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Descrizione
Tra antico e moderno, i protagonisti del settore e le ricette per casa.
Dal Prologo:
"Fino a circa due anni fa, non avevo mai mangiato del Pane: “pane”, si; “Pane”, no.
Sono cresciuta idolatrando la michetta (da brava milanese), e consumando con altrettanta soddisfazione bocconcini, ciabatte e grandi forme di “pane di campagna” da affettare. In famiglia abbiamo cominciato acquistando da un piccolo forno di quartiere, di quelli con la segatura sul pavimento, dove si metteva in conto e si pagava a fine mese. Passavo davanti alla porta socchiusa del retrobottega e sbirciavo il fornaio, un uomo lungo e secco, in canottiera bianca e cappellino di carta; me lo ricordo sudato, affannato, ma sulla grande pala di legno che faceva scivolare in forno c’erano sempre file di pagnotte perfette, dalla superficie liscia, che immaginavo elastica al tatto.
Poi sono arrivate le “boutique” di pane con i mattoni a vista, i banconi di legno, e forme dalla crosta vitrea arrangiate sugli scaffali con studiato disordine. Il pane, dalla pasta in principio rigorosamente bianca, ha cominciato a essere disponibile in gradazioni di colore via via più scuro.
Molti di questi forni, piccoli e grandi, lavorano bene, con buone farine e lievitazioni corrette e non ho mai avuto da ridire sul loro prodotto. Ma solo quando ho provato del “Pane”, con la “p” maiuscola, ho capito che in realtà lo stavo mangiando per la prima volta."
Dettagli Libro
Editore | Guido Tommasi Editore |
Anno Pubblicazione | 2017 |
Formato | Libro - Pagine: 307 - 18,5x25cm |
EAN13 | 9788867531806 |
Lo trovi in: | Pane fatto in casa |
Autore
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