso a tacerne.
Ma non è sempre stato così: in altri tempi e in altre culture, gli stati alterati di coscienza venivano percepiti come condizione privilegiata - da ricercare e indurre con la meditazione, l'ascesi, le droghe - e hanno influenzato l'arte, il folclore, il senso del divino. Con questa "storia naturale delle allucinazioni" Sacks aggiunge un ulteriore tassello alla sua "scienza romantica", capace di tramutare la casistica medica in una forma d'arte empatica.
Dettagli Libro
Editore | Adelphi Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2020 |
Formato | Libro - Pagine: 325 - 12,5x19,5cm |
EAN13 | 9788845935237 |
Lo trovi in: | Psichiatria |
Autore
Oliver Sacks (Londra 1933-New York 2015) è stato professore prima di Neurologia e Psichiatria presso il Medicai Center della Columbia University e poi di Neurologia presso la School of Medicine della New York University. A partire dal 1986 tutti i suoi libri sono apparsi presso Adelphi; fra i più recenti ricordiamo Allucinazioni (2013) e Diario di Oaxaca (2015).
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