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Descrizione
Basta compiti! per un insegnamento più efficace e soddisfacente, che permetta agli studenti di imparare a imparare.
È normale che gli insegnanti diano i compiti a casa, ma non è sensato; da qui l'appello Basta compiti! rivolto a genitori, insegnanti, studenti, con cui questo saggio si oppone a una delle più inveterate consuetudini scolastiche, tanto più indiscussa proprio perché immotivata, scontata.
I compiti a casa sono sempre problematici: sia per gli studenti - e le loro famiglie - che li vivono come un obbligo fastidioso, che per gli insegnanti che li devono preparare e assegnare.
Maurizio Parodi, dirigente scolastico e pedagogo, spiega perché si danno, come si fanno, quali effetti producono, quanto sono inefficaci e dannosi. Compito principale della scuola, infatti, non è «punire» gli studenti oberandoli di lavoro anche fuori dalle aule, bensì insegnare il giusto metodo di studio per imparare con profitto e far emergere la personalità di ciascuno di loro.
Il saggio è arricchito dai contributi di Corrado Augias e dei docenti di tutta Italia, che si sono incontrati on line sul network Ning dando vita a un vivace e originale dibattito.
La scuola che funziona, di cui vengono riportati gli spunti più illuminanti; dall'analisi delle teorie di Antoine de La Garanderie e Gianni Rodari sulle tecniche per favorire lo sviluppo cognitivo e metacognitivo degli studenti, perfezionando il loro metodo di studio; da una «chiacchierata» con lo scrittore (ma prima ancora maestro elementare) Maurizio Maggiani su compiti a casa, educazione e futuro della scuola.
«Sono giuste le obiezioni di Parodi che rappresentano sicuramente il lato negativo dei compiti a casa. La scuola deve trasmettere nozioni e questo è il suo primo dovere. Ma deve anche insegnare a organizzare mentalmente la propria vita o, quanto meno, la giornata».
Corrado Augias, giornalista e conduttore televisivo
«I compiti a casa più seri sono quelli che i ragazzi imparano a fare da soli per semplice conseguenza logica di quello che hanno appreso».
Maurizio Maggiani, scrittore e giornalista
«L'insegnante, il quale creda che il suo ruolo di messaggero del sapere si risolva nella presentazione chiara, ordinata, misurata, ricca di esempi, adeguata nel linguaggio al livello dei suoi allievi, sbaglia completamente».
Antoine de La Garanderie, pedagogista e scrittore
«Non c'è poi da meravigliarsi se l'immaginazione, nelle nostre scuole, sia ancora trattata da parente povera, a tutto vantaggio dell'attenzione e della memoria».
Gianni Rodari, pedagogista e scrittore
Indice
È NORMALE CHE...
I «COMPITI» DELLA SCUOLA
- I compiti, perché?
- Primum non nocere
- Educatori o domatori?
- Il diritto alla gioia
- Le parole morte
- Ossimori pedagogici
- Cui prodest?
IL DIBATTITO IN RETE
IMMAGINI E IMMAGINAZIONE
- I Diabghi di Antoine de La Garanderie
- La Fantastica di Gianni Rodari
ACCOGLIERE, PRIMA DI TUTTO
- Le dolenti «note»
- Una scuola inclusiva
- Imparare a non insegnare
- Lasciar essere
- Imprinting istituzionale
- Parole e silenzi
- Rimanere in ascolto
I COMPITI «SNATURATI»
L’autore
Dettagli Libro
Editore | Sonda Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2016 |
Formato | Libro - Pagine: 150 - 13x21cm |
EAN13 | 9788871068039 |
Lo trovi in: | Guide per genitori ed educatori |
Approfondimenti
Le rappresentazioni nascoste:
"Non ricordo i contenuti specifici delle lezioni che Franco Basaglia tenne all’università di Parma, negli anni Settanta (era il corso di Igiene mentale), ma le sue acute e sconvolgenti riflessioni su crimini di pace, maggioranze devianti, violenza legittimata delle istituzioni totali, mi hanno in-segnato profondamente. Così i testi di Paulo Freire, Ivan Illich, don Lorenzo Milani, Célestin Freinet che hanno aperto, in me, squarci di consapevolezza, illuminando oscurità e ottusità del pensiero, e delle azioni da esso determinate, altrimenti insospettabili, impercettibili."
Maurizio Parodi
Continua a leggere l'estratto del libro "Basta Compiti! Non è Così che si Impara".
Autore
Maurizio Parodi nasce il secolo scorso a Pontremoli, Lunigiana, terra di statue stele, castelli e librai. Entrato nella scuola a sei anni, non ne è più uscito: studente, maestro, dirigente scolastico, ricercatore e infine padre (di uno studente, of course).
Vive a Genova dove si occupa di formazione, ricerca, progettazione in ambito socio-pedagogico, non ancora rassegnato all'impermeabilità degli apparati educativi.
Ha pubblicato numerosi articoli su temi pedagogici e didattici e alcuni libri, tra cui Gli adulti sono bambini andati a male (Sonda, 2013).
Recensioni Clienti
3,00 su 5,00 su un totale di 2 recensioni
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Isabella
Voto:
Da leggere. Per imparare ad insegnare. Per scoprire che i compiti a casa sono inutili e dannosi e che è possibile farne a meno. Per una scuola a misura di tutti: bambini, insegnanti e famiglie. Perchè la capacità di imparare può e deve essere il fulcro della didattica.
Anna
Voto:
Pessimo. Se vogliamo far male ai nostri figli, seguiamo pure quest'invito. Fortunatamente ci sono sempre più adolescenti (i piccoli non hanno ancora gli strumenti per rendersi conto - e non dandogli una GIUSTA dose di compiti, non lo saranno neppure in futuro) consapevoli dell'importanza di svolgere compiti (ben calibrati, oltre che dosati), per la propria maturazione e per controllare di aver capito, sapere e saper fare - per quanto alle volte possa essere non troppo divertente (ma non può essere quello il criterio).