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Descrizione
La facoltà poetica è, tra tutte quelle proprie dell’uomo, la più sensibile alla natura che lo circonda, la testimonianza più vera ed evidente dell’influenza che il cielo, i corsi d’acqua, le foreste, i colori del mattino esercitano su di lui.
Questi canti costituiscono il segno più autentico e profondo della poesia indigena dell’America del Nord. E rappresentano un’eredità lirica e visionaria di rara bellezza.
Amore e gioia, dolore e guerra, natura e magia, tutta la realtà e l’universo mitico dei nativi americani emergono così da quel silenzio in cui la “civiltà” dei colonizzatori bianchi, con il suo linguaggio, le sue leggi, i suoi eserciti avrebbe voluto confinarli.
Rivivono in queste pagine le voci dirette dei Dakota, Sioux, Pawnee, Navajo, Shoshone e di tutte le altre tribù che hanno abitato gli enormi spazi dell’America del Nord e del Canada, dalle foreste orientali alle Grandi Pianure, dalla California alla Costa Nord Occidentale. Un’ampia sezione, inoltre, riunisce alcuni esempi di interpretazione lirica dei versi indiani ad opera di artisti e scrittori statunitensi (Constance Lindsay Skinner, Mary Austin, Frank Gordon, Alice Corbin Henderson, Pauline Johnson) insieme con l’articolato e complesso rituale dell’Hako (una cerimonia pawnee) rivissuto attraverso la penna di Alice Fletcher.
«Ecco che arriva – Tem-Eyos-Kwi –
la vergine che ha conosciuto l’amore!
La scorsa notte Amore l’ha toccata nella casa dell’attesa.
Amore le ha nascosto i semi della vita nei vestiti,
e mentre lei cammina quelli cadono;
le zolle erbose così germoglieranno!
Nessuno di essi andrà perduto, grazie alla sua gioia,
la gioia di chi ha conosciuto l’amore.»
Dettagli Libro
Editore | Newton & Compton |
Anno Pubblicazione | 2012 |
Formato | Libro - Pagine: 192 - 13x22cm |
EAN13 | 9788854134218 |
Lo trovi in: | Nativi Americani |
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