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Descrizione
Nel poema, lo stesso Signore Krishna spiega ad Arjuna che l'uomo è per se stesso un amico e un nemico allo stesso tempo, poiché costantemente diviso tra mente e cuore, tra senso del dovere e ricerca del piacere. Lo Yoga e la Meditazione sono solo il mezzo per equilibrare queste diverse tendenze e liberarsi dalla dualità, unica fonte dell'infelicità.
«Colui che ha conquistato il suo Sé per mezzo del suo Sé soltanto è l'amico di se stesso; ma il Sé di colui che non ha conquistato il suo Sé si comporterà con l'inimicizia di un avversario». Così ammonisce la Gita. E più avanti: «Non possiamo percepire la natura reale di questo mondo. La sua fine, la sua origine, la sua esistenza rimangono sconosciute. Solo tagliando quest'albero dalle robuste radici con la solida ascia del non-attaccamento si può cercare quello stato che, una volta raggiunto, non consente ritorno».
Questo commento alla Bhagavad Gita, dovuto ad una delle massime autorità spirituali del nostro tempo, è un mezzo prezioso per raggiungere tale stato, esponendo l'arte che, anche negli atti quotidiani della vita pratica, consente di conciliare le opposte tendenze, indirizzando così gli esseri umani verso una costante evoluzione.
Dettagli Libro
Editore | Mediterranee Edizioni |
Formato | Libro - Pagine: 461 |
EAN13 | 9788827215401 |
Lo trovi in: | Tradizioni orientali |
Posizione in classifica: | 629° nella classifica Libri ( Visualizza la Top 100 libri ) |
Recensioni Clienti
4,75 su 5,00 su un totale di 4 recensioni
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Paolo
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La Bhagavad Gita qui è esemplare davvero tradotta in modo esemplare a mio avviso, ma il commentario è rivedibile per chi non è un discepolo del Guru dei Beatles o non pratica la meditazione trascendentale perchè spinge troppo spesso l'acqua verso il suo mulino ( la sua filosofia e la sua pratica cioè la meditazione trascendentale). Troppo spesso cambia il significato palese dei versi di Krishna dicendo che i commentatori hanno frainteso ecc. Consigliato per chi pratica la meditazione trascendentale o attratto o discepolo del Guru
Emanuela
Acquisto verificato
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Dopo tanti anni volevo rileggere, col senno del poi..., la Bhagavad Gita. Ho scelto questo estratto e la stupenda interpretazione del grande Maestro Maharishi mi ha dato nuovi spaccati di consapevolezza.
Meri
Acquisto verificato
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Commento e spiegazione eccellente per chi si avvicina a questo testo sacro per la prima volta. I commenti vengono scritti in modo chiaro e scorrevole e danno una visuale ampia e profonda di cose' il messaggio di questo fantastico e prezioso testo.
Riccardo
Voto:
La Bhagavad Gita il "Canto del Beato" è probabilmente uno dei testi più importanti per poter comprendere come tutte le religioni non siano che linguaggi di un unico verbo, rami di un unico albero, identificato con la cosiddetta Tradizione Primordiale, spesso nella bocca anche di chi non ne comprende la vera portata spirituale e simbolica. Il dialogo intimo tra l'arciere guerriero Arjuna e la sua "guida" Khrsna, ci porta a percepire come l'interminabile viaggio della nostra coscienza nelle battaglie della vita, sia da vivere nelle profondità del Sè, l'unico luogo che può fornire risposte alle elucubrazioni del nostro Io, impersonato nel libro dal "carro" che è il veicolo che ha bisogno proprio per questo di essere indirizzato alla meta ultima. Un libro che non va letto ma va interiorizzato, che non va ascoltato ma va percepito, che non va sfogliato ma ma realizzato. E' un libro da donare a coloro che sentono l'intrinseco bisogno di andare oltre le superficialità dell'esistenza terrena ed incamminarsi per raggiungere le sfere di una consapevolezza più alta.