Descrizione
Il 2015 verrà ricordato per uno shock a cui gli italiani non erano abituati né preparati. Sono fallite delle banche. Piccole, ma non trascurabili. La protezione del risparmio è stata messa in dubbio. Un brivido di paura si è diffuso perfino tra i clienti di altre banche più grosse e più solide, perché nel frattempo entravano in vigore nuove regole, imposte dall'Europa, che comportano maggiori rischi per i risparmiatori.
Sono così venute alla luce storie tragiche: cittadini ingannati, titoli insicuri venduti agli sportelli bancari, obbligazioni travolte nei crac. In parallelo, brividi di paura sulla tenuta delle banche si sono manifestati anche in altre parti del mondo: in Cina e persino nell'insospettabile Germania. E a preoccuparci non ci sono solo le banche private, quelle dove abbiamo i conti correnti e i libretti di risparmio. Anche quelle che stanno molto al di sopra, le istituzioni che dovrebbero governare la moneta e l'economia, non offrono certezze. In America, nell'Eurozona o in Giappone, la debolezza dell'economia ha rivelato errori e limiti delle banche centrali.
In un'epoca come questa, in cui i redditi da lavoro diventano incerti o precari, il risparmio è ancora più importante che in passato. Ma possiamo fidarci di chi ce lo gestisce? Quali precauzioni dobbiamo prendere per evitare di essere defraudati, impoveriti?
Nel 2013 Federico Rampini scriveva: «I grandi banditi del nostro tempo sono i banchieri. La crisi iniziata nel 2007 nel settore della finanza americana, poi dilagata ad ampiezza sistemica nel 2008 fino a contagiare l'economia reale di tutto l'Occidente, ebbe la sua causa scatenante in comportamenti perversi dei banchieri». Da allora, siamo sicuri che il mondo sia cambiato? Abbiamo appreso le lezioni di quella crisi, per evitare una ricaduta? O, al contrario, le cause profonde non sono state veramente aggredite né tantomeno sanate?
Rampini torna ad accendere i riflettori sui mali e le malefatte della finanza e sui comportamenti non sempre virtuosi dei banchieri. E questo suo libro vuole servire da guida. Per capire quel che sta succedendo nel sistema del credito. Per essere meno sprovveduti e fragili di fronte agli shock finanziari. Per imparare qualche regola di sopravvivenza, di autodifesa di fronte a quelli che da tutori possono trasformarsi improvvisamente in predatori del nostro risparmio.
Dettagli Libro
Editore | Mondadori |
Anno Pubblicazione | 2016 |
Formato | Libro - Pagine: 123 - 15x21cm |
EAN13 | 9788804661405 |
Lo trovi in: | Attualità |
Autore
Federico Rampini, corrispondente della «Repubblica» da New York, ha esordito come giornalista nel 1979 scrivendo per «Rinascita». Già vicedirettore del «Sole 24 Ore», è stato editorialista, inviato e corrispondente a Parigi, Bruxelles, San Francisco, Pechino. Ha insegnato alle università di Berkeley, Shanghai, e al Master della Bocconi. È autore di numerosi saggi, tra cui San Francisco Milano (2004), Il secolo cinese (2005), L'impero di Cindia (2007), Slow Economy (2009), Voi avete gli orologi, noi abbiamo il tempo (2012) e Non ci possiamo più permettere uno Stato sociale. Falso! (2012).
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Recensioni Clienti
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Cristiano
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Ottimo libro per chi come me non ne sapeva nulla di finanza e non capiva le notizie ai telegiornali. Interessante e molto utile per muovere i primi passi in questo argomento, che, dopo aver letto il libro, capirete perchè riguarda da vicino tutti noi, dallo spazzino all'impiegato al manager che crede di sapere già tutto. I termini in inglese sono sempre spiegati così capisce anche chi non lo parla. Colpisce per la genuinità delle informazioni , dei concetti che Rampini scrive e trasmette, perchè si basa sempre sui fatti, senza cercare un proprio tornaconto solo per vendere libri come fanno Kyosaky e i guru della formazione on line. Certo, sarebbe meglio prepararsi con qualche libro didattico sul tema prima di leggere questo libro per renderlo scorrevole e per capire al volo i concetti che esprime (sempre ripeto, per chi come me, proviene da un livello zero sull'argomento). Molto utile e apre gli occhi anche a chi crede di sapere già tutto sulle banche e la finanza, perchè smonta stereotipi e credenze popolari. Se cercate informazione indipendente da influenze di marketing, tornaconti personali o da partito preso (politico e non ) questo è un libro di sano giornalismo.