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Descrizione
Andrea Caschetto ha inaugurato la categoria dei viaggi necessari. Il suo è un turismo dell’anima, dove i luoghi sono le persone e le persone sono i luoghi. Andrea è un viaggiatore lento, perché serve tempo per ascoltare davvero le vite degli altri, per entrare in punta di piedi nelle esistenze, laddove la porta viene aperta, e con garbo accarezzarle e accudirle. E non crediate che questo tempo sia perso: prima o poi ritorna, in forme e sembianze mai uguali, ed è linfa per il mondo.
Questo viaggio nasce da varie necessità, che nell’ordine sono: esaudire il desiderio di una ragazza molto amata che ama l’Argentina ma non può andarci; imparare che la disabilità ha bisogno di manutenzione e non di cure, perché non è una malattia; e ancora, raccontare la straordinaria meraviglia della diversità, dando voce agli Invisibili.
E allora via, lungo le strade dell’Argentina. Unica compagna, una sedia a rotelle, metafora del vivere disabile. Da usare per sedersi e per far sedere, per confidarsi e far confidare. Per raccontare storie e invitare a raccontarle.
A proposito, la sedia ha un nome. Si chiama Azzurra, come la ragazza amata che ama l’Argentina e finalmente, con Andrea, ci è andata. Perché la realtà ha la forma che uno vuole darle. E i sogni contano.
“Non smetterò mai di viaggiare il mondo.
E fra la gente, sentirmi a casa.
Tutti dovremmo sentirci a casa sempre.
Spogliarci dell’uniforme che indossiamo nel quotidiano e finalmente essere noi.
Diversi l’uno dall’altro.
È nell’abbraccio alla diversità che si consuma il futuro prossimo del mondo.”
Dettagli Libro
Editore | Chiarelettere Editore |
Anno Pubblicazione | 2017 |
Formato | Libro - Pagine: 162 - 13,5x20,5cm |
EAN13 | 9788861909588 |
Lo trovi in: | Racconti per l'anima |
Autore
Andrea Caschetto ha 26 anni ed è uno straordinario viaggiatore. I suoi 200.000 amici virtuali lo conoscono come l'ambasciatore del sorriso, grazie ai colori e alle parole dal mondo che posta tutti i giorni sulla sua pagina Facebook. La sua voglia di comunicare idee, immagini e sogni lo ha reso contagioso, lo ha fatto diventare un vero e proprio catalizzatore internazionale di positività. Fino a portarlo alle Nazioni Unite, il 20 marzo 2016, per parlare di felicità a una grande platea di diplomatici, che lo ha ringraziato con una magnifica standing ovation.
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