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Descrizione
Tracciare un bilancio dell’avventura intellettuale dell’uomo in Occidente equivale a ripercorrere lo sviluppo della razionalità tramite l’esercizio del dubbio: filosofia, scienza, psicologia, tutte si sono avvalse del dubbio e del suo superamento come strumento d’indagine e metodologico privilegiato.
Ma cosa accade quando cerchiamo di applicare il «cogitocentrismo» nella pratica, nella vita di tutti i giorni, di fronte a scelte e situazioni di per sé irriducibili alla logica e al più ferreo raziocinio? Cadiamo in una trappola, in un autoinganno, in una vera e propria «psicopatologia della vita quotidiana»: ci illudiamo di poter risolvere una crisi amorosa, un dubbio amletico, una decisione cruciale affidandoci al nitore rassicurante del sillogismo, oppure, all’estremo opposto, cerchiamo la certezza nelle «verità rivelate», religiose, scientifiche o ideologiche.
Da strumento infallibile il cogito si trasforma così in un ostacolo insormontabile, fonte di incertezza se non addirittura di sofferenza psicologica, fino ad assumere forme patologiche.
In queste pagine, Giorgio Nardone affianca i presupposti teorici all’indagine clinica, proponendo soluzioni terapeutiche «calzate sul problema» e ispirate al modello strategico. Sulla scia di Kant, è necessario «riorientare» strategicamente il pensiero per riscoprirne le potenzialità: anziché ostinarci a cercare le risposte, dovremmo preoccuparci di formulare meglio le domande.
"Al dubbio patologico si deve opporre il dubbio terapeutico, che smonta le trappole semantiche del primo avvilendone il meccanismo formale disfunzionale. In altri termini, mettendo in discussione la correttezza degli interrogativi si può bloccare il circolo vizioso della ricerca di risposte corrette a domande scorrette. L’intelligente dà risposte esatte, il saggio fa le domande giuste."
Dettagli Libro
Editore | Ponte alle Grazie |
Anno Pubblicazione | 2011 |
Formato | Libro - Pagine: 126 - 13,5x20,5cm |
EAN13 | 9788862204194 |
Lo trovi in: | Crescita Personale |
Autore
Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta di fama mondiale, è fondatore insieme a Paul Watzlawick del Centro di terapia strategica di Arezzo. Esponente di spicco della prestigiosa Scuola di Palo Alto, è stato consulente di importanti istituzioni e multinazionali. È autore di molti libri tradotti in oltre dieci lingue. Per BUR ha pubblicato anche Al di là dell'odio e dell'amore per il cibo (2003) e Oltre i limiti dello paura (2000).
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Recensioni Clienti
4,67 su 5,00 su un totale di 3 recensioni
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Laura
Acquisto verificato
Voto:
Trovato molto utile questo libro, spiegando con casi clinici le difficoltà nel gestire il concatenarsi dei pensieri assillanti e proponendo tecniche per liberarsi di questo loop
Simona
Acquisto verificato
Voto:
"Cogito ergo soffro": la facoltà umana del pensare può essere fonte di ansia e sofferenza, se il pensiero non è educato alla gestione di dubbi, incertezze, timori, indecisioni, che inevitabilmente attanagliano la persona nel momento in cui il pensare diviene un rimuginare di messa in discussione di sé e delle proprie capacità. Il dubbio fa umanamente parte del pensare, ma ciò che fa la differenza è la modalità di gestione del dubbio, che va canalizzato positivamente e gestito, affinché esso non si trasformi in disturbo. Questo è ciò che viene enucleato in questo scorrevole e piacevole libro, attraverso elementi teorici di riflessione, affiancati dalla presentazione di studio di casi concreti.
Luigi
Acquisto verificato
Voto:
Ottimo libro per chi ha a cuore comprendere in che consiste la nostra parte critica. Nardone richiama quel che conosco col nome di "Giudice Interiore" e lo suddivide ulteriormente in: inquisitore interno, sabotatore interno e persecutore interno. Interessante i capitoli riguardati il dubbio, prima da punto di vista patologico e poi come dubbio terapeutico. Conclude il libro con l'attenzione a imparare a farci le domande giuste prima ancora di cercare le risposte.