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Descrizione
Se non sai dove sei non sai nemmeno chi sei.
Il mondo fisico è infinitamente complesso, eppure la maggior parte di noi riesce a orientarsi.
Camminiamo lungo strade sconosciute, mantenendo il senso della direzione, prendiamo delle scorciatoie su sentieri che non abbiamo mai percorso e ricordiamo per molti anni luoghi che abbiamo visto una volta sola: sono tutti fatti notevoli.
In "Il Cervello Trova la Strada" Michael Bond spiega come tutto ciò sia possibile: in che modo il nostro cervello elabora le «mappe cognitive» che ci permettono di orientarci anche in luoghi sconosciuti; in che modo ci poniamo nello spazio e come la nostra visione del mondo esterno influenza la nostra psiche e i nostri comportamenti.
La concezione dello spazio fisico è un elemento cruciale nella nostra evoluzione: la capacità di spostarsi su lunghe distanze in età preistorica ha dato all'Homo sapiens un vantaggio sul resto degli ominidi.
I bambini sono istintivamente degli esploratori e appena incominciano a muoversi acquisiscono una comprensione dello spazio.
E ciononostante, oggi pochi di noi fanno buon uso delle facoltà ereditate dai nostri avi peripatetici.
E la maggior parte di noi non capisce cosa stiamo perdendo.
«Bond spiega come il cervello elabora mappe cognitive che ci aiutano a non perderci e come la comprensione del mondo esterno influenza la nostra psicologia e i nostri comportamenti. Un libro affascinante!»
Publishers Weekly
«Per poter comprendere qualunque cosa, dobbiamo anzitutto inserirla in un certo ordine. Un senso di direzione è essenziale allo sviluppo deirintelligenza. Ciò significa che il nostro mondo così automatizzato, con tutte le app che ci impongono la strada, ci sta rendendo stupidi? In fondo è questa la domanda a cui Michael Bond risponde in II cervello trova la strada.»
New Scientist
Dettagli Libro
Editore | Corbaccio |
Anno Pubblicazione | 2021 |
Formato | Libro - Pagine: 259 - 14x20,5cm |
EAN13 | 9788867006359 |
Lo trovi in: | Cervello |
Autore
Michael Bond, giornalista freelance, è stato reporter al New Scientist. Ha scritto The Power of Others, con cui ha vinto nel 2015 il British Psychology Society Prize.
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