Descrizione
La Chandogya è una delle Upanisad più antiche - la sua stesura viene datata tra l'VIII e il VI secolo a. C. - e fa parte del Sàma Veda, il Veda dei "canti" (sàmarì), pervenutoci in tre redazioni leggermente differenti: la Kauthuma, la Rànayanlya e la Jaiminìya, a cui appartiene anche la Kena Upanisad.
Essa costituisce una parte del sesto degli otto Bràhmana che formano la sezione Talavakara della redazione Kauthuma, il manuale liturgico del chandoga, termine a cui deve il nome e che indica il cantore che intonava gli inni sacri (chandas) o le melodie del Sàma durante le cerimonie sacrificali.
Si compone di otto Capitoli (adhyàya), o Letture (prapàtha-ka), ciascuno un conciso manuale di meditazione, suddivisi in sezioni (khanda) contenenti una quantità variabile di strofe (slo-ka), prevalentemente in prosa, per un totale di poco più di seicento.
Questa Upanisad, come la Brhadàranyaka, è fondamentale per la dottrina Advaita, contenendo numerosi passi importanti e alcuni tra i più noti mahàvàkya, o "grandi sentenze" - basti citare il celebre: "Tu sei Quello" (tattvamasi) - su cui il Brahmasutra basa diversi aforismi, mentre sono rari nella Chandogya i riferimenti ad altre Upanisad.Dettagli Libro
Editore | Asram Vidya Edizioni |
Anno Pubblicazione | 2006 |
Formato | Libro - Pagine: 1010 - 15x22cm |
EAN13 | 9788885405615 |
Lo trovi in: | Testi sacri e manoscritti |
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Recensioni Clienti
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Rocco
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Ben curata l'edizione. Un testo fondamentale e di una ricchezza eccelsa, la cui lettura dev'essere accompagnata dalla pratica ed esperienza diretta.
Francesco
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La Chandogya Upanisad è tra i testi più antichi delle Upanisad vediche pre-buddhiste, delle quali siamo in possesso. Il termine sanscrito "Chandoga", significa "Cantore in metri", indicando quei particolari Sacerdoti, che mettevano in musica gli Inni del Rgveda, le melodie del Samaveda. L' Advaita Vedanta è la più conosciuta tra le Scuole Vedanta (non-duale) della Religione Induista, ma è utilizzata per indicare il "Sistema monistico dell'Indivisibilità" del Se o Ayman dall'Unità (Brahman). I testi fondamentali da cui derivano i Vedanta sono le Upanisad (Commenti ai Veda) e i Brahma Sutra (Vedanta Sutra). Il Fondatore della Scuola dell'Advaita Vedanta fú il Teologo-Filosofo Indiano Sankara (commentatore della Chandogya Upanisad), vissuto tra il VII e VIII sec. Consiglio vivamente di leggere anche altri testi della stessa Casa Editrice, ma in particolare due testi che a me hanno cambiato il modo di "vedere" il Mondo è la Vita: "Cinque Upanisad" e "Vivekakudamani", quest'ultimo sempre commentato da Sankara. Egli propose la conoscenza mistica dell'esistenza ma anche la Realtà Assoluta come Unica Realtà è la Realtà Fenomeni a come"Continuo Divenire". La Chandogya, quando avevo 20 anni c.ca, avevo avuto il piacere e l'occasione di leggere ma che non avevo acquistato. Oggi, a distanza di 30 anni, insieme ad altri testi sul Vedanta, Induismo è Buddhismo, che possiedo, non volevo farmi mancare quest'Opera incomparabile. Inoltre, ha un bellissimo e comodo cofanetto. Insieme all'ordine, ho potuto scegliere due regali scelti da una lista interessante: un bellissimo libro sui 7 Chakra e una scatola di incensi ayurvedici. Grazie e complimenti!
Anna
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La upanisad dei chandoga (cantori dei Veda) è divisa in otto capitoli (adhyaya). I temi principali riguardano la riflessione e l’interpretazione del canto liturgico, il Principio primo, l’identità tra atman e Brahman, la dottrina dei quattro pada e il destino del dopo la morte.